“La verità è che un canile in montagna non serve, e spiego il perché”. Il primo cittadino di Villa Minozzo Luigi Fiocchi sottolinea come “il fatto che in montagna non si sia raggiunto un accordo per localizzare la struttura finanziata dalla Regione non è un dramma. Diamo un taglio a sterili polemiche, perché i problemi dell’Appennino sono ben altri. I soldi pubblici vanno utilizzati per scopi necessari e non perché ci sono”.
Prosegue il sindaco: “Anche per il futuro non ci sarà bisogno di un canile, perché i cani del nostro comprensorio sono ottimamente custoditi in una struttura della bassa reggiana, a Castelnovo Sotto, che ne può ospitare oltre cinquecento e che ho visitato personalmente, assieme all’assessore Alberto Castellini. Abbiamo controllato uno per uno gli animali e verificato, con il microchip, che corrispondessero a quelli del nostro comune. Si tratta nella maggior parte di animali anziani, tutti microchippati, ben curati, con i loro giusti spazi, in una struttura funzionale e adeguata e in un luogo tranquillo, distante due chilometri dalle prime abitazioni, ad un costo giornaliero di due euro e mezzo circa, tutto compreso”.
Da quando a Villa Minozzo “non c’è più il canile comprensoriale - afferma inoltre Fiocchi - i cani abbandonati, sprovvisti di microchip, sono uno o due all’anno e possono essere tranquillamente accolti, nella prima fase, da un presidio veterinario (presente in ogni comune) che, dopo i dovuti accertamenti sanitari, li destina al luogo di accoglienza. Prima, quando ospitavamo la struttura, i cani venivano invece abbandonati di proposito nel nostro territorio e quindi diventavano automaticamente a nostro carico. Ed è per questo motivo che ne abbiamo ancora in essere un numero maggiore rispetto agli altri comuni, una trentina”.
Il sindaco, anche a nome dei consiglieri di maggioranza, ribadisce: “Siamo contrari, pure in prospettiva, all’ipotesi del canile montano. Innanzitutto si tratterebbe di un costo enorme rispetto ai benefici. I comuni, e quindi i cittadini, oltre alle spese giornaliere degli animali dovrebbero infatti pagare ulteriori oneri per la realizzazione dell’opera, perché il piano finanziario prevede la compartecipazione degli enti locali all’investimento. Inoltre, a livello di occupazione, il servizio coinvolgerebbe più o meno due persone, un numero irrisorio. Infine, la popolazione dei randagi tende fortunatamente a diminuire. Infatti in montagna, nello scorso anno, si è scesi da 200 a 170 unità”.
Conclude Luigi Fiocchi: “Ora i problemi sono altri per la nostra gente, il nostro territorio e non solo. Come amministratori e come montanari ci dobbiamo occupare di questo. Mai abbiamo sostenuto la logica che i soldi siano comunque ‘buoni’ se spesi nel proprio comune. E’ un modo di pensare che non ci appartiene. I finanziamenti sono validi solo se il risultato cui mirano è reale. Diversamente sono inutili, anzi dannosi. Uno vero spreco. Utilizziamo il denaro dove ci vuole veramente. Speriamo che le risorse non utilizzate oggi per il canile, la cui realizzazione sarebbe comunque costata attorno ai due milioni di euro, una vera follia, siano destinate a bisogni effettivi”.
Scusate, ma se come dice il sindaco Luigi Fiocchi il canile nel compresorio montano non serve, perchè negli anni passati ne è stato realizzato proprio uno nel comune di Villa Minozzo e precisamente in località Salatte? Allora i soldi c’erano. Perchè è stato poi abbandonato in quella località che dista ad almeno un chilometro dal primo agglomerato urbano? Non si poteva ristrutturarlo in modo adeguato visto che l’indicazione stradale portava anche la dicitura: Canile comprensoriale USL nr. 13? Sbaglio o avete la memoria corta?
(Il Grillo Parlante)
Un applauso al sindaco Fiocchi!
(Liliana Dazzi)
Condivido in pieno, e spero davvero che sia chiaro il concetto che è ora di finirla di spendere soldi “solo perchè ci sono” in cose inutili.
(pfm)
Non conosco l’ operato presente e passato del sindaco Fiocchi, ma mi permetto di esprimere un pensiero su questo intervento.
