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Mezzo secolo di “grande acquedotto”

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Inaugurazione acquedotto di Toano (31.3.1963) - Archivio fotografico Walz“Era il 31 marzo 1963 quando fu ufficialmente inaugurato l’acquedotto comunale, che ancora oggi è gestito direttamente dai toanesi grazie alla municipalizzata Ast”: il sindaco Michele Lombardi, alla vigilia del cinquantesimo anniversario del preziosissimo servizio, che ricorrerà il giorno di pasqua, sottolinea che “per il nostro territorio il 2013 è un anno tutto dedicato all’acqua”.

Spiega il primo cittadino: “L’Azienda servizi Toano, guidata da Luigi Fioroni, ha già in corso diverse iniziative, ed altre ne ha in programma, in collaborazione con il Comune e un gruppo di giovani. Gli studenti delle scuole medie hanno partecipato a un concorso per la creazione del logo dell’acquedotto, mentre nei prossimi giorni sarà presentato il volume ‘Viaggio nell’acqua - La sua storia millenaria nelle terre di Toano’, curato da Paolo Lazzaro Capanni. Inoltre sta proseguendo con successo il concorso fotografico ‘Acqua fonte di vita’ e si sta approntando la ristrutturazione della fontana in piazza della chiesa, simbolo della nostra rete idrica, le cui sorgenti principali nascono ai piedi del monte Cusna”.

Fra le altre attività celebrative “da segnalare poi - prosegue il sindaco - il percorso che Ast ha organizzato in collaborazione con l’istituto comprensivo, diretto da Silvia Razzoli, che prevede incontri con gli allievi di elementari e medie sul tema dell’acqua e dell’acquedotto, dalle origini ad oggi, condotti da tecnici e da esperti, in svolgimento in questo periodo”.

Conclude Michele Lombardi: “Rilevanti benefici portò allora la costruzione dell’acquedotto, con l’arrivo dell’acqua direttamente alle case, senza più dover faticare per raggiungere pozzi, fonti e ruscelli. Anche oggi i nostri anziani considerano l’acqua nelle abitazioni una vera e propria benedizione. Abituati in un lontano passato a notevoli sforzi, la sicurezza di avere, tutto l’anno, acqua pulita e in abbondanza, ha rappresentato per loro una conquista di importanza indescrivibile. Pure per rispetto nei loro confronti oggi, dopo molto tempo, ci si deve ancora impegnare a fondo per preservare con il massimo dell’attenzione questo ‘grande acquedotto’, che rappresenta un patrimonio collettivo di notevole valore, anche da un punto di vista simbolico”.