Una singolare braccata fuori stagione, su animali che dovrebbero essere protetti per lo stato in cui si trovano. E’ la braccata della quale apprendiamo notizia da Umberto Gianferrari, commissario straordinario per Reggio Emilia delle associazioni venatorie Caccia pesca ambiente e selecontrollore, che dispone anche di immagini e video di quanto accaduto nella giornata di sabato, quando pare “si siano abbattuti 18 cinghiali di cui 1 maschio e 17 femmine tutte gravide”.
“Nel corso della battuta erano presenti uomini della Polizia Provinciale – in numero di 4 – e i ‘vertici’ del Parco Nazionale” ed è a questo punto che Gianferrari chiede “se ciò risponda o meno a verità e se alcuni cacciatori armati, siano stati collocati, come parrebbe, anche all’interno del perimetro dell’Area Protetta”.
A scanso di equivoci, ribadisco che ritengo sia giusto contenere la densità del suide, nei parametri agro-forestali, così come ritengo parimenti assurdo porre in essere misure di contenimento ‘straordinarie’ (Piano di controllo) senza prima avere esaurite tutte quelle ‘ordinarie’ (caccia di selezione). La caccia di selezione al cinghiale in Emilia Romagna è praticabile da aprile e le femmine adulte sono protette in questo periodo poiché presumibilmente gravide o in fase di allattamento.
LE PUNTUALIZZAZIONI DELL'ATC4 MONTAGNA
La caccia al cinghiale è chiusa dal 31 gennaio e, nel territorio del Parco Nazionale, non è mai stata aperta.
E' sempre spiacevole che si arrivi a effettuare dei piani di controllo che hanno un costo per la collettività e non fanno certo piacere ai cacciatori, ma è difficile pensare a soluzioni diverse quando a fine stagione i cinghiali rimangono concentrati in zone dove non si è cacciato (dentro il Parco) e vanno a divertirsi in zone lì vicino dove possono fare ingenti danni all'agricoltura.
Questo è il periodo dell'anno in cui si realizzano maggiori danni all'agricoltura e sono concentrati proprio in quelle zone, ma non possiamo certo stare a guardare le nostre aziende agricole andare a gambe all'aria.
Di certo vi è che il piano di controllo deve rimanere un rimedio a carattere eccezionale da attivarsi quando queste situazioni particolari non sono gestibili con la caccia.
E' necessario che il prelievo durante la stagione di caccia diventi ancora più efficace e sia effettuato con continuità anche nelle rimesse all'interno del Parco.
ATC RE 4 MONTAGNA
Non è così. Prima di scrivere che sono state abbattute 17 femmine gravide e un maschio forse meglio che ti informi a modo, per evitare di dar adito a polemiche inutili.
(una persona presente alla battuta)
Caro Umberto, molto semplice, a causa NEVE e visto che non si può andare a caccia dopo il ricorso vinto dalle associazioni ambientaliste, i piani non sono stati ultimati, stesso problema con i caprioli! Quest’anno ne vedremo delle belle con i danni! Cordialmente.
(Roberto Malvolti)
Di sicuro se le cifre sono gonfiate fino ai 73.000€ dei cervi c’è di stare preoccupati che vada tutto in malora, come Cipro.
(Jarno Dall’Asta)
Aggiungo inoltre che è ora di finirla di tirare fango alle associazioni ambientaliste, come fossero la causa di tutti i mali. Ci sono le regole e vanno rispettate, anche dai cacciatori. La regola dice che con neve non si caccia. Che vi piaccia o no vi dovete adeguare, altrimenti cambiate “sport”. Di privilegi nella nostra provincia ne avete già abbastanza.
(Jarno Dall’Asta)
Carissimo Jarno, come agricoltore dico che è ora di darci un taglio, noi non ne possiamo più delle vostre polemiche. Noi il fango l’abbiamo nei campi devastati dai cinghiali e i boschi devastati dai caprioli; noi ci alziamo tutto l’anno alle 5 del mattino per poi vedere il nostro raccolto distrutto (non so che lavoro tu faccia vorrei vederti al nostro posto, il nostro reddito viene dalla terra, pensateci).
