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Una messa in scena da dilettante

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Utilizzando una catena con un arpione avrebbero agganciato la ringhiera per poi arrampicarsi ed entrare a casa da una finestra posta a 5 metri d'altezza. Un furto in stile assalto al castello quello denunciato da un 75enne pensionato di Baiso, che però ora si trova nei guai. Probabilmente credeva di espletare una formalità nel denunciare il furto della pistola 7,65 che deteneva regolarmente e invece si è ritrovato in caserma a spiegare le troppe falle del suo "racconto".

Oltre alla fantasiosa ringhiera arpionata, il minuzioso sopralluogo dei Carabinieri della stazione di Baiso ha permesso di raccogliere una serie di incontrovertibili elementi che ne hanno rivelato la simulazione. Innanzitutto la catenella trovata ancora penzolante dalla ringhiera non avrebbe retto nemmeno il peso di un bambino, i vetri della finestra mandata in frantumi non erano dentro casa ma fuori ed ancora i cassetti erano sì aperti ma in perfetto ordine...

Insomma una serie di riscontri che supportati da ulteriori elementi investigativi hanno rivelato l'inesistenza del furto e conseguentemente la responsabilità del pensionato in ordine al reato di simulazione per la cui fattispecie è stato denunciato alla Procura reggiana. Che fine ha fatto la 7,65 che l'uomo risulta dagli archivi doveva detenere in casa? E' questa una delle domande a cui ora i Carabinieri di Baiso intendo dare una risposta attraverso una parallela attività investigativa finalizzata a verificare ed accertare che fine abbia fatto l'arma e soprattutto in quali mani sia finita. Nel recente passato proprio nel piccolo comune montano di Baso era stato fatto un imporrante arresto per detenzione illegale di armi, munizioni ed esplosivi.