È improvvisamente deceduta ieri, 31 gennaio, a Perth, in Australia, dove era emigrata dopo la guerra, la signora Giulia Orlandini, sorella di don Domenico “Carlo”, il noto fondatore e comandante della Brigata partigiana “Fiamme Verdi”, del quale ricorre quest’anno il centenario della nascita.
Giulia era nota, nella storia della lotta partigiana, per essere stata staffetta presso la Squadra Comando della Brigata, arruolata a tutti gli effetti il 15 giugno 1944, al compimento del sedicesimo anno.
Nonostante la giovanissima età, non ebbe paura di esporsi a gravissimi rischi per aiutare il fratello e tutti i partigiani in transito presso la casa paterna di Poiano, unitamente a tutti i familiari (il papà Saturno, la mamma Desolina Fontana, le sorelle Agostina e Anita, i fratelli Angiolino e Giulio).
Finita la guerra, Giulia si era sposata nel 1950 a Talada con Aronne Castellini, col quale era poi subito emigrata in Australia, come allora dovettero fare molti giovani della nostra montagna.
Non ebbe più la possibilità di ritornare in patria e fu per lei una sofferenza non piccola di non poter partecipare alle annuali riunioni degli ex combattenti della Brigata.
Soltanto nel 1972 i due figli Moira e Moreno poterono venire in Italia e visitare i luoghi d’origine dei genitori.
Ultimamente Giulia non era in buona salute; ma la morte è giunta improvvisa per un tragico incidente d’auto e segue, di pochi mesi (aprile 2012) la morte dell’altra sorella Anita avvenuta a 96 anni il 23 aprile 2012. Con lei scompare l’ultimo diretto parente di don Carlo. Restano soltanto i nipoti.
(Giuseppe Giovanelli)
Nella foto, scattata poco prima della guerra partigiana. Da destra a sinistra: Don “Carlo”, la sorella Giulia, la mamma Desolina Fontana, la sorella Anita con in braccio il figlioletto Giorgio.