(Giuliano – agricoltore)
Cosa ne pensa allora delle migliaia di capi di selvaggina (cinghiali compresi) immesse ogni anno per poterle poi cacciare? Non fanno danni? Strano che non se la prende un po’ anche con i cacciatori. O deve tenerseli buoni per i rimborsi?
(Jarno Dall’Asta)
Parlando coi cacciatori mi pare che il senso di disgusto sia tutt’altro che isolato e ancora grida vendetta la scrofa che, in operazione analoga, venne abbattuta sulla Sparavalle e che da morta continuava ad espellere cuccioli vivi. Così come ripugna più d’uno l’abbattere femmine di cervo e capriolo a fine marzo, coi feti quasi completamente formati (le nascite iniziano a maggio!). La NEVE giustifica tutto? Ok! Ma allora ci teniamo anche le buche “da pesca” nell’asfalto della SS63?! Danni? Sbaglio o nel bilancio Atc Montagna è indicato un avanzo di gestione pari a 200.000 euro circa? Non è meglio metterlo nelle tasche degli agricoltori, invece che lasciarlo in banca?
(cacciatore firmato)
Una non meglio precisata “persona presente alla battuta” “mi accusa di dare i numeri del lotto”, al solo fine di fomentare polemiche. Da più parti mi dicono che le femmine fossero almeno 15.
Metto sempre nel conto che i miei dati e le mie idee possano essere messe in discussione, ma credo sarebbe opportuno farlo, producendo i dati differenti , annotando in calce le proprie generalità.
Spesso mi capita di essere in disaccordo per esempio, con Roberto Malvolti ; lo scambio di idee è sempre franco, diretto e leale.
Così come ho scritto ad alcuni giornalisti ritengo molto corretto riportare il mio pensiero, mettendolo a confronto con quello differente, del Presidente Silvetti.
(Umberto Gianferrari)
(Umberto Gianferrari)
Ne abbiamo viste delle belle con il comportamento di “certi” cacciatori; le belle dei danni da caprioli risulteranno certamente inferiori. E che la neve, modificando la pianificazione dei prelievi, abbia “costretto” a sacrificare animali gravidi, credo sia una realtà infelice supportata (o sbaglio?) da una legislazione miope. Cordialità.
(Sincero Bresciani)
Scrofe che, abbattute, espellono ancora cuccioli vivi, femmine di caprioli e cervo uccise con feti completamente formati… e poi parlano di civiltà dei cacciatori, del loro amore per la natura. Dopo un senso di disgusto, provo una profonda pietà per loro, i cacciatori intendo, quella pietà che forse le bestie provano, ma che i cacciatori non sanno neppure cosa vuol dire. Vergogna! Bravo Jarno.
(Antonella)
Gentilissimo signor Jarno, leggedo la legge che regola la caccia, la 157/92, leggerà che nella zona Alpi (considerando i tempi di premanenza del manto nevoso) la caccia di selezione è sempre aperta. Preso atto che se non erro l’inverno passato è il più nevoso, piovoso e con permanenza al suolo dal 1962 della neve, giudichi Lei. Poi se tutto ciò che circonda la caccia la disgusta, a me spiace, ma nel mio commento non vi era nessuna nota di violare le regole, era solo una considerazione. Cordialmente.
(Roberto Malvolti)
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato. Cioè della collettività. Da dove viene l’avanzo di bilancio di ATC4? Sarò meno vago: la selvaggina abbattuta viene rivenduta ed il ricavato rimane agli ATC? Non è un privilegio?
