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Teatrolab / Marco Baliani questa sera al Teatro Bismantova, dopo il successo degli Stralunati felinesi

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Un momento dello spettacolo di ieri sera "Onora il padre" premiati Gli Stralunati (foto red)

Questa sera, alle ore 20,30, al Teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti sarà possibile assistere ad uno spettacolo di Marco Baliani (titolo: "Un caffè con... Marco Baliani"), che si inserisce nel contesto del Festival internazionale "TeatroLab", in corso in questi giorni.

Ieri sera grande successo per il compleanno degli Stralunati, la compagnia felinese, che ha portato in scena "Onora il padre" per la regia di Francesca Bianchi. Difficile tema dell'abuso incestuoso di un padre sul figlio. Toccante e commovente, rappresentato con grande maturità, serietà e impegno dai giovani attori. Commossa l'assessore Correggi: "  Mi avete colpito per la vostra costanza e dedizione in una fase della vita dove è facile "perdersi". Vi auguro di continuare questo profondo percorso per almeno dieci anni."

Questa sera la rassegna continua con un incontro aperto al pubblico con Marco Baliani.

Attore, autore e regista da sempre attento e promotore di progetti teatrali rivolti a giovani e ragazzi, nel 1989, con lo spettacolo "Kohlhaas", dà vita a ciò che verrà definito teatro di narrazione, aprendo un nuovo percorso sulla scena teatrale italiana. Dal 1996 al 2000 dirige il progetto artistico I Porti del Mediterraneo, producendo spettacoli corali con attori provenienti da diversi paesi dell'area mediterranea.

Come attore cinematografico è diretto da Mario Martone, Francesca Archibugi, Cristina Comencini, Roberto Andò e Saverio Costanzo. Nella sua opera di autore, con Rizzoli pubblica "Corpo di stato", testo dello spettacolo trasmesso in diretta televisiva nel maggio 1998 per i vent'anni dalla morte di Aldo Moro. Sempre per Rizzoli esce il romanzo "Nel Regno di Acilia" e il diario dell'esperienza teatrale con i ragazzi di strada di Nairobi "Pinocchio Nero" (premio teatrale Ubu 2005). Nel 2007 è uscito, sempre per la Rizzoli, il libro di racconti ”La metà di Sophia”. Nell’arco della serata il punto di partenza sarà proprio il progetto africano “Pinocchio nero”, fatto da e rivolto a giovani locali. Questo per una precisa convinzione dell’artista della dirompente funzione interrelazionale del teatro come sistema simbolico che va al di là del parlato, delle differenti lingue d’origine di chi fa teatro.

Il teatro rappresenta infatti per l’artista uno strumento formativo, creativo, in alcuni casi anche terapeutico, che permette un confronto intergenerazionale e culturale e che ricopre un fondamentale ruolo educativo. Un linguaggio comune che non si esplica essenzialmente nella parola, ma anche attraverso il corpo, il movimento, la danza. Uno strumento da portare ai giovani per condurli a dare il loro contributo alla società ed al cambiamento sociale.

Proprio sulla base di questa visione l’artista ha raccolto con piacere l’invito di Daniele Franci, direttore artistico di Etoile, a prendere parte ad un Festival i cui principali protagonisti sono i ragazzi, ed in particolare a questa edizione che si focalizza su un tema pregnante la società moderna: la violenza. L’intenzione è quella di cogliere una bella occasione di incontro, formativa per adulti e non.