Presto si tirerà una riga su Villa Minozzo e Toano, che spariranno dalla geografia amministrativa, in quanto enti territoriali, della nostra montagna. Già, perché se tutto andrà secondo la tempistica illustrata ieri sera all’assemblea pubblica tenutasi a Villa Minozzo, alla presenza di una quarantina di persone nella sala consiliare, il prossimo 31 dicembre gli organi amministrativi saranno sciolti per legge. Fatto salvo, ovviamente, il sì delle popolazioni, che saranno chiamate ad esprimersi in un referendum in programma il prossimo ottobre. In quell’occasione sarà pure messo il sigillo sul nuovo nome dell’ente in gestazione – che sarà il maggiore della provincia e non solo e conterà una popolazione di circa 8400 persone (4500 Toano, 3900 Villa Minozzo) – che provvisoriamente ha quello di “Comune di Tre Valli”. Questa intitolazione, come ha spiegato il sindaco di Villa Minozzo, Luigi Fiocchi, che ha condotto la serata, è necessaria per le pratiche amministrative in corso.
Allora, le tappe. Dopo il periodo che va fino al prossimo 15 giugno, in cui si lavorerà sullo studio di fattibilità finale, si procederà quindi a fare campagna informativa presso le popolazioni, ove, com’è stato rilevato, probabilmente non ci si rende conto ancora bene della differenza che passa tra unione (com’è quella attuale dell’alto Appennino reggiano tra Busana, Ligonchio, Ramiseto e Collagna, in cui ciascun ente continua comunque ad esistere in quanto tale) e fusione, con la quale invece territori e autonomia di Villa e Toano spariranno. A ottobre si svolgerà il referendum che dovrà dire se gli abitanti gradiscono. E se gradiscono in maggioranza assoluta, in entrambi i comuni, nonostante la consultazione non richiederà tale quorum. Se tutto andrà come le amministrazioni vogliono, il 31 dicembre 2013 i consigli verranno sciolti e s’insedieranno i due commissari prefettizi che amministreranno fino alle elezioni già in calendario nella primavera del 2014.
E allora si formerà un ente con un territorio esteso su 235 kmq (per confronto, Castelnovo ne’ Monti non raggiunge i 100), che comprenderà l’unica area industriale della montagna, a Fora di Cavola, e che – com’è stato ripetutamente sottolineato – potrà “dire la sua”, “contare”, “avere forza contrattuale”, perché “i numeri sono numeri”, come non è stato possibile fino ad oggi, soprattutto nei confronti dell’”odiato” “centralismo” castelnovese, preso di mira sia da Fiocchi (con più enfasi) che dal sindaco di Toano Michele Lombardi (presente in sala con altri amministratori del suo ente, di maggioranza e minoranza), con parole più sfumate e misurate. Un nervo scoperto, pare di capire, questo di rivendicare una certa autonomia di scelte rispetto ai propri destini. “Ma niente leghismo; anzi, tutt’altro, la scelta di unirci è di grande apertura”, ha aggiunto il sindaco villaminozzese, che comunque a Castelnovo ha fatto ripetuti riferimenti: “Un comune dove hanno sede tutti i principali servizi, ma noi saremo il cuore produttivo della montagna”.
Il sindaco Fiocchi ha poi picchiato durissimo su una già semidefunta Comunità montana - ormai un po' come sparare sulla Croce Verde - , definita “abominevole”. La sua colpa? “Ha servito solo Castelnovo, dove rimangono le strutture, mentre a noi ha lasciato solo debiti”. “Se non sceglievamo noi ora, altri lo avrebbero fatto per noi, statene sicuri”, ha detto Fiocchi agli astanti. “L’unione non ce l’hanno data, l’ambito ottimale neppure. Volevano che ci inserissimo nel gruppo dei dieci comuni rimasti dopo lo sganciamento di Canossa, Viano a Baiso”, come noto partiti per altri lidi, rispettivamente sotto Montecchio il primo e Scandiano gli altri. “Rimarremo un comune di montagna, ma con delle prospettive. Lavoriamo per i nostri figli e nipoti, non ci interessano le poltrone, che comunque si ridurranno”. “Mi dicevano – parole sempre di Fiocchi – 'lascia stare, l’anno prossimo si vota, se ne occuperanno quelli che verranno dopo…'”. “No, noi vogliamo lavorare pur sapendo che questa operazione non sarà semplice; raccogliamo una sfida cercando di raddrizzare una situazione che altrimenti ci vedrebbe destinati a tagli di servizi e risorse e conseguenti abbandoni di famiglie e chiusure di attività economiche”. “Un progressivo impoverimento”, dice l’assessore Piero Ferrari, che poi ha illustrato le diapositive proiettate.
