Home Cronaca Befana e Befanotto a Gazzano, una tradizione antica

Befana e Befanotto a Gazzano, una tradizione antica

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Riceviamo e pubblichiamo:

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Befanotto

"Befana e Befanotto a Gazzano:
il 5 gennaio si poteva dire "Tenera è la notte",  prendendo a prestito il titolo di un noto romanzo,  per raccontare la notte della Befana a Gazzano: era dolce il clima; il cielo stellato e di un blu cupo rivelava le costellazioni ed i pianeti luccicanti e Fontanaluccia, là di fronte con le sue  luci dorate, creava l"illusione di non essere un paesino di montagna, ma piuttosto un omaggio al Paese dei presepi di Pigozzi.
La gente, poca in verità, seguiva il corteo dei cantori e dei suonatori, che andavano cantando di casa in australian casinos casa ottave rime riguardanti le famiglie e gli avvenimenti dell"anno passato. La musica, così paesana, così nota e ripetuta, così semplice e bella, richiama le nenie delle nonne e delle madri, dell"Emilia.
Non è davvero facile trovare un posto, a due passi da casa, dove tutte le porte sono aperte, tutte le luci accese , tutte le stufe accese e le tavole imbandite con ogni ben di Dio, per i paesani così come per i turisti. Potevi entrare, assaggiare qualcosa di buono, bere un bicchiere, fare due risate e nessuno ti chiedeva nemmeno chi eri l"altra sera, a Gazzano.
Questa festa viene celebrata ininterrottamente da l 1967 e i testi vengono consegnati alle famiglie, che anno dopo anno si ritrovano in casa un diario in rima degli eventi lieti o buffi della loro vita.
45 anni non sono pochi. I musici ed i cantori hanno visitato  ben 365 case nel 2013.
Da guinness dei primati, visto che resistono a cantare e suonare tutto il giorno fino a notte tarda e tutti offrono loro da mangiare e da bere.
E" una bella festa, antica, ben augurante.
Il mio consiglio? Il prossimo anno andare a fare un giretto e curiosare un po"."

1 COMMENT

  1. Credo che andrebbe diffusa la notizia di questa festa così suggestiva per renderla nota a molti che non la conoscono. So che quest’anno è morto l’uomo che la ha ricreata nel 1967.
    Era naturalmente una tradizione più antica, di buon augurio e di corteggiamento.
    Di lui, ora mi sfugge il nome, è stato ritrovato un panno in cui avvolgeva il violino, sul quale aveva riportato versi dedicati alla musica ed al canto.

    (commento firmato)