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Di animali di serie A, B e… bestie a km zero

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Riceviamo e pubblichiamo

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mano cane“Balla coi lupi”. E’ questo l’accattivante e promozionale  titolo di un articolo, comparso su Redacon il 7 gennaio 2013 che, con corretto e largo anticipo, promuoveva la Traversata Appenninica dal 6 al 10 febbraio del corrente anno.

Naturalmente tutte le iniziative tese a promuovere, diversificando le proposte turistiche, il nostro Appennino sono benvenute, ma… in un momento di riflessione ho pensato allo stato d’avanzamento dei lavori per il canile montano, accostandolo al diverso trattamento che viene riservato gli animali.

Certo, il titolo dell’articolo è invitante, ma non si tratta di ballare con i lupi, che hanno ben altri interessi e appetiti e infatti si guardano bene dal trainare una slitta guidata da un musher, bensì si tratta di slitte trainate da cani.

Di certo, quelli da slitta,  sono cani di “serie A” Siberian Husky, Alaskan Malamute e Samoiedo:  potenti, maestosi, forti, orgogliosamente snelli, generosamente coccolati. Direi quasi superbi con quegli occhi di ghiaccio. Certo non sono bestie nostrane, anche la loro abbaiata è superiore, ma sono animali di  cui i proprietari possono veramente andare orgogliosi e sono  meritevoli “di girare, ospiti,  i luoghi più spettacolari del Parco Nazionale in un susseguirsi di salite, discese, boschi di faggio, di abeti e con passaggi di alta quota”. Con vitto e alloggio garantito, anche se lo debbono pagare in giornate lavorative. In pratica sono dei lavoratori itineranti e privilegiati e, in un periodo di disoccupazione, questo non è poco.

Mentre riflettevo su questi animali cosi premurosamente e affettuosamente coccolati mi è venuto da pensare che, come purtroppo e avviene anche nel mondo degli uomini, se c’è una serie A spesso  c’è anche una serie B e non sempre una B maiuscola e allora ho pensato alla “serie b” animale del nostro territorio: il randagismo e il canile. Ho pensato anche che mi è capitato, nei pellegrinaggi montani, di incontrare anche cani randagi che nulla avevano di maestoso, di forza, anzi erano magrissimi, mogi e tristi per l’abbandono e, a volte, mi è sembrato che fossero disperati e avessero le lacrime agli occhi. Alla sera, i randagi non trovano i  caldi bivacchi base, ma si debbono accontentare del cielo stellato e per mangiare cercano d’arrangiarsi. Probabilmente smetterebbero volentieri il loro randagismo, forse sarebbero disposti anche a collaborare con qualche servizio, ma non sanno come fare perché nessuno ne vuol sapere. Neppure chi di dovere.

La Traversata Appenninica toccherà parecchi Comuni del nostro territorio e chissà se gli orgogliosi cani da slitta incontreranno i cani randagi, vagabondi per necessità, e se incontreranno, per ballare, anche quei  lupi che invece sono liberi e  vagabondi per natura? Bestie, queste, quasi a km zero, ormai stanziali perché vivono dei “prodotti locali”. Faranno, questi animali di “serie A”, valutazioni socio-canine sullo stato di vita dei loro simili? Discuteranno, a modo loro, sulle iniziative umane irrealizzate tipo “vi ricordate quando gli umani doveva realizzare il nuovo canile comprensoriale dell’Appennino dopo aver chiuso precipitosamente e inspiegabilmente quello di Villaminozzo?”. Diranno a quei randagi derelitti: “ingenui avete creduto a vane promesse!”. Mentre passeranno, trainando le slitte nei territori dei Comuni montani, abbaiando superbamente al modo loro, diranno: “ Randagi, qui doveva sorgere il canile. Cucù”. Tanto non si sbagliano perché quasi tutti i Comuni sono stati candidati a costruirlo, ma ancora per quanto mi risulta, non ci sono certezze e si rischia di perdere il finanziamento regionale.