(Jarno Dall’Asta)
Il fatto che gli animali prelevati in questo periodo abbiano feti più o meno grandi non significa niente. I caprioli, così come i cervi e i daini, vengono coperti tra luglio/agosto (caprioli) e tra settembre/ottobre (daini e cervi), quindi sono gravide per tutto il periodo della selezione. Non si possono giustamente cacciare invece nei mesi in cui partoriscono e allevano la prole. Nel periodo in cui avviene la selezione i piccoli sono già completamente autosufficienti. Gli animali prelevati in caccia di selezione sono già stati selezionati a priori in base a calcoli scentifico zoologici per garantire una giusta densità. Il fatto quindi di prelevarli a gennaio o a marzo non cambia nulla. É per colpa delle associazioni ambientaliste animaliste che non si può più cacciare con la neve ed è per questo le le istituzioni devono intervenire con questi stupidi piani di controllo che di scientifico non hanno niente. Voi (ambientalisti) parlate per dar aria alla bocca, senza conoscere quello di cui state parlando.
(Luca cacciatore Modena)
Si può continuare a dire che fanno, si può continuare a dire che rovinano la nostra agricoltura, si può dire che è giusto abbatterli, certo, ma non è giusto abbattere animali gravidi sapendo che in tale periodo lo sono. E’ un crimine veramente immondo attuato da persone di poco cuore perchè chi pratica la caccia da cacciatore vero non commetterebbe simili vigliaccherie. Anche a caccia ci vuole cuore, ma chi ha partecipato a tale schifezza mi sa che il cuore non batta. Spero solo che i vostri figli non vedano ciò che fate, sicuramente gli buchereste l’anima.
La mia l’avete già lacerata.
(Angelo)
Ripeto, nel caso non mi fossi spiegato bene: le femmine dei cervidi sono sempre gravide! Nel periodo in cui non lo sono stanno accudendo i piccoli appena nati! Ribadisco che parlate senza cognizione di causa! Le femmine di capriolo si cacciano generalmente da gennaio al 10 marzo e così, bene o male, tutti gli altri cervidi, proprio per lasciarle tranquille nel periodo dei parti e dello svezzamento. In questi momenti non possono esser prelevate!
(Luca cacciatore Modena)
Dal momento che solo lei ha la verità in bocca, ci illumini a riguardo delle continue immissioni in ambiente di selvaggina a scopo “ludico” per i pochi eletti con doppietta. Non danneggiano l’ambiente? O fornite questi animali di pantofole e razione di cibo per renderli autosufficienti? Parliamo del bracconaggio? Consigliate ai vostri amici un periodo migliore per bracconare? Parliamo di piombo disperso sul territorio? Ha per caso anche una giustificazione plausibile riguardo il quagliodromo? E dei cani senza microchip che vengono abbattuti quando diventano vecchi? Ha voglia di intavolare un discorso sui danni provocati dai vostri fuoristrada sui sentieri? Poi avete il coraggio di dare contro alle moto e alle mountainbike! Perchè spesso mentre ero a passeggio nei boschi con il mio cane mi è capitato di dover cambiare zona dietro vivo “consiglio” di qualche suo collega, altrimenti io o il mio cane ci rimettevamo le penne? C’è per caso un atto notarile che mostri che i boschi sono di vostra proprietà? Lo sa che pago le tasse anche io? Andiamo avanti? Ce ne ho per una giornata intera. Prima però risponda al mio precedente quesito: se i cacciatori sono sempre meno (10% in meno tutti gli anni), come fa un ATC ad avere un avanzo di bilancio così sostanzioso? Cosa ne viene fatta della carne della selvaggina cacciata? Ed i proventi ricavati perchè rimangono a disposizione dei cacciatori quando la legge stabilisce che la selvaggina è patrimonio dello Stato e non proprietà privata degli ATC?
(Jarno Dall’Asta)
Concordo.
