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La sede degli alpini a Cerredolo cade a pezzi

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Foto Marzia Schenetti

Riceviamo e pubblichiamo.

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Approfitto di questa giornata per chiedere pubblicamente quello che, sia come persona che come famiglia ho chiesto a chi di dovere per oltre cinque anni.
Oggi nel comune di Toano era giornata ecologica. Il comune insieme a volontari, protezione civile e studenti provvedeva a ripulire il nostro territorio.
Tengo a precisare che questa operazione venne fatta molti anni fa per la prima volta, indetta dal gruppo alpini di Cerredolo con capogruppo Rino Schenetti, precisamente mio padre, che proprio nello stesso periodo diede vita insieme agli alpini di allora alla prima sede di protezione civile nel territorio montano, con specializzazione aggiuntiva  di antincendio boschivo.
Preciso anche che il territorio allora era veramente in condizioni disastrose per quanto riguarda i rifiuti abbandonati lungo i nostri fiumi ed esistono filmati e documenti fotografici di tutta l'operazione che si svolse in quei primi anni.
Gli alpini di allora si sistemarono una sede, con le loro risorse e mano d'opera. Sede intitolata a nome di mio padre.
Mio padre muore in un incidente nel 2000 e da allora tralasciando ogni passaggio ed evento, la sede man mano è stata abbandonata, prima per mancanza di mezzi per renderla agibile, poi in attesa dei mezzi per renderla agibile, poi in attesa di demolizione.
Quello che è stato chiesto da oltre 5 anni, visto il degrado, dal luogo alla bandiera, quindi senza voler entrare nel merito della discussione su sede/fondi, era:
1) togliere la targa dove è riportato il nome di mio padre;
2) transennare l'area in quanto pericolosa.

Non so di chi sia la responsabilità, è chiaro però che: dignità e sicurezza in questo caso non hanno un costo ma solo un valore etico morale e per un uomo che ha dato e creduto, il minimo di rispetto gli è dovuto in una società civile, così come la pericolosità che si continua a non considerare, quando la sede totalmente crepata, con fili scoperti, con colonne cadenti, con buche pericolose sia ancora senza transenne e lasciata aperta a chiunque compreso i bambini, chiarendo che la sede si trova all'interno del parco giochi.

(Marzia Schenetti)

 

5 COMMENTS

  1. Sono allibito: ha “chiesto a chi di dovere per oltre cinque anni”?
    E questi sono i risultati? Delle due l’una; o Lei non si è mai rivolta alle persone “giuste” o davvero qualche Alpino deve avere la coda di paglia. Nel primo caso ha mai contattato il capo gruppo di Cerredolo o addirittura il Presidente provinciale ANA che oltre a portare il suo stesso cognome abita, vive e lavora proprio nella zona di Cerredolo? Nel secondo, se Lei, in questo inquietante silenzio di anni, ravvisa manchevolezze e/o comportamenti deprecabili, non abbia timore a denunciarli pubblicamente. Tutti gli Alpini, quelli veri, sani e puliti gliene saranno grati. Ad iniziare da quella gran persona, e Alpino, che era suo padre e che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere personalmente.

    (Alpino Paolo Comastri)

    • Firma - PaoloComastri
  2. Ringrazio l’alpino Comastri che mio padre mi nominava spesso. Purtroppo sono stata costretta a scrivere questa lettera pubblica perchè le persone ritenute responsabili in merito sono state interpellate più volte nell’arco di questi cinque anni: dall’alternarsi dei vari alpini e gruppo protezione civile, al susseguirsi dei vari Presidenti del gruppo Cerredolo e, non di certo meno, l’amministrazione comunale Sindaco Lombardi al quale direttamente più volte è stato chiesto. Siamo stati pure nel suo ufficio comunale a sollecitare (due anni fa) e al quale ho scritto sempre su Redacon nel lontano 2010. Proprio perchè c’è stato questo totale disinteresse ho sentito il dovere di rendere pubblico il problema, che non è solo il problema (non piccolo) di mancanza di rispetto verso un uomo, mio padre, e verso gli alpini di valore, ma anche la mancanza di responsabilità civile nel lasciare un’area, pericolosa e in zona altamente rischiosa, in quello stato. Sinceramente dopo tutto questo tempo e l’amarezza cosa venga fatto della casina degli alpini non m’interessa, quello che è intollerabile è vedere quell’insegna col nome di mio padre lasciata appesa all’abbandono. Sono poi rimasta alquanto stupita nel vedere che proprio nel sito del comune questa fatiscente struttura risulti come effettiva sede della protezione civile! Speravo che nella giornata di ieri qualcuno, nel partire a raccogliere cartine, si ricordasse da dove è nato lo spirito di questa giornata ecologica. Un abbraccio.