Premetto che non sono uno che vuole ad ogni costo il canile/gattile, ma gradirei che al momento del bisogno qualcuno fosse in grado di dare una risposta reale ed univoca sul servizio che colma questa lacuna; ho avuto bisogno perchè trovai alcuni gattini randagi e nessuno mi ha mai parlato di Castelnovo Sotto… ma di Milano… (lascio perdere tutta la trafila che mi ha fatto capire quanto siamo malconci su questo tema).
Apprendendo questo fatto di Castelnovo di Sotto, mi chiedo, ma con questo canile esiste una convenzione? Se no, si prestano gratuitamente? Se si, immagino che alla fine paghi il cittadino giusto? Quindi è una spesa comunque presente, anche senza il “nostro” canile.
Sarebbe giusto fare chiarezza, se questo servizio è solo per Villa Minozzo o più in generale per la montagna (visto che salta fuori mezzo stampa credo sia corretto approfondire ed integrare la questione).
Detto ciò, che considero una parentesi, mi collego a quello che maggiormente reputo interessante.
E’ molto delicato dire “…i problemi dell’ Appennino sono ben altri…”, perchè così facendo contemporaneamente si rinuncia ad una cosa e ci si impegna dall’ altro lato a colmare tali mancanze facendo, nel senso letterale del termine, per altre, alle quali giustamente si da priorità.
Purtroppo, credo che sia però facile farsi scudo con i problemi globali della nostra montagna un po’ lasciata alle energia dei suoi abitanti; se si parla di altre priorità sarebbe bene dire quali (per l’ amor del cielo, io una buona parte le conosco) e proporre qualche soluzione.
Ad esempio, se è possibile dirottare quei fantomatici fondi pro-canile per rattoppare qualche buca o rimettere a posto qualche muretto, evitare innalzamenti dei costi dei servizi, creare un fondo di solidarietà, ecc. ecc.
Il rischio è quello di farsi araldi del malessere comune, ma poi facendo forza solo sulle parole, lasciare che queste passino, come tante assieme a tante
Poi, questa tiritera dei”…problemi sono altri…”, sarà mai che stia diventando il problema maggiore?
(Andrea Ganapini)
Quanto espresso dal Sig. Sindaco di Villa Minozzo mi lascia esterrefatto. Da anni si parla di un canile sul nostro Appennino reggiano; un canile indispensabile, come fatto nelle province limitrofe; un’opera definita utile per il bene dei cani randagi e per l’economia dei Comuni montani.
Un canile che ha portato discussioni a non finire, proteste di ogni genere, studi per individuarne la localizzazione, illusioni di posti di lavoro, accuse su accuse, ecc. ecc.; e ora ci sentiamo dire che questo canile, finanziato dalla Regione (soldi nostri), non serve e che sarebbe stato uno spreco di soldi pubblici.
Mi auguro che qualcuno ci dica se i pubblici uffici che finanziano importi così elevati valutano le reali la necessità delle opere proposte, o se le considerazioni del Sindaco Luigi Fiocchi sono completamente errate e si continua a finanziare opere inutili.
Da montanaro Ramisetano ho sempre sostenuto che il canile andava assolutamente realizzato; non è tollerabile che un territorio vasto come l’Appennino Reggiano non disponga di un canile comprensoriale.
(Franzini Lino)
Non è tollerabile che un territorio vasto come l’Appennino Reggiano non disponga di un canile comprensoriale? …Non è tollerabile che si spendano due milioni di euro per un canile!!!! Questo non è tollerabile!!! I cani una sistemazione dignitosa ce l’hanno e l’Appennino e i suoi abitanti hanno bisogno di ben altro…stiamo con i piedi per terra e non rendiamoci ridicoli di fronte a chi non ha soldi per arrivare a fine mese e vede investire una cifra del genere in un canile!!!!!! N O N S E R V E!!!!! Lasciamo investire questi soldi in emergenze o in ciò che può essere utile, necessario e indispensabile per il nostro Appennino!!!
(pfm)
Immagino che tra il “ben altro” che serve… ci siano i soldi per rimettere a posto periodicamente la pista Gatta-Pianello che di milioni di euro ne è già costata 6 e che periodicamente necessita di sistemazioni…. Soldi pubblici che vengono “dilavati” ad ogni piena del fiume… Un “ben altro” davvero “interessante”… Soldi gettati nell’acqua… Avanti così e vedrete dove arriveremo con questi criteri di spesa.
(Rossella Ognibene)
Ritengo che i cani e i gatti dell’Appennino Modenese abbiano nel loro canile comprensoriale montano una sistemazione più dignitosa dei nostri. Ogni volta che mi capita di vedere un cane o un gatto lungo le strade del ns. Appennino schiacciati dalle ruote delle auto, penso che questi non avessero proprio una sistemazione “dignitosa”.
