REGGIO EMILIA, MANTOVA (5 aprile 2013) – La prova provata di come l'Appennino è legato alla pianura, e viceversa. Piogge eccezionali si sono abbattute a partire dalla nottata di ieri e ancora sono in corso sul comprensorio del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale e, in particolare, nella zona di Alta Pianura soprattutto in Appennino di Reggio Emilia, dove si sono registrate precipitazioni - fonte Reggio Emilia Meteo ndr - medie di 40 – 50 mml, in meno di 24 ore. Eccezionali anche le precipitazioni in montagna, soprattutto sul crinale, con oltre 200 mml di pioggia registrati al passo del Cerreto. Una grande mole d’acqua si sta apprestando a scendere in pianura in questi minuti. A memoria di molti “non si era mai vista una situazione così”.
Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale informa che in queste ore l’ondata di piena si sta attenuando nella zona di Alta Pianura per transitare nella Bassa.
Le situazioni più critiche si sono registrate nei rii naturali della zona a sud di Reggio Emilia, dove il personale e i mezzi consortili sono intervenuti, fin dalla notte per risolvere numerose situazioni di difficoltà. Critica anche la situazione nella zona a nord ovest di Reggio Emilia dove la rete di bonifica, nonostante la Cassa di Espansione del Cavo Pistarina appositamente realizzata, ha registrato difficoltà a smaltire completamente l’eccezionale ondata di pioggia affluita al depuratore cittadino e, quindi, si sono riscontrate esondazioni in appezzamenti di terreno ad uso agricolo. Così pure si registra in queste ore un livello eccezionalmente alto del Canale di Castenovo, tra Campegine e Casteluovo Sotto.
Si prevede di invasare tutte le casse d’espansione del Consorzio che, nel comprensorio, son sette.
Nella bassa pianura la situazione si presenta, per ora, meno critica per il minor livello di precipitazioni. Si attende però nelle prossime ore il passaggio lungo i canali di bonifica dell’eccezionale ondata di piena in discesa dall’Appennino e dalla collina. Il Consorzio sta predisponendo ogni mezzo per limitare la piena, utilizzando tutte le casse di laminazione a disposizione e, ove possibile, invasando i canali irrigui. Tra le tante manovre effettuate, a Bagnolo in Piano è stato attivato l’impianto del Cavo Rodanello, inattivo per oltre 30 anni. Ciò nonostante, l’eccezionale ondata di piena ha causato alcune localizzate esondazioni dei cavi di scolo nella zona a sud di Correggio e a Fabbrico.
Gli impianti idrovori, già attivati in sinistra Crostolo (Boretto e Gualtieri), stanno per essere azionati a Moglia (compatibilmente con le gravi lesioni causate dal terremoto) e successivamente a San Benedetto Po, l’impianto di San Siro. Si potranno smaltire sino a 150.000 litri al secondo.
I tecnici del Consorzio stanno monitorando la situazione dalla sala del telecontrollo, mentre il personale di campagna è costantemente impegnato per risolvere la situazioni di maggiore difficoltà. Una sessantina di persone al lavoro.
Mi raccomando, che si continui a vietare le escavazioni in alveo!
(Luca Tognetti)