L’Assessore Provinciale, Roberta Rivi, proprio parlando del canile anni fa, presso la  Comunità Montana in procinto di essere soppressa, sosteneva che la struttura andava realizzata in tempi brevi perché rappresentava una scelta etica e si richiamava, con lungimirante prudenza, a S. Antonio da Padova protettore degli animali e del quale in questi giorni si festeggia la ricorrenza. La Comunità Montana non è stata soppressa, il canile comprensoriale non è stato realizzato e S. Antonio non sta proteggendo tutti gli animali. Ci dovremo accontentare degli animali a Km zero certi che almeno loro saranno felici.

Cordialmente

(Conte da Palude)

 

P.S.

Anticipando qualche commento preciso che non sono un nullafacente cronico e se possibile non mi affido alle stelle, sono imprevedibili. Alle prossime elezioni voto per chi mi pare e non chiedo agli altri per chi voteranno. Non mi interessa.

11 COMMENTS

  1. Il Conte da Palude aveva sterminati possedimenti in quel di Vetto – Crovara, se lei ne è veramente il suo erede dovrebbe con un poco di magnanimità offrire alle istituzioni locali – Comunità Montana e Comuni – il terreno o magari uno dei tanti fabbricati dismessi per allocarvi il canile. Capisco che lei essendo “politicamente sull’altra sponda” non vuol andare in soccorso a queste amministrazioni, ma lo faccia almeno per i poveri cani randagi dei quali così bene ha tratteggiato le sofferenze. Oppure dobbiamo pensare che anche lei è tra quelli che traggono vantaggi personali (notorietà) dalle sofferenze degli animali, ma non fa nulla per risolverle se non il solito bla bla…! Oppure lei è uno dei tanti millantatori che approfitta del nome di un grande e degnissimo nobile che ha dato tanto lustro a Crovara nel mondo!

    (G.M.)

    • Firma - G.M.
    • I Conte da Palude a cui lei fa riferimento sono forse i Conti da Palude del ramo benestante, io sono del ramo minore e non ho proprietà a Crovara (la prego lo scriva maiuscolo). A quanto mi risulta, il ramo” benestante” ha in proprietà la sola sommità dello sperone roccioso su cui fondava il Castello. Credo che ci siano trattative con il Comune di Vetto per la concessione in comodato gratuito (ripeto gratuito) per i prossimi 20 anni. Ai piedi della sommità, invece, esiste una piccola colonia di gatti che come tutti dovrebbero sapere, vanno poco d’accordo con i cani. Vuole forse far sfrattare i felini? Per quanto riguarda eventuali risorse da destinare allo stesso Comune di Vetto e alla Comunità Montana farei un torto e violenza alla mia intelligenza se destinassi a questi enti delle risorse quanto, dalle casse del Comune, sono spariti centinaia di migliaia di euro senza che gli Ammistratori si accorgessero di nulla. Mi fermo qui per Carità Cristiana.

      (Conte da Palude)

      • Firma - ContedaPalude
      • Brutti, brutti questi “colpi di scena”, sognor Conte da Palude: Lei ci vuole informare … senza informare “per carità cristiana”.
        Si decida. Se no fa solo propaganda inutile alla comprensione degli avvenimenti.
        (Elio Peri)

        • Firma - Elio Peri
        • Grazie per aver letto le mie modeste considerazioni sul diverso trattamento degli animali. Il commento riguardava il canile, tuttavia mi corre l’obbligo, per educazione, rispondere al commento da lei sottoscritto e nel quale mi accusa di “fare solo propaganda inutile alla comprensione degli avvenimenti”. Le preciso fin d’ora che non è mia intenzione iniziare una storia epistolare e pertanto la prego di leggermi attentamente: credo che nell’Appennino reggiano ci siano forse solo tre o quattro persone che non sappiano che dalle casse del Comune di Vetto sono spariti circa 600.000, diconsi seicentomila/00, anche se, tutt’ora, l’importo esatto non è dato di capire. Il sindaco di questo Comune dichiara che non si è mai accorto di nulla, ma che la situazione “irregolare gli è stata segnalata dalla minoranza n.d.r. e che lei stessa, sulla scorta di quanto poi appurato, ha informato la magistratura. Le notizie, come vede, ci sono eccome, ma considerato che lei vuole maggiori informazioni necessarie alla “comprensione degli avvenimenti” anzichè chiederle al sottoscritto le chieda al sindaco di Vetto e/o alla magistratura, anche quella contabile, che credo stia svolgendo le indagini. Stop.