La fusione porterà finanziamenti dallo Stato e dalla Regione: i primi ancora incerti, ma durante l’incontro valutati sui 4 milioni e mezzo spalmati su qualche anno, e i secondi invece certi, di € 3.750.000. Totale 8 milioni e passa. “Inoltre per i primi due anni seguenti la fusione non saremo vincolati al patto di stabilità, potremo fare investimenti”. Dipendenti comunali: attualmente sono 18 a Toano e 22 a Villa Minozzo, insieme fanno 40, mentre, per confronto, “Serramazzoni, in comune modenese vicino di popolazione simile, ne ha 52”.
Michele Lombardi sottolinea che il suo Comune ha approvato la proposta di fusione senza divisioni di schieramento maggioranza-minoranza (al contrario di Villa, dove le posizioni seguono più lo “schema classico”). Fiocchi ha ripetutamente dato pubblicamente atto del comportamento definito corretto del collega, il quale è riuscito a suo parere a liberarsi della logica partitica per confrontarsi sul merito delle idee. Villa Minozzo comè noto è retto da una giunta civica con la sinistra all’opposizione (Fabio Vasirani è intervenuto per ribadire le proprie perplessità), mentre Toano al contrario è amministrato dal centrosinistra. L’argomento come si vede è piuttosto complesso e “politicamente aggrovigliato” e in quest’ultimo periodo ha “sparigliato” un po’ le carte della politica montana, da decenni dominata nel complesso da una precisa parte.
Dal pubblico chiedono che fine faranno i servizi, una delle cose che ovviamente sta a cuore in particolar modo ai cittadini. Fiocchi tranquillizza.
“Stiamo correndo? Sì. Il motivo è dovuto ai tempi di legge, che lo impongono pena il rimando ad un futuro che significherebbe non fare più nulla”, ha affermato Fiocchi. La scelta. Perché Toano e non gli altri comuni del crinale “ai quali, secondo pressioni fatteci, avremmo dovuto agganciarci”? L’autodomanda polemica del primo cittadino ha trovato la seguente risposta: “Noi guardiamo verso la zone delle ceramiche. Cos’abbiamo da spartire con Ramiseto? Da anni con Toano collaboriamo fattivamente e si sono consolidati rapporti ottimi. Crediamo che i nostri rispettivi punti forti e debolezze possano fruttuosamente compensarsi e permetterci una via di sviluppo” [Il sindaco risponde evidentemente a critiche ascoltate fuori assemblea quando si riferisce ai quei “coglioni che vanno a dire in giro che noi di Villa ci vorremmo attaccare a Toano perché debitori… Tutte balle, i nostri conti sono in ordine”]. Il crinale sinistra Secchia + le montagne di Ligonchio - area quest'ultima che trova un solo sbocco viabile in Pradarena, non propriamente trafficatissimo - sembra quasi considerato “perso”, un territorio che – pur attraversato comunque sempre da una strada statale; da sistemare e riportare almeno alla decenza nel suo tratto prepasso!!! – sta perdendo progressivamente “pezzi”, con una popolazione in costante discesa, con Collagna e Ligonchio che non raggiungono più neppure i mille abitanti, e bisognoso di urgenti misure per rivitalizzarlo.
Fiocchi sottolinea come sia interesse dello stesso Castelnovo che anche le periferie trovino modo di sostenersi, pena il cadere tutti. Tesi sostenuta da più parti da anni. Unirci insieme “è l’ultima possibilità che ci rimane per tentare di rialzarci”.
Dal pubblico, Lorena, a cui “il nome Tre Valli piace”, sostiene che il nuovo ente potrebbe proporsi come modello di amministrazione “virtuosa”. E gli accenni sono alla gestione di acqua e rifiuti, sempre di grande attualità. Il nome “Poiatica” viene fatto, ma forse anche perché ormai si è fatto tardi (e comunque non era tema in agenda) non si apre un altro capitolo caldo di discussione.
C’è tempo anche per un accenno al Parco nazionale. Come si posizionerà il nuovo ente – se nascerà – rispetto ad esso? Toano non ne fa parte. “Il Parco se ne può andare, le montagne rimangono…”, motteggia un “poeta” sempre dal pubblico.
La seduta si scioglie alle 23 passate. Da aggiornare il famoso detto: la fusione, e non più l’unione, pare fare la forza. Chi vivrà vedrà.
