"E’ un bilancio record quello con il quale Banca di Cavola e Sassuolo ha chiuso il 2012. A partire da una raccolta che ha superato i 700 milioni, per arrivare ad impieghi oltre i 500 milioni, tutte le cifre appaiono infatti senza precedenti nella storia dell’istituto di credito cooperativo, che nella prossima primavera giungerà all’integrazione con Banca Reggiana e darà così vita ad una delle più importanti realtà nazionali della cooperazione di credito". Lo afferma in una nota la banca.
“Il bilancio 2012 - spiega Silvio Scalabrini, presidente di Banca di Cavola e Sassuolo – è stato innanzitutto contrassegnato da un fortissimo incremento della base sociale, che da 3.895 unità si è portata a 4.852 con l’ingresso di 957 nuovi soci, di cui 406 giovani al di sotto dei 28 anni”. “Un segno di fiducia importante, che si è tradotto in un sensibile aumento del capitale sociale, salito da 23,3 a 24,65 milioni ed ha accomunato soci e clienti nel determinare un aumento del 7,7% della raccolta complessiva, che è così salita a 728 milioni”.
“Sulla base dello stesso rapporto fiduciario e in presenza di una pesantissima crisi economica – osserva il direttore Guido Tamelli – si è sviluppata la nostra attività di erogazione del credito, che ha portato gli impieghi a 504,8 milioni ed ha positivamente investito in via primaria (76% sul totale dei prestiti) proprio il tessuto imprenditoriale, che ha così potuto contare su rilevanti flussi finanziari sia per le esigenze di liquidità che per gli investimenti”. “Un affiancamento alle imprese – prosegue Tamelli – sicuramente impegnativo ma necessario a fronte delle esigenze di un sistema locale che perde fatturato e occupazione ed ha bisogno di nuovi investimenti sia sul piano dell’innovazione che sul versante di quelle relazioni con i mercati esteri che hanno mostrato cedimenti progressivi nel corso del 2012”.
“Gli impieghi a favore delle aziende – sottolinea il direttore di Banca di Cavola e Sassuolo – si sono peraltro indirizzati in modo pressoché esclusivo verso imprese produttrici di beni e servizi e quindi in direzione di quell’economia reale che è punto di forza per lo sviluppo delle comunità locali”.
Presente in provincia di Reggio Emilia con 13 sportelli e nel modenese con 5 dipendenze, Banca di Cavola e Sassuolo nel 2012 ha anche rafforzato la propria solidità, attestata ora da un patrimonio salito a 56 milioni. L’assemblea dei soci, che a maggio si pronuncerà sul progetto di fusione con Banca Reggiana, deciderà anche la destinazione dell’utile netto dell’istituto, pari a 2,2 milioni.
Come socio proporrei di destinare questi fondi al sostegno delle giovani imprese: quelle nate da poco, e a quei giovani che vorranno iniziare il cammino nel mondo del lavoro in questo periodo di grave crisi economica. Investimenti nel territorio ed attenzione ai disagi della montagna e delle imprese che a fatica riescono a rimanere vive, in realtà scomode e disagiate come sono le nostre zone montane. Le condizioni della viabilità, i servizi e altro, sono un disastro ed influiscono negativamente su quelle realtà, che pur piccole che siano, sono linfa vitale per le comunità e nei servizi che possono offrire. Ma di questo passo vedo un futuro non molto roseo. Per quanto riguarda la fusione con Banca Reggiana rimango perplesso: i numeri parlano chiaro, no? La banca toanese non credo sia in particolare difficoltà da fondersi con un’altra banca… speriamo nell’assemblea di maggio!
(magisterandrew)
Prima di fondersi con Banca Reggiana (non vedo neanch’io la necessità) bisogna ragionare sul fatto che gli organi competenti hanno dato torto al suo presidentissimo e alla Banca stessa contro il suo socio fondatore Remo Zanichelli, non vorrei trovarmi in quella situazione. Comunque la mia stima al sig. Zanichelli per la caparbia con cui ha portato fino in fondo la sua battaglia e spero che per noi non ce ne sia bisogno e che la fusione non si faccia.
(Benny)