Riceviamo e pubblichiamo da Cna Reggio Emilia la seguente ricerca compiuta da Ipsos sulle spese natalizie.
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La crisi incide pesantemente anche sugli acquisti e sui regali natalizi degli italiani. E perfino