* * *
Correlati:
- Nascerà il “Comune di Tre Valli”? (12 aprile 2013)
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“Il Parco se ne può andare, le montagne rimangono…”. Mi piace. Per quanto riguarda invece il nome del Comune, suggerisco di sostituire – di – con (Fra): omaggio dovuto ad una forte sostenitrice della fusione.
(mv)
Ah, ah,ah, grazie! Comunque se continua a piovere nemmeno le montagne rimangono… speriam bene! E speriamo che dopo tutto ‘sto dire si faccia anche qualcosa di concreto per la nostra bella, anche se un po’ disastrata, montagna.
(Fra)
Ben venga questa unione, con la speranza di lasciare perdere le così dette bandiere rosse o bianche o verdi. Auspico che vada a buon fine questo iter e che le due realtà possano fondersi in una unica per i cittadini; spero anche che i toanesi, intesi come residenti nel capoluogo, siano di larghe vedute ed abbandonino i soliti sentimentalismi e campanilismi del passato: la storia parla chiaro e non sto qui ad elencare le vicende dei secoli passati… 1800 compreso… Spero la nuova generazione sia purificata da vecchie “tossine” con DNA modificati in meglio! E, come dice la redazione: “chi vivrà vedrà”.
(magisterandrew)
Chiamiamola pure “fusione” e non “unione”, se per forza di cose bisogna comunque mantenere un certo distacco tra le due parti. Non usiamo pero’ la parola “matrimonio” da sempre sinonimo di unione e qualcuno riferisca al Sindaco di Villa che non si sta unendo a Toano (la scelta di unirci è di grande apertura), ma si sta cercando la via per la “fusione”. Sarcasmo a parte, ho già espresso la mia opinione commentando un altro articolo e ribadisco di essere un sostenitore del “favorevole”.
(Simone C.)
Direi che gli aspetti positivi superano eventuali negatività, quindi avanti con la fusione. Ho una sola perplessità che magari chi ha partecipato all’incontro o qualche amministratore, (perchè sicuramente se ne sarà parlato), potrà chiarirmi. Perchè una Regione a corto di risorse (ma si potrebbe dire la stessa cosa dello Stato), che probabilmente sarà costretta a tagliare su scuola e sanità, eroga così tanti milioni di euro per incentivare una fusione, che porterà nella migliore delle ipotesi a risparmiare qualche decina di migliaia di euro l’anno? Non credo che Villa e Toano abbiano molti esuberi in fatto di personale, molti servizi sono già gestiti in forma consorziale quindi il tutto si riduce al risparmio di un Sindaco e di una Giunta più qualche consigliere, quindi di quanto parliamo?, 30/40000 euro per 10 o 15 anni siamo nell’ordine di 400/600mila euro. Perchè mai ci cadono sulla testa milioni di euro pubblici come se piovesse (8 milioni e passa) senza averne un ritorno in termini di risparmi consistente. Scusate se faccio i conti della serva ma non vorrei che con una mano Stato e Regioni dessero soldi alla futura amministrazione e con l’altra prendessero servizi non gestiti dal Comune, penso a poliambulatori, presidi sanitari, medici di base, presidi delle forze dell’ordine ecc. ecc. Ringrazio anticipatamente chi risponderà.
(P.E.)
Questo è il commento di Alberto Corsi fatto sull’altro articolo… non si smentisce mai e non si sforza neanche di dare un senso al ragionamento: contro a prescindere!!!
12 APRILE 2013 19:32 ALLE 19:32
Non so se commentare questo articolo oppure quello precedente ma non credo cambi qualcosa. Sintetizzando nei limiti possibili:
1) il referendum dovrebbe essere fatto prima dell’iter;
2) da quanto ho capito non è vincolante;
3) troppa fretta, prima un confronto con le frazioni e non adesso;
4) economia diversa, storia differente, ricchezza ineguale;
5) chi ci perde credo sia Toano, ha un tessuto socio-economico di gran lunga superiore al territorio villaminozzese;
6) sì alla fusione, no all’unione;
7) territori di “montagna” (anche alta montagna) che verranno a chiamarsi “Comune di Tre Valli”, addio al rinomato Cusna e al Crinale in generale;
7) mi piacerebbe sapere cosa pensano gli esponenti politici del partito sconfitto alle elezioni scorse, anche se l’amico Magnani mi aveva accennato qualcosa in precedenza;
8) credo che la megalomania di Fiocchi arrivi al punto di affermare in un futuro prossimo di essere stato l’ultimo sindaco di Villa Minozzo;
9) concludo: spero che un “Renzi” combattivo a livello nazionale possa essere preso ad esempio da un “Magnani” a livello locale, è un invito e una speranza… vedremo nel corso dei mesi. Grazie.
