La neve è arrivata puntuale, con accumuli freschi tra 40 e 50cm sul medio-alto Appennino, inferiori ma comunque consistenti in pianura. La sua permanenza al suolo, specie in quota, è stata e sarà aiutata delle dinamiche atmosferiche, che per l’immediato futuro regaleranno temperature dal sapore ancora invernale.
Nel frattempo, si contano già 35 giorni consecutivi con presenza di neve al suolo sulle aree pianeggianti a 500m di quota, ed è lecito – stante la tendenza che andremo a delineare – aspettarsi che si arrivi almeno a 40. Una permanenza della neve al suolo così prolungata era pressoché impensabile durante gli ormai lontani inverni degli anni ’90.
Se ci proiettiamo nell'immediato futuro, il nord Italia, ivi compresa la provincia di Reggio Emilia, si trova sotto l’influenza di correnti orientali, che fino a lunedì garantiranno un progressivo calo delle temperature. Il cielo si presenterà spesso variabile: generalmente più soleggiato in Appennino, mentre in pianura saranno maggiori le possibilità di locali e temporanei addensamenti, accompagnati da foschie nelle ore notturne.
Fino a martedì 19 non sono tuttavia previste precipitazioni; ma un cambio di passo si profila per la metà della settimana entrante. Ad un robusto anticiclone scandinavo si andrà a contrapporre una vasta area depressionaria sul Nord Atlantico. L’Europa centro-meridionale sarà quindi terreno di scontro tra aria artica continentale in scorrimento lungo i bordi orientale e meridionale dell'alta pressione, e più miti ed umide correnti atlantiche. Potranno quindi susseguirsi vari impulsi perturbati, capaci di portare maltempo più o meno marcato sull'area di nostro interesse.
Un primo peggioramento è ad ora individuabile fra mercoledì e giovedì venturi, con possibile neve fino a bassa quota.
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