    (Marzia)

  3. Credo sia doveroso rispondere a Marzia Schenetti per rispetto a lei e a suo padre, l’Alpino Rino Schenetti, ma anche a tutti gli Alpini del Gruppo di Cerredolo. Proprio ieri, in occasione della giornata ecologica, gli Alpini di Cerredolo e gli organizzatori dell’iniziativa non si sono dimenticati della sede: è infatti cominciata, e direi in buona parte terminata, l’opera di spostamento dei materiali che si trovavano nella struttura, dichiarata inagibile nel gennaio 2013. Per quel che riguarda la targa, dov’è riportato il nome di Rino Schenetti, è mia personale opinione che debba rimanere, dopo la rimozione, in seno al Gruppo Ana di Cerredolo: credo sia la cosa più corretta. Compito del Comune, su questo concordo con Marzia Schenetti, dovrà essere quello di transennare l’area per evitare pericoli alla pubblica incolumità. Per quel che riguarda il discorso della sede, che anni fa aveva iniziato a presentare problemi strutturali, poi purtroppo aggravatisi tanto da arrivare alla inagibilità prima menzionata, il Comune di Toano, già da oltre tre anni, sta chiedendo aiuti a Provincia e Regione perchè da soli non siamo in grado di reperire le somme necessarie alla costruzione di una nuova sede. Abbiamo incontrato l’Assessore e i Responsabili della Protezione Civile Provinciale e più volte sollecitato l’assessorato e gli uffici regionali. Le idee e i progetti ci sono e su questo ci stiamo impegnando e ci impegneremo perchè, personalmente, ritengo che sia un dovere morale, oltre che una necessità tecnica, ridare una sede a un gruppo, quello di Cerredolo, che da decenni si impegna attivamente per la sicurezza di tutti noi (basti pensare solamente alla attività dell’antincendio boschivo!).

    (Michele Lombardi)

    • Firma - lombardimichele
  4. Ringrazio il sindaco Lombardi e mi auguro che a questo punto la situazione volga ad una soluzione rapida. Come ho premesso, nonostante penso che sia “ingiusta” la situazione della Protezione Civile di Cerredolo: prima nel nascere e ultima e “unica” rimasta senza sede, ho circoscritto il problema ai due fattori esenti da costi per tutti e velocemente risolutivi. Per quanto riguarda la giornata di ieri mi riferivo in specifico al fatto che, terminata la giornata, la “sede” si presentava forse assente di mozziconi, ma non di certo con cambiamenti in merito all’oggetto. Sulla mia pagina è possibile vedere una ventina di foto scattate ieri nel tardo pomeriggio. Detto ciò, per quanto riguarda la “targa”, ringrazio il pensiero di Michele ma da parte nostra non c’è nessun onore nel vedere il nome di mio padre sopra a delle macerie e ancor peggio ad un pericolo, questo è quello che ripetiamo da tempo e penso che sia abbastanza comprensibile. Pertanto chiediamo la rimozione nell’attesa che quella stessa targa possa essere mostrata su una “sede” vera, dignitosa ma soprattutto agibile.
    Sono lieta nell’apprendere che il Comune si attiverà per transennare tutta l’area che, soprattutto con l’arrivo della bella stagione, sarà ritrovo continuo di molti bambini. Ringrazio dell’attenzione e mi auguro che anche per il gruppo Alpini di Cerredolo arrivi presto una soluzione di sede.

    (Marzia)

  5. Non ci sono più parole per descrivere la situazione della sede di Cerredolo, per quel che mi riguarda più volte è stato sollecitato l’intervento del Comune di Toano, compreso nella riunione di un paio di mesi fa alla polivalente di Cerredolo, dove è stato segnalato per l’ennesima volta, sia dalla Protezione Civile locale che dagli Alpini, in presenza del Consiglio comunale quasi al completo, l’urgenza di dichiarare inagibile la struttura e mettere le transenne per evitare eventuali sciagure, sono passati mesi… ed il problema è ancora qui!, nonchè l’urgenza di avere una sede decente visto che sia Alpini che Protezione Civile, per il loro enorme impegno, la meritano! Con enormi sacrifici l’avevano costruita, non è possibile che in un paese come Cerredolo non ci sia una stanza dove le innumerevoli associazioni di volontariato ed altre culturali si possano ritrovare per una semplice riunione(Protezione Civile/Alpini/Pro Loco Associazioni sportive/Calcio /Pesca ed altro) ma che si debba ricorrere a chiedere ospitalità a ristoranti o bar! La polivalente affittata (e già la parola stessa avrebbe un altro senso) la sede diroccata e noi “profughi”, se si pensa che sia gli Alpini che la Protezione Civile di Cerredolo hanno speso tempo ed energie per le alluvioni, per gli incendi, per le varie calamità, per il terremoto… quando i terremotati sono loro stessi! Ciò poi che mi riempe il cuore di rabbia è come scrive mia sorella, perchè anch’io faccio Schenetti di cognome e sono figlia di Schenetti Rino che il nome di mio padre, onorato all’epoca della sua morte, dalla Comunità Montana, per i notevoli meriti e per la vita spesa per gli altri, per il sociale e per l’ambiente, venga oggi umiliato e lasciato in una situazione degradante ed offensiva. Tengo a precisare che molte sono state le richieste inoltrate al nostro Comune, sia dagli Alpini che dalla Protezione Civile, inutili però perchè spesso gli aiuti sono poi finiti altrove, ed è desolante accertare che spesso contano più le apparenze che l’impegno costante e l’altruismo. Il parere del sindaco Michele lomberdi è per me irrilevante; io come Odette Schenetti e la mia famiglia, ci opponiamo fermamente alla presenza del nome di Rino Schenetti in una struttura indecente, nel bel mezzo di un paese, in un parco giochi ed in vista al mondo intero. Quindi sollecitiamo che venga urgentemente rimossa.

    (Odette)

    • Firma - odette