Intendevo sì all’unione dei Comuni e no alla fusione.
(Alberto Corsi)
(pfm)
Complimenti a Villa e a Toano, giusta strada, spero che i comuni dell’Unione del crinale seguano la stessa.
(Fabio Leoncelli, minoranza di Busana e dell’Unione)
Innanzitutto non capisco perchè la testata nei commenti lasci fare un copia e incolla, bastava la prima riga, no? Ragionamento? Pfm uguale alla Premiata Forneria Marconi oppure uguale alla Premiata ditta Politi, Ferrari, Marazzi. Io non son importante come Lei che si firma con una sigla, quindi si renda “pubblico” per una discussione corretta. Io non mi smentisco mai, è vero, dico quello che penso! Concludo invitando tale testata ad avere un comportamento differente ed invito i lettori ad una riflessione: sapete che entrambi i sindaci sono a fine mandato ma con la fusione e la nascita di un nuovo comune sono ricandidabili? E questi benefici a livello economico sono documentati? Non credo ci regalino questi soldini così, che ci sia qualcosa sotto? Sono sicuro di poter affermare a priori che nessuno mi darà ragione a mezzo stampa, altresì sicuro che la mia logica non fallirà e i fatti mi daranno ragione.
(Alberto Corsi)
Quando si scrive su un forum pubblico si debbono dare informazioni corrette, se non si sanno le cose si fa più bella figura a tacere.
Caro Alberto Corsi non voglio entrare sulle tue strampalate motivazioni contrarie alla fusione tra i due Comuni, ma quello che di certo posso dire è che Fiocchi può ancora candidarsi nella prossima legislatura a Sindaco del Comune di Villa Minozzo avendo finito in anticipo la prima legislatura. In verità è difficile darti ragione a mezzo stampa se dice delle cose palesemente non vere.
(Marino C.)
Giusto per corretteza d’informazione ricordiamo al gentile Lettore che questo non è un forum ma una testata giornalistica regolarmente registrata. Con gli obblighi che ne conseguono.
(red)
Rispondo brevemente a P.E. sul tema degli incentivi, scusandomi anticipatamente per l’incompletezza delle informazioni, che premetto si potranno comunque apprendere più approfonditamente nel corso delle diverse assemblee sul territorio che l’amministrazione di Villa, anche insieme a quella di Toano, indiranno prima del referendum. Intanto bisogna tener conto che oltre ad un unico consiglio comunale e una sola giunta lo Stato risparmia come minimo anche un revisore dei conti, un segretario comunale e i diversi responsabili di servizi. Poi ci sono i vantaggi in termini amministrativi, tipo la migliore efficienza nella gestione dei servizi (che lo Stato obbliga comunque a riorganizzare nelle unioni di comuni, unica alternativa alle fusioni) e il maggior “potere contrattuale” di un Comune più grande, nell’acquisizione di forniture, servizi, ecc. Bisogna anche considerare che gli incentivi, pur vantaggiosi, hanno comunque una durata limitata nel tempo. La deroga al patto di stabilità dura due anni; lo Stato incentiva fino a 10 anni, la Regione fino a 15.
L’amministrazione di Villa Minozzo, già da qualche anno condivide diversi servizi con Toano, e i risultati sono stati indiscutibilmente buoni per entrambi i comuni, sia in termini economici che di servizio ai cittadini. Noi ci crediamo molto e speriamo di poter convincere anche tutti i nostri concittadini nelle assemblee (a cui invito anche Alberto Corsi, che avrebbe così modo di esplicitare le sue infallibili logiche e sventare i probabili complotti non solo da dietro un monitor), sempre tenendo presente che la responsabilità di questa scelta davvero epocale (almeno per la nostra montagna) sarà comunque nelle mani di ciascuno di noi per mezzo del referendum.
(Davide Marazzi)
Credo che la testata giornalistica permetta il copia e incolla proprio perchè il testo LO HA SCRITTO LEI e non sono stati fatti dei cambiamenti… Non vedo perchè debba darle così fastidio… Anzi, le ho fatto un favore perchè forse dall’altra parte l’avrebbero letto in pochi e meritava davvero! Comunque io sono Pier Fernando Manini, nessun problema a dirlo, e lei si documenti prima di dire cose a caso… Se ha così tanto da dire e pensa che ci sia chissà quale complotto perchè non viene a dirlo agli interessati direttamente nelle riunioni? Ha paura di quello che potrebbero risponderle? Eh, sì, credo proprio di sì! Buona serata, caro Alberto!
(pfm)