Prosegue il percorso di integrazione tra Banca Reggiana e Banca di Cavola e Sassuolo, due rilevanti aziende di credito cooperativo della nostra provincia. Dopo le delibere dei consigli di amministrazione, i due istituti hanno presentato alla Banca d’Italia il piano industriale e la formale richiesta di autorizzazione ad un’integrazione che – come hanno sottolineato anche i vertici della Federazione regionale delle BCC– vede protagoniste due tra le più rilevanti e solide espressioni della cooperazione di credito emiliano-romagnola, come del resto è emerso anche dalle ordinarie verifiche effettuate recentemente da Bankitalia che hanno avuto esiti più che positivi per entrambi gli Istituti.
Le assemblee dei soci per l’approvazione del Progetto di fusione sono previste nella tarda primavera. L’integrazione giungerà al termine di un decennio di costante crescita per Banca Reggiana e Banca di Cavola e Sassuolo, che insieme contano 29 sportelli nel reggiano, 5 a Modena, 5 a Parma e 2 nel mantovano, per un totale di 41 dipendenze.
L’integrazione è seguita ed ha il sostegno della Federazione regionale delle banche di credito cooperativo, i cui vertici si sono incontrati con quelli dei due istituti anche in occasione della presentazione del Piano industriale a Banca d’Italia.
Proprio in tale sede la Federazione regionale ha sottolineato i benefici che l’aggregazione tra le due banche potrà portare al territorio attraverso il consolidamento e il rafforzamento delle azioni che il credito cooperativo potrà svolgere in un momento in cui c’è tanto bisogno di economia reale e di credito disponibile per le economie locali segnate da una congiuntura fortemente sfavorevole.
Sostenute da quasi 17.000 soci, Banca Reggiana e Banca di Cavola e Sassuolo sviluppano, complessivamente, una raccolta superiore a 1,7 miliardi di euro, con impieghi per quasi 1,2 miliardi, un capitale sociale di 37,3 milioni, un patrimonio netto di 138 milioni e quasi 300 dipendenti.
Si parla di fusione, ma si legge salvataggio…
(A.Z.)