          (Conte da Palude)

          • Firma - ContedaPalude
          • Grazie per la gentilezza con cui mi ha fornito spiegazioni relative al Comune di Vetto e non della Comunità montana. E anche del tono pacato con cui l’ha fatto. Già, in tutto l’Appennino sarete tre o quattro, in provincia sette o otto ed in Italia saremo 20 o 30 milioni. Grazie. In quanto a scambi epistolari con Lei, Le chiedo scusa ma mi capita spesso di aver di meglio da fare.

            (Elio Peri)

            • Firma - ElioPeri
  2. Caro signor Conte, anche noi, orgogliosi e coccolati cani da slitta, siamo perfettamente d’accordo con Lei. Possiamo darle solo il nostro sostegno morale. Pensiamo non dovrebbe essere una grossa impresa costruire un canile. Noi fortunatamente possiamo anche farne senza, abituati a dormire sotto la neve a meno 20 ma altre razze no. Per quel che vale le facciamo una proposta. Tra gli umani un nobile, anche se decaduto, ottiene sempre una certa attenzione. Dica allora ai politici, di ogni colore, di costruire qualche rotatoria (spesso inutile) in meno, evitare di organizzare convegni che interessano solo quattro gatti e con i risparmi, costruire un piccolo canile. Sembra facile. Basta che ci sia la volontà. Mi scusi, signor Conte, se mi sono permesso di importunarla. Da parte mia e dei miei amici, le garantiamo il massimo sostegno morale per quanto vorrà e potrà fare.
    Le dò la zampa.

    (Thor – Siberian Husky)

    • Firma - Thor-SiberianHusky
    • Carissimo Thor, avevo proprio ragione quando dicevo che eravate animali di serie A: il nome da dio nordico denota, peraltro, una certa nobiltà, anche d’animo e questo un po’ l’avvicina a certi umani. Non mi sarei però mai aspettato che fra le vostre comodità ci fosse anche Internet e magari la banda larga che neppure i montanari possono avere. Forse lei ha maggiori possibilità di parlare con i politici del problema del canile e anch’io faccio una proposta: in una qualche pausa serale e nel caldo abbraccio della sua tana, durante o dopo la cena, provi a discutere con un qualche politico di questo problema. Di solito non mancano mai alle manifestazioni importanti e, sicuramente, durante la Traversata, che è una manifestazione importante, avrà modo di vederne molti. Sono certo che Lei l’ascolteranno. Auguri a lei e colleghi per la Traversata. Bau! Bau! Bau!

      (Conte da Palude)

  3. Sulle vicenda di questo canile in montagna ormai ci sarà da scrivere un libro con dei pragrafi dedicati alla effettiva volontà politica di realizzarlo, sugli ottusi pregiudizi di chi non lo vuole vicino, sulla buona volontà di quelli che invece si sono prodigati perchè potesse essere realizzato e non ultimo un bel capitolo sul rispetto della legge in materia di non maltrattamento degli animali.
    In sintesi è una vicenda che dimostra purtroppo un infimo livello di civiltà.
    (marco)

    • Firma - marco
  4. Si ringrazia il Conte da Palude per il suo buonsenso e il suo coraggio di dire cose logiche e condivisibili.
    E’ inconcepibile come in un Comune come Ramiseto, forse il più vasto della provincia e il più spopolato a mq per abitante, non si riesca a realizzare un canile comprensoriale, che porta lavoro, sviluppo e importanza al territorio.
    Questo fa comprendere come i mali della montagna dipendono spesso dai montanari stessi, almeno ad alcuni di loro.
    Serve un intervento decisivo e risolutivo da parte del Comune, della Comunità Montana e della Provincia per la costruzione di questo canile, non solo per i contributi economi ma per un indice di civiltà; basti osservare quanto fatto nella vicina Modena lato collina e montagna, i canili comprensoriali ci sono.
    E’ importante realizzare una strutture pubblica di ricovero ed assistenza dei cani e rendere meno necessario il ricorso alle strutture private, che non vedono certo di buon grado strutture pubbliche.

    (Davide)

    • Firma - Davide