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Ridurre il più possibile per non eliminare niente

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Partecipata assemblea pubblica, ieri l'altra sera (23 gennaio) a Casina, sull'aumento delle rette scolastiche nella scuola dell’infanzia e su altre problematiche relative alla scuola in senso più generale. Un'aumento che ha suscitato parecchio malumore nei genitori e anche nella cittadinanza. In apertura il presidente del Consiglio d'Istituto Corrado Bergianti ha dato lettura di una lettera delle docenti della scuola dell’infanzia "Fantamagia" di Casina, che lamentavano il ritiro di alcuni bambini dalla scuola, l’allungamento “strategico” di alcune malattie per rientrare negli sconti praticati dall’Amministrazione in questi casi. "I bambini vengono  così privati di esperienze fondamentali, con un danno per l’ interruzione del processo educativo”.

A loro avviso l’Amministrazione non raggiunge neppure gli obiettivi che si propone (fare cassa) in quanto si prospetta il pericolo del calo delle sezioni che si rimangerebbe i “guadagni fatti”. Viene rappresentato il grosso disagio delle famiglie. La scuola ha lamentato poi l’impossibilità ad interagire, non essendo stata in alcun modo interpellata, sottolineando come invece così non sia successo quando, in brevi tempi, si è dovuto trovare una soluzione al problema della chiusura del plesso di Migliara.

Il sindaco Rinaldi è intervenuto illustrando attraverso tabelle i vincoli di finanza, le problematiche portate dal patto di stabilità, nonché la filosofia della sua Amministrazione: ridurre il più possibile per non eliminare niente. Ha illustrato il bilancio e la spesa per la scuola: quella per la scuola dell’infanzia si aggira sulla metà  dell’importo ed il contributo delle famiglie è  sul 20%. Ha sostenuto grandi difficoltà economiche del Comune per cui  gli amministratori saranno costretti a prendere altre misure ma, a suo dire, incrementeranno la spesa per servizi sociali (viste le nuove emergenze) e per la scuola. I genitori del Consiglio di Istituto hanno offerto tutta una serie di raffronti con altre scuole del territorio, in particolare del Distretto montano, ma anche di altri comuni della Provincia, ove è emerso chiaramente che il Comune di Casina applica tariffe tutte più onerose, sia nelle fasce alte che minime, equiparabili solo a quelle di Reggio Emilia, con l’applicazione delle fasce ISEE. In particolare, grande è il divario di trattamento  all’interno dello stesso Istituto comprensivo Casina- Carpineti, dove le famiglie hanno una retta unica di 96 euro più 29,64 per il trasporto, a fronte di una spesa per Casina da 62 euro minima a 221 massima al mese, più il trasporto da 22 a 38 euro.

Risulta poi da tabelle della Regione che Casina è in assoluto il comune che investe meno in termini finanziari sulla scuola: un 6% a fronte di una media sempre più alta degli altri comuni della provincia.

Il sindaco ha chiesto uno sforzo ai genitori ma i genitori hanno proposto:
- un maggior investimento di risorse sulla scuola;
- un comitato genitori per analisi dei centri di costo e possibili interventi;
- un maggiore coinvolgimento e partecipazione della comunità sulle scelte che riguardano la scuola;
- investimento sulla sezione primavera;
- pedibus.

“Perché in altri territori, pur in cordata ideologica simile, le scelte sono diverse?”, è stata la domanda della dirigente scolastica, interpretando le perplessità delle famiglie. Il consigliere Yuri Torri, di maggioranza, ha fatto presente come si stesse a ragionare di scelte già fatte mentre sarebbe  bene che tutta una comunità si ponesse in tempi adeguati il problema scuola. "Certamente si potevano usare criteri diversi e fare rinunce in altri settori”.

I consiglieri di minoranza, tutti presenti, hanno concordato su questo punto, pensando che i 12.000 euro di sacrifici che il sindaco, infine, ha chiesto alla scuola si possano trovare come sono stati trovati i 15.000 per il danno all’auto di servizio della Polizia municipale che l’Amministrazione voleva trovare risparmiando sulla rimozione neve e che, su pressione della minoranza, sono stati trovati poi  in altro capitolo di minore rilevanza. Così bisognerebbe fare sulla scuola, magari rinunciando a 4.500 euro di spese sui fuochi d’artificio come ha fatto il Comune di Carpineti o facendo scelte più oculate nelle manifestazioni pubbliche. Si fa presente infatti che per lo spettacolo previsto all’interno della Fiera del Parmigiano Reggiano la perdita registrata è stata di circa 7.000 euro.

La riunione si è conclusa sottolineando come a Casina le tariffe  per le rette della scuola pubblica siano più alte di quelle della scuola parrocchiale, pur in difficoltà, e qualche genitore riterrebbe più conveniente portare i bambini alla scuola di Albinea, mentre va a lavorare a Reggio. Inoltre a Casina, nelle scuole dell’infanzia, è prevista anche una minima spesa giornaliera di 3 euro anche per chi non usufruisce del pasto. Ma la frequenza non è gratuita per legge? Anche su questo punto è necessaria una riflessione. Comunque il sindaco ha accettato un tavolo di confronto per dare risposte diverse al problema sollevato dal Consiglio di Istituto, dai genitori e dal gruppo di minoranza “Casina per il bene comune”.

(d.a.)