(Angelo)
E che dire dei bidoni di grano (mais) lasciati nell’ambiente e sparsi in modo da pasturare illegalmente i cinghiali? E che dire dei cinghiali ibridati in modo tale da essere produttori di innumerevoli cucciolate? Chiedo ai signori cacciatori se anche questo è colpa degli ambientalisti (che quando vincono i ricorsi al giudice amministrativo è per l’ottimo motivo che hanno e chiesto ed ottenuto il rispetto delle leggi) quanto ai danni da cervo invito a controllare quanto sarà l’ammontare di tali danni che verrà pagato – a partire da quest’anno – dagli ATC e confrontarlo con quello pagato negli anni scorsi dalla Provincia di Reggio Emilia (quello pagato dalla Provincia proviene dalle tasse di tutti noi contribuenti).
(Rossella Ognibene)
Io faccio un pronostico: dai 73.000€ del 2011 si passerà a circa 2.000-3.000€, in linea con quanto liquidato da Modena e Parma. Bisognerebbe però tracciare dove vanno a finire i ricavi della vendita di carne (circa 500€ a capo).
(Jarno Dall’Asta)
Spero che le domande del signor Jarno siano dovute ad una cattiva informazione ricevuta. Pertanto vorrei precisare quanto segue: i soldi del bilancio di ATC4 sono proventi dei tesserini pagati dai cacciatori stessi. La carne non viene venduta da nessun cacciatore e nemmeno 1 euro entra nelle casse dell’ATC, nè per carne di cervo, capriolo, cinghiale o muflone. Mi auguro che prossimamente, prima di scrivere, le persone si informino. Concludo che l’avanzo di bilancio è da imputare ad una gestione oculata del presidente e del direttivo. Cordialmente.
(Roberto Malvolti)
Bene, mi mostri quanto pagate ogni anno a cranio, quanti iscritti ha ATC4 e pubblicate il bilancio.
(Jarno Dall’Asta)
Solite cose all’italiana dove manca la serietà di base in tutto e per tutto e la caccia e i cacciatori non sono diversi. Non sono contro la caccia ma definirla uno sport è un’eufemismo. Se poi si deve leggere di certi abbattimenti, con le femmine gravide o che da morte “partoriscono”… che tristezza, la vera bestia è l’uomo, solo che per lui si trova una scusa per tutto quello che fa.
(Fabrizio)
I danni da fauna selvatica sono pagati solo dalle tasse pagate dai cacciatori. Punto. Noi paghiamo in media dai 300 ai 500€ all’anno(e penso siano comunque troppo pochi paragonati a quanto si paga nel resto d Europa per andare a caccia) di tasse tra ATC e tasse governative che vanno nei fondi cassa degli ATC per pagare i danni. Volete abolire la caccia? Bene, d’accordissimo, peró i danni d’ora in avanti (dato che lo Stato e le Province non tireranno mai fuori un euro per rimborsare i danni agli agricoltori) li pagate voi. Iniziate a far pagare agli associati delle varie leghe animal/ambientaliste 2/300 € per tessera e vediamo in quanti rimarranno! Dopo 4 o 5 anni, quando avremmo i cinghiali nei parchi cittadini e gli incidenti stradali si moltiplicheranno, ci verrete a chiamare in massa.
(Luca cacciatore Modena)
Io ho dei campi proprio sotto la Pietra di Bismantova, con piante da frutto e un vigneto con viti giovani che ogni primavera mettono foglioline nuove e fresche: tutte le mattine ci sono dei caprioli a pascolare, ma vi assicuro che non mi hanno mai dato nessun danno! I caprioli si limitano a brucare il trifoglio e mai hanno danneggiato le piante da frutto! Vorrei proprio vederli con i miei occhi quei danni che tanto sbandierano i contadini, che dovrebbero essere i primi ad amare la natura, invece non fanno altro che tagliare siepi e alberi con gravissimi danni per l’equilibrio idrogeologico delle nostre montagne. Un po’ di sincerità a volte non farebbe male!
