Riceviamo e pubblichiamo. In calce una nostra nota.
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Spett.le redazione di Redacon,
mi sembra importante rifare il punto sui rifiuti che vengono portati nella discarica di Poiatica.
Ho già avuto modo di fare interventi sul tema prima dell'estate sul sito, a commento dell'articolo relativo ad un incontro con l'assessore provinciale Tutino.
Il tema è di certo interesse: sabato scorso a Valestra si è tenuto un incontro "dal basso", piuttosto partecipato, con la presenza di residenti dei comuni di Carpineti (lato Secchia) e Toano. I disagi stanno aumentando vistosamente coinvolgendo sempre più frazioni e paesi, parallelamente con l'ampliamento della discarica ed il crescere dei materiali depositati.
Allego due articoli, scaricati da Repubblica Parma, del Consiglio Comunale di Parma che si è svolto ieri, dedicato al tema del termovalorizzatore di Parma. Nella cronaca più di dettaglio (e forse si potrebbe accedere anche al verbale o alla videoripresa della seduta) si riporta che l'amministratore delegato di Iren Viero, a domanda di un consigliere comunale, risponde esplicitamente che i rifiuti di Natale di Parma sono stati portati a Reggio Emilia. Ovvero, traduco io, a Poiatica, comune di Carpineti.
L'assessore Tutino, nella sua replica su Redacon del 13 Giugno, a commento dell'articolo del 12 Giugno e di successivi interventi dei lettori, aveva dichiarato: "Eliminando questi (dal 2013)" (sottinteso: "i rifiuti da fuori provincia", essendo la risposta ad una mia precisa domanda in merito), e più avanti: "il piano di conferimenti che la Provincia ha inviato ad Iren non prevede rifiuti extraprovinciali".
Chiedo alla redazione se Redacon, come principale mezzo di informazione della montagna, può chiedere conto all'assessore Tutino di come stanno le cose: se in giugno ha scritto la verità, se si è sbagliato Viero ieri a Parma, se Tutino ha cambiato idea nel frattempo, se a Poiatica nel 2013 sono stati scaricati materiali di provenienza extraprovinciale, e in generale dove vengono smaltiti oggi i rifiuti di Parma (se lo sa).
Personalmente ritengo inaccettabile ed ipocrita che si faccia pagare alla nostra montagna la presunta virtuosità di Reggio e Parma: il piano che prevede lo smaltimento di tutti i rifiuti di Reggio e pianura unicamente a Poiatica (da qui all'eternità) non è né etico né sostenibile.
Con cordialità,
(Stefano Caselli)
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I documenti citati:
Inceneritore Consiglio Comunale di Parma 9-1-2013_(da_Repubblica Parma)
Cronaca Consiglio Comunale Parma 9-1-2013 (da Repubblica Parma)
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NOTA DELLA REDAZIONE
Grazie Stefano della sua segnalazione. Proprio mentre abbiamo appreso che anche i pneumatici d'auto di risulta dai gommisti, in parte, sono destinati alla discarica di Carpineti (impossibile operarne il riciclo?), ci pare opportuno occuparci di questa problematica. La presenza della più grande discarica interrata proprio nel nostro Appennino richiede una informazione adeguata, in particolare in previsione del suo ampliamento. A Valestra non è bastata la sede degli alpini per contenere quelli che, in passato, sono stati definiti "quattro gatti" e che ora reclamano risposte a precise domande.
Proprio in merito al consiglio citato, è di oggi questa nota dell'assessore Tutino: "Nel corso del Consiglio comunale di Parma svoltosi ieri in materia di inceneritori, in diversi passaggi sono state citate l’esperienza di Reggio Emilia e le scelte che il nostro territorio ha compiuto per la gestione dei rifiuti e credo sia opportuno precisare alcuni elementi. Innanzitutto la provincia reggiana non ha e non avrà bisogno dell’inceneritore di Parma o di altre città per la chiusura del proprio ciclo rifiuti e, con l’importante contributo della Scuola agraria di Monza diretta da Enzo Favoino, dall’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) non uscirà combustibile da rifiuti (Cdr) da destinare ad altri territori. Reggio Emilia nel 2011 ha avuto due discariche attive e un inceneritore. L’inceneritore è stato spento a maggio 2012 e, attraverso un piano provinciale che punta a quasi il 70% di raccolta differenziata, si chiuderà anche la discarica di Novellara, mentre quella di Carpineti verrà trasformata in un bacino che ospiterà solamente materiale inerte. Non è quindi possibile fare riferimento al modello reggiano senza conoscere i dettagli del nostro Piano d’ambito, le valutazioni impiantistiche che la Provincia ed i Comuni hanno compiuto in questi ultimi mesi e ignorando il fatto che i punti di partenza dei due territori – per quanto riguarda le politiche di gestione dei rifiuti - sono molto diversi. Il Piano d’ambito e la scelta di realizzare un Tmb-Fabbrica dei materiali è in linea con la nromativa europea e con le più avanzate politiche di riduzione, recupero e trattamento dei rifiuti. Daremo alle politiche regionali questo contributo ben sapendo che altre province hanno compiuto scelte diverse perché diversa è la loro storia". Tra queste parole, però, non c'è la risposta alle domande di Stefano Caselli - poste successivamente ndr - auspichiamo che l'assessore possa rispondere attraverso la nostra testata.
Grillo….Grazie!
(Commento firmato)
Il biostabilizzato è un rifiuto, non completamente inerte e non privo di inquinanti, che si ottiene da rifiuti urbani e da altri rifiuti organici raccolti separatamente. I rifiuti extra-provinciali arrivano anche a Poiatica e si tratta di qualche migliaia di tonnellate ogni mese. I pneumatici rilasciano notoriamente cvm, vedi interrogazione del magistrato Guariniello a Torino per la Pirelli, e anche piombo. Non ho ancora compreso l’escamotage che permette anche a ceneri e scorie di inceneritore di essere conferite nella discarica di Poiatica, immagino si tratti della solita abile declassificazione a rifiuto non pericoloso.
(Pietro Ferrari)