Ho sempre pensato che un canile comprensoriale ripagasse l’investimento in pochi anni; è sempre stato sostenuto che portare e ospitare cani e gatti nei canili della bassa ci sono costi elevati; inoltre ho sempre ritenuto che un canile comprensoriale fosse un indice di civiltà di un territorio.
Comunque resto in attesa che qualcuno mi dica di come e dove saranno investiti i milioni di euro che la Regione aveva stanziato per questo canile; un grazie a chi mi aggiornerà.
(Franzini Lino)
Gentilissima sig.ra Ognibene, sull’utilità della Gatta-Pianello le consiglierei di raccogliere i pareri di tutti coloro che utilizzano questa utile via di comunicazione, per andare a lavorare e rincasare la sera senza per forza, fortunatamente, dover abbandonare i paesi di origine: vedi per esempio cittadini non solo residenti nel comune di Villa ma anche Ligonchio ed, udite udite, Castelnovo Monti… poi se ne riparla… Colgo l’occasione per complimentarmi con lei per gli interessanti articoli sul tema della crisi che seguo con molto interesse e passione.
(Marco Bertoia)
Non voglio entrare in polemiche, la scelta è stata fatta (obbligata), ma volevo rispondere al sig (pfm), dal mio punto di vista e dalla legge, il comprensorio montano si doveva dotare di un canile, si tratta di civiltà! Per i soldi che si andavano spesi, provi a chiedersi se sa quanto costa ad ogni comune all’anno, il trasferimento e il mantenimento dei cani in pianura! Anzi non se lo chieda, lo dico io, una barca di soldi, questi sono gli sprechi!
(L.C.)
Il Sig. Sindaco di Villa Minozzo dichiara con risoluta convinzione “la verità è che il canile in montagna non serve”. Dice forse una sua verità perché tutta la verità è forse ben altra e di questo bisognerebbe parlare. In questi anni i Signori Sindaci hanno speso, tramite la Comunità Montana, un bel po’ di soldi per il solo funzionamento di questa struttura. Credo che, salvo i diretti interessati, pochi possano apprezzare iniziative e realizzazioni di questa costosa, quanto inutile struttura negli ultimi anni. Peraltro questo ente, gestito in modo molto modesto, ha speso sicuramente dei soldi per lo studio di fattibilità proprio con la consapevolezza si studiare qualcosa d’inutile. I Sindaci si sono svegliati adesso? Sono stati in letargo politico? Si sono dimenticati di cosa vuol dire programmazione economica, non lo sanno oppure fanno finta di non sapere? O forse la verità è un’altra? Il bilancio di questo Ente (Comunità Montana) come tutti i bilanci dovrebbe presentare una sezione per la situazione patrimoniale. Vuoi scommettere che nella sezione passivo (debiti) ci sono voci più pesanti che quelle della sezione attivo (patrimonio e soldi) e pertanto l’affermazione “serve ben altro” potrebbe voler dire che, in pratica, i soldi concessi per la costruzione del canile serviranno in realtà a ripianare i debiti del superfluo, moribondo quanto resistente ente. La Comunità Montana che, invece di aver chiuso tempo fa, ha continuato a sopravvivere spendendo molto per il proprio mantenimento e per il consolidamento del personale dipendente, alla fine non può cessare non perché è importante la sua funzione, ma perché forse è piena di debiti. Che sia in questo buco, di difficile quantificazione e anziché nelle buche delle strade e nei bisogni della gente, che verranno utilizzati i soldi originariamente destinati al canile? Che sia questa tutta la verità?
(Conte da Palude)
La verità è che un sindaco così miope in montagna non serve. E non sto nemmeno a spiegarvi il perchè.
(Fulminant La Penna)
E’ inutile infarcirsi la bocca di tante buone frasi che dopo il risultato elettorale si spera facciano presa sulla gente, caro sindaco. I soldi destinati dalla Regione per il progetto del canile verranno ritirati e ridestinati a progetti simili in altre province e non sarà possibile utilizzarli per scopi diversi. Inoltre ci si dimentica che avere un canile è obbligo di legge. Capite? Ripeto: obbligo di legge. Inoltre suggerisco, se davvero sta a cuore il benessere economico del territorio, meno divieti miopi e più informazione. Un ultimo sassolino: i 73.000 € per gli indennizzi da presunti danni dei cervi, quando a Modena ne hanno liquidati 25 volte in meno, quello va bene? Non è uno sperpero di denaro pubblico elargito con metodi alquanto dubbi?
(Jarno Dall’Asta)
Dopo il politico anonimo che li vuole sterminare (con camere a gas o a fucilate?) arriva il sindaco negazionista. Qualcuno ci dica che siamo su “Scherzi a parte”!
(Alex)
Chiedo a Liliana Dazzi e a pfm di rispondermi a queste domande, infatti se avete letto finiscono con tutte e due con un punto interrogativo. Attendo risposte!
(Il Grillo Parlante)
Per anni abbiamo discusso nei Consigli Comunali e in special modo nel Consiglio di Comunità Montana di realizzare in Appennino Reggiano un CANILE, dell’urgenza di realizzarlo e di trovare un sito adatto. Dopo averne scartato alcuni ora, dopo che Ramiseto ha accettato di farlo ubicare nel suo territorio, scopriamo che il CANILE non serve più. Quanto tempo perso! Quante chiacchiere inutili! E’ proprio il caso di dire che abbiamo discusso del “sesso degli angeli” ed esclamare” e… “io pago”.
(Bruno Tozzi – capogruppo PDL Comunità Montana)
Il finanziamento della regione che si dovrà restituire non copriva neppure il 10% del costo totale, lievitato negli ultimi anni in modo spropositato fino a superare la cifra di 2 milioni di Euro. Non c’è nessun obbligo a costruire un canile in montagna. Come già detto dal Sindaco Fiocchi i cani randagi dei nostri Comuni dopo essere stati catturati e aver soggiornato presso stutture veterinarie locali vengono portati (quasi tutti) nel canile privato e convenzionato con la Comunità montana in località Castenuovo Sotto. Come già detto, inoltre, ci siamo preoccupati prima di arrivare a sostenere che il canile in montagna non serve, di verificare la sistemazione dei cani e i costi relativi poi al loro mantenimento. La sistemazione è assolutamente decorosa, i cani sono tutti in ottima salute in un ambiente idoneo controllati regolarmente anche dai vetrinari (credo che tutti possano andare a verificare). I due miliono di euro spesi per l’investimento non sarebbero mai stati recuperati perchè un nuovo canile in montagna non avrebbe sicuramente ridotto i costi di gestione e mantenimento ma forse, questi costi sarebbero addirittura aumentati. Esperti ci hanno detto che un canile di montagna di dimensioni ridotte come quello che avremmo dovuto costruire difficilmente avrebbe potuto essere concorrenziale come costi rispetto a un canile di pianura che può ospitare anche 800 cani. Credo si possa sostenere che la nostra posizione non sia contro gli animali e il loro benessere ma assolutamente contro gli sprechi di denaro pubblico.
Il randagismo (fenomeno da noi in netto calo) non si risolve facendo nuove strutture non necessarie, ma si risolve con l’educazione e il controllo.
(Alberto Castellini)
Assolutamente d’accordo con lei che la soluzione ideale sia solo tramite una politica di educazione delle persone ed il controllo da parte di chi sarebbe preposto a farlo, ma ciò non è mai stato fatto. Non concordo sul fatto che il randagismo sia in netto calo. Inoltre credo di ricordare che vi sia una legge nazionale sulla salute e igiene pubblica che obbliga, là dove non vi sia, la costruzione di un canile. Capisco che in un momento in cui le amministrazioni hanno poca disponibilità economica è problematico fare degli investimenti ma mi chiedo:
1) perchè non lo si è fatto quando vi era la possibilità e vi era maggiore disponibilità economica?
2) Se sono strutture non obbligatorie, in rimessa e che aumentano i costi, come mai quasi tutti i comuni o le Unioni di comuni della bassa hanno un canile ed i servizi relativi come l’addetto al loro recupero (accalappiacani)? Siamo forsi più furbi di loro?!
(Alex)
A proposito di educazione e controllo del fenomeno randagismo, mi piacerebbe conoscere il numero di anmali iscriti all’anagrafe canina di ciascun Comune, ed il numero di controli eseguiti dalla polizia municipale per verficare applicazione del microchip a ciascun cane, il numero di sanzioni elevato a seguito dei predtti controlli e i criteri di svolgimento di controlli periodici per la verifica del rispetto dell’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina, e questo per ciascun Comune appartenente alla comunità montana. I controlli si fanno presso le case, lungo le strade e non alla scrivania attendendo che qualcuno si presenti per avere in assegnazione il microchip, almeno mi pare che funzioni così il criterio di prevenzione, o mi sbaglio? Quindi se qualche amministratore vuole fornire i dati di cui sopra relativi al suo Comune sarei lieta di poter verificare con i miei occhi i “controlli” eseguiti.
(Rossella Ognibene)
A proposito di randagismo in calo vi racconto questa storia, che comincia questa estate, quando abbiamo preso una casa vacanze a Febbio (Roncopianigi): vicino a casa nostra c’era un cane che pensavamo di proprietà di una anziana signora inferma e che era curato dalla badante dell’est europeo. Noi abbiamo già un lagotto di nostra proprietà, ma quel cane era veramente speciale per noi. Intorno a Natale veniamo a sapere che da un mesetto la nonnetta era stata messa al ricovero, la badante licenziata ed il cane era rimasto solo. Per fortuna qualche anima buona ogni tanto gli portava da mangiare e da bere, ma sostanzialmente il 4zampe era lasciato a se stesso. Fatto sta che abbiamo cominciato ad interessarci per cercare di portarlo via da quella situazione. Pare che i vigili lo avessero “censito” e fosse seguito da qualche istituzione. Alla fine della fiera abbiamo deciso di “adottarlo” noi e di portarlo a Reggio, dove gli stiamo cercando una casa nuova ed una famiglia che lo possa tenere con sè come si merita. E’ saltato fuori che nè i vigili nè nessun altro si erano mai visti da quelle parti per interessarsi a quel cane, che non aveva il microchip, che probabilmente non era mai stato neanche vaccinato, per cui in pratica non esisteva… Ed era un attimo che qualcuno aprisse il cancello e lui veniva fatto “evaporare” e tutti quanti sono stati ben felici che fossimo arrivati noi a toglierlo dai piedi. Per cui non è vero che un canile non serve, serve eccome, soprattutto perchè fungerebbe da organo di controllo per situazioni come quella che ho descritto. Per fortuna il cane è risultato sanissimo, è molto intelligente ed affettuoso, è stato visitato, vaccinato e microchippato tutto a nome nostro, ma per uno che si salva quanti ne spariscono o vengono lasciati al loro destino? Poi si da la colpa a i lupi…. a mio parere soprattutto perchè portano dollari sotto forma di risarcimenti.
(montorsi e.)
Qualche domanda al sindaco Fiocchi e al suo adepto assessore Castellini: cosa intendono lor signori quando affermano che i cani vaganti vengono ospitati temporaneamente in strutture veterinarie del luogo? Sbaglio o la legge cita: “…che vengano immediatamente tradotti nel canile sanitario ecc..”. Se si tratta di un cane morsicatore come pensano gli amministratori di adempiere agli obblighi di legge? E infine, riferendosi al canile di Castelnovo Sotto…. i cani vaganti raccolti nel territorio esattamente in che canile secondo loro vengono portati? Solo per dare le giuste informazioni ai lettori.
(Loretta Boni)
Ma certo, del canile si può fare a meno, ed anche delle scuole e degli ospedali! Alle fine credo che possiamo fare a meno anche degli amministratori. L’indiffferenza e l’incompetenza di cui ho parlato risultano chiaramente da questo intervento. Gli amministratori non conoscono la normativa vigente e non conoscono il problema, salvo poi pretenderne la soluzione dai volontari (ad esempio le catture urgenti, il soccorso di cani feriti o che creano un pericolo pubblico). Avrei una domanda personale per Fiocchi: come mai Villa aveva un consistente numero di catture fino all’anno scorso ed ora non segnala più cani vaganti? Dove finiscono? Perchè non credo che in tre mesi abbia risolto il randagismo. O si pensa anche qui ad una soluzione ucraina? Perchè da noi, lo ricordo, questo non è ammesso dalla legge.
(Marina Cervi)
Credo che il punto sia proprio questo: gli amministratori di Villa non riescono a mettere sullo stesso piano d’importanza le scuole, gli ospedali e magari quelle famiglie che non riescono arrivare a fine mese senza parlare delle buche nelle strade, la spalatura della neve. Forse esistono delle priorità quando i soldi non ci sono.
(Francesco B.)
Scusate una domanda, ma perchè quando vi rivolgete all’amministrazione usate sempre toni poco educati e di presa in giro? Siete sempre contro a prescindere? Date quasi l’impressione di avere la coda di paglia, scusate se ve lo dico senza tanti peli sulla lingua! Ma veramente sareste d’accordo di investire due milioni di euro per un canile a Ramiseto? Non posso crederci! Il canile di cui parla “Il Grillo Parlante”, a Minozzo, sarebbe costato molti soldi per la ristrutturazione e messa a norma quindi, anche in quel caso, considerato il costo minimo (€ 2,50 al giorno, tutto compreso, per ogni cane) per la custodia nel canile della bassa reggiana, l’amministrazione non ha investito e sprecato inutilmente i soldi. A Loretta (che addirittura usa termini ridicoli tipo “lor signori”, “adepto”), per Legge serve una struttura sanitaria, che può essere tranquillamente un presidio veterinario per i primi accertamenti sanitari, dopodichè al costo di € 2,50 al giorno il cane verrà accolto dal canile della bassa. L’amministrazione del comune di Villa Minozzo va a controllare i propri cani ed è aggiornata, come vi ha spiegato “educatamente” l’assessore Castellini.
(pfm)
Cosa vuol dire “…toni poco educati e di presa in giro”? Non mi pare proprio che venga usata poca educazione negli interventi che sono stati scritti qui, forse un po’ di ironia, niente di più. Se però “pfm” vuole spostare, da bravo politichese, la questione sul metodo piuttosto che sul merito, faccia pure. Raccoglierà quello che sta cercando di seminare… e basta con questi commenti da 2,50 euro a cane, le statistiche le conosciamo e ci hanno anche un po’ fiaccato. Il canile è una questione di civiltà, di intelligenza e buon senso delle amministrazioni! Si puo discutere sui costi ma non sulla sua necessità. I cani, ma in genere tutti gli animali, non sono solo delle “bestie” (come invece troppi umani lo sono)!
(E. Montorsi)
Solo per precisazione. La legge parla proprio di canile sanitario e non presidio veterinario. Mi scuso infine con gli amministartori: non volevo prendere in giro proprio nessuno. Penso però che le informazioni vadano trasmesse in modo trasparente e corretto. Ora abbiamo ben 4 canili ove sono distrubuiti i cani “della montagna”, compresi quelli di Villa Minozzo, mentre invece l’assessore parla solo di una struttura di Castelnovo Sotto. Il problema maggiore rimane, al di là delle polemiche, la difficoltà di riuscire a far adottare i cani, l’impossibilità di creare una rete sociale attorno ad una struttura funzionale, l’impossibilità di aiutare chi si trova realmente in difficoltà a gestire un cane, la difficoltà a gestire le urgenze. Poi possiamo anche polemizzare su tanto e su tutto ma non creare una struttura sul territorio rimane una “non soluzione” al problema che non risolverà il problema delle frane o della crisi economica contingente ma aumenterà i disservizi in montagna.
(Loretta Boni)
Letti gli ultimi due commenti di Marina e Francesco abbandono la discussione perchè paragonare il canile, con tutto il bene per gli animali, ribadisco ben custoditi, ad ospedali, scuole, famiglie bisognose mi fa pensare che si “scrive tanto per scrivere” e si vuol “spendere tanto per spendere” quindi inutile continuare.
(pfm)
p.s. Marina, il numero dei cani abbandonati a Villa Minozzo è calato non perchè vengono soppressi ma semplicemente perchè chi li abbandonava nel comune di Villa, non lo fa più da quando non c’è più il canile!
Con questa voglio terminare la discussione, ma vedo con molto dispiacere che le mie domande sono rimaste senza risposta, a parte quella dove mi si dice che mettere a norma il canile di Villaminozzo sarebbe costato di più che crearne uno nuovo. Non capisco il perchè, dato che la struttura era già esistente.
(Il Grillo Parlante)
Per risolvere gl’interrogativi del “Grillo Parlante” dovrei essere al corrente della situazione di Villa Minozzo, ma non ho queste specifiche informazioni, perchè non sono della zona. Non voglio, però, esimermi dall’esprimere un po’ più dettagliatamente il mio punto di vista sul canile. In una società civile un essere umano che adotti un cane deve sapere che lo fa per tutta la vita. Se ha sensibilità, amore, rispetto e senso civico verso gli animali (e verso l’uomo) non demanda il proprio mandato agli altri, ma si assume le sue responsabilità fino in fondo, cioè fino alla dipartita. Se, poi, per disgrazia, non è più in grado di gestirlo, cerca qualcuno che lo adotti e, per nessun motivo, lo scarica alla collettività. In questo modo non hanno più senso i canili e si possono incanalare le risorse in progetti mirati al bene della popolazione sofferente.
(Liliana Dazzi)