(Antonella)
La gestione dell’ambiente e della fauna selvatica richiede rigore ed equilibrio da parte di tutti gli attori in campo, siano essi politici, cacciatori o ambientalisti. I comportamenti scorretti o l’estremismo nuociono non solo all’immagine della categoria in gioco ma, soprattutto, proprio a ciò che ci deve stare a cuore, gli animali e l’ambiente. La fauna selvatica è un patrimonio di tutti e, se si agisce con correttezza e rigore scientifico, può essere usufrito da tutti, potendo risultare anche un’importante risorsa economica, come dimostrano le esperienze di nazioni più “civili” della nostra. Onestamente non vedo perchè cacciatori onesti e corretti e ambientalisti seri non possano collaborare per realizzare programmi che possano essere utili a tutti. Svillaneggiarsi e insultarsi a vicenda non porta a nessun risultato!
(Marco Braga)
Credo che le posizioni estreme che leggo troppo spesso su questi temi non facciano bene a nessuno e credo che sia necessario che tutti si attengano a fatti attinenti la realtà, evitando quadretti idilliaci e leggende metropolitane: i cinghiali devastano i campi coltivati, i caprioli danneggiano la ricrescita delle ceppaie e mangiano la vite (anche quella di Antonella che non è diversa dalla mia), i cervi scortecciano alcuni tipi di piante provocandone la morte e mangiano il foraggio, gli istrici adorano le patate, gli scoiattoli fanno man bassa di noci e nocciole, i ghiri danneggiano in modo irreparabile la produzione di mele e tutti questi simpatici e monelli animaletti ospitano e quindi favoriscono lo sviluppo di zecche ed altri parassiti che poi regolarmente ritroviamo sui nostri animali domestici (nonostante i trattamenti vari) e sulla nostra stessa cute. Gli uomini rompono le scatole al prossimo e mangiano molte specie animali. E’ assolutamente normale che sia così, come è normale che tutti gli animali cerchino di riprodursi e di popolare un territorio, anche con numeri difficilmente sostenibili o tollerabili. Nel nostro territorio, antropizzato da secoli, la natura non è in grado di mantenere autonomamente i necessari equilibri (o per meglio dire gli equilibri che noi uomini auspichiamo), che ci piaccia o no l’intervento dell’uomo non è eludibile, pena la trasformazione del nostro ambiente in qualche cosa di molto diverso da quello che attualmente conosciamo e comunque con effetti difficilmente prevedibili. Dobbiamo, perciò, accettare con serenità i disagi derivanti dalla convivenza con gli animali e con gli uomini che non la pensano proprio come noi, evitando, nell’uno e nell’altro caso, atteggiamenti intolleranti, impulsivi e irrazionali.
(Lorenzo Franchini)
Condivido le osservazioni del signor Lorenzo. La Natura provvede da sola al suo equilibrio soltanto nelle aree non antropizzate. Dove vive (devo dire ahimè) l’uomo dobbiamo accettare che ci siano interferenze fra attività umane e sviluppo della vita animale. E’ pertanto necessario ottenere un equilibrio diverso, condizionato dalla presenza dell’uomo. Oppure vogliamo sospendere ogni forma di attività antropica?
(Marco Braga)
Puntualizzazione alla puntualizzazione dell’ATC4 montagna. Nella vostra dichiarazione è sintomatica una frase: i cinghiali “vanno a divertirsi in zone lì vicino dove possono fare ingenti danni all’agricoltura”. Divertirsi? Vanno a mangiare per sopravvivere, è un’esigenza primaria, non è un divertimento. Voi ammazzate non per sopravvivere, questo è divertimento. Sintomatica perché mostra il vostro modo di vedere il mondo.
(Clizia Ferrarini – presidenteLegambiente Val d’Enza)
Come già scritto, se la caccia esistesse solo per tutelare l’agricoltura perché non far abbattere gli animali direttamente dal Corpo Forestale dello Stato, non c’è nessuno più esperto e preparato di loro, poi, dopo attente analisi sanitarie, vendere la carne e il ricavato usarlo per i danni all’agricoltura? Parliamo di migliaia di corpi di animali, quindi a centinaia di migliaia di euro, nella sola Reggio Emilia. Inoltre si eviterebbe di avere in circolo migliaia di armi che ogni anno provocano morti e feriti anche tra gli esseri umani
(CliziaFerrarini – presidente Legambiente Val d’Enza)
Non è mia abitudine fare affermazioni non vere e tanto meno avere “atteggiamenti intolleranti” verso chicchessia. Posso dimostrare in qualsiasi momento, caro Lorenzo, le mie affermazioni. E’ strano come la gente sia molto più avversa a chi vuole il bene degli animali e della natura, piuttosto che a chi uccide femmine gravide e piccoli indifesi. Questi sono “fatti attinenti la realtà” e una volta erano disdicevoli. Ma si sa, al giorno d’oggi tutto è cambiato e, ahimè, “quadretti idilliaci” non se ne vedono proprio più!
(Antonella)
Fatto è che nessuno ha risposto alle mie domande (chi pastura illegalmente i cinghiali?). I 73mila euro pagati da ultimo per danni cagionati dal cervo (e vi invito a recarvi in provincia di Reggio Emilia, Ufficio Caccia di via Gorizia, così noterete il contenuto e l’istruttoria delle domande di danno) sono soldi pubblici essendo forniti dalla Regione (che non stampa moneta, ma preleva tasse dai contribuenti). Dopo aver visionato l’istruttoria svolta per tali domande vi chiederete molte altre cose…
(Rossella Ognibene)
L’affermazione della signora Ognibene insinua che le domande di danno da parte degli agricoltori siano taroccate. E’ un’affermazione grave, che meriterebbe prove documentali. E un intervento, in risposta, da parte delle associazioni agricole.
Anche perchè, a quanto mi risulta, gli interventi di controllo non vengono decisi dagli ATC, bensì dagli organi provinciali, su segnalazione di danni da parte degli agricoltori. Che trovano il loro sostentamento nella ingenerosa fatica di lavorare la terra tutti i giorni, con qualunque condizione ambientale, certamente non seduti in un comodo studio cittadino. A questo punto, mi viene da pensare, leggendo alcuni commenti, che i maggiori nemici degli animali siano gli agricoltori, non i cacciatori. A costo di sembrare noioso insisto: ciò che manca è l’equilibrio nel confronto delle opinioni e nella ricerca delle soluzioni!
(Marco Braga)
Perchè non chiudere la caccia, allora? Così dopo metterebbero a posto le cose il signor Jarno e la signora Clinzia Ferrarini & Co., però vorrei sapere come?
(un montanaro residente)
Intanto si smetterebbe di rilasciare ogni anno migliaia di animali. Non so se ha capito: migliaia! Lepri, fagiani, cinghiali ibridati, ecc… allo scopo di abbatterli alla stagione successiva. Poi ne riparliamo per i danni.
(Jarno Dall’Asta)
Sempre sul tema dei danni all’agricoltura c’è anche chi sostiene che i cervi non danneggino i prati (foraggio) ma solo l’erba medica. Vediamo come sarà decisa questa controversia (danni sì o danni no) dagli ATC, visto che ora sono questi enti che devono provvedere al pagamento. Oltre a ciò ci sono indagini in corso su commercio illegale di carne di selvaggina (vedi indagini a seguito di ultimi episodi di bracconaggio), davvero un mondo edificante di interessi economici da sviscerare. E che dire dei milioni di euro che lo Stato eroga alle associazioni venatorie stante il disposto della legge 157 del 1992? Qualcuno sa come questi milioni sono stati utilizzati dalle associazioni venatorie? A me piacerebbe scoprirlo, visto che sono denari pubblici e fino a prova contraria sono coloro che usano denaro pubblico che devono dimostrare come lo hanno speso…
(Rossella Ognibene)