Riceviamo e pubblichiamo.
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Buongiorno Redacon, agli inizi di febbraio io e mio figlio Luca di 8 anni abbiamo visitato la Polonia per rivivere i luoghi della storia dell'olocausto. Il ghetto di Cracovia, il campo di lavoro Plaszow, la fabbrica di Schindler, il campo di concentramento di Auschwitz e quello di sterminio di Birkenau. Abbiamo riportato a casa tante emozioni e immagini che ci aiuteranno a tenere in mente la crudeltà dell'uomo.
Vorrei ringraziare mio figlio che si è comportato come un piccolo uomo, ha avuto un rispetto e un'attenzione per i luoghi che abbiamo visitato che gli fa onore.
Vorrei condividere con voi alcune immagini del nostro viaggio, valutate voi se pubblicare, sono immagini forti, ma credo che sia importante non dimenticare e non dare poco peso a quanto è accaduto come purtroppo capita spesso.
Le persone che gestiscono il campo di Auschwitz/Birkenau, tengo a precisare che l'ingresso senza guida è gratuito, ci hanno raccontato che riescono a tenere in vita questo posto grazie ai finanziamenti comunali e a qualche piccola donazione privata, e che purtroppo se le cose andranno avanti così si farà sempre più fatica a mandare avanti il museo.
Un aiuto si può dare acquistando i libri del muso direttamente dal sito oppure visitando Auschwitz/Birkenau con una guida (vi assicuro che il costo e veramente minimo, noi abbiamo speso 50 euro per trasporto da cracovia/Auschwitz e viceversa -80 km- tour con guida in italiano di 4/5 ore). Il direttore del museo è il signor Piotr M. A. Cywiński.
Posto il link ufficiale: http://en.auschwitz.org/
(Barbara Baroncini)
Grazie Barbara delle parole e delle immagini! Grazie perchè il breve racconto che avete messo a disposizione dei lettori di Redacon è un grande regalo in questo nostro tempo frettoloso e approssimativo. Ma non può essere approssimativa la memoria dell’olocausto. Grazie a Luca! La speranza per il futuro è riposta in bimbi come lui, attenti e intelligenti. Ma spetta agli adulti raccontare, mostrare, prendere per mano e condurre in viaggio…
(Nazzarena Milani)
Hai proprio colto quanto volevo esprimere in termini di trasmissione delle informazioni ai più giovani! Grazie
(Barbara)
Sempre toccanti queste immagini che nessuno MAI dovrebbe dimenticare…grazie per questo bel reportage e per il link assolutamente da visitare!
(Catia)
Il link a volte non funziona è un problema del sito di Auschwitz.. si può comunque accedere dal sito in polacco e poi cambiare lingua http://www.auschwitz.org.pl/
(Barbara)
Grazie per le foto e la condivisione dell’esperienza. Vorrei solo fare notare che i campi nazisti erano tedeschi e non polacchi. La Polonia ha avuto solo la sfortuna di essere scelta per tale destinazione dai nazisti. Credo non sia un dettaglio.
(Matteo Manfredini)
Infatti c’è scritto campi nazisiti in Polonia, la Polonia era occupata dai tedeschi, e anche la cittadina di Auschwitz non la troverai mai sulle cartine perchè è la traduzione del nome orginale “oswiecim” (quello attuale) in tedesco.
Putroppo i campi nazisti erano dislocati in tutta europa, anche in Italia (Fossoli).
Il campo di Auschwitz era una caserma dell’esercito Polacco che i tedeschi durante l’occupazione hanno trasformato in campo di concentramento; mentre Birkenau è stato creato da zero,dai tedeschi, una fabbrica della morte organizzata, utilizzando una pianura nelle vicinanze di Oswiecim, dove esisteva un piccolo paesino Birkenau per l’appunto, che è stato distrutto (potete immaginare gli abitanti che fine possan aver fatto) e con i mattoni delle case distrutte hanno costruito le prime baracche.
(Barbara)
Ci sono stato diverse volte e quest`anno ho lavorato con il sig Adrezej Kacorzyk direttore del museo. So quanto ci tengono a questa distinzione e il titolo (della Polonia) puo` confondere, per questo mi sentivo in dovere di precisare.
(Matteo Manfredini)
Rileggendo direi che ci stava meglio un: “…in Polonia”, concordo! Ho spiegato un po’ della storia proprio perché prima avevo dato molto per scontato e mi dimentico che non tutti sanno tutto! Meglio precisare! Grazie!
(Barbara)
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Precisiamo pure. Ma, dato che del titolo è responsabile la redazione, lo giustifichiamo dicendo che ci pareva scontato almeno questo: che il nazismo è stato fenomeno criminale uscito dal seno della Germania. E che quindi quel “della Polonia” avesse significato chiaramente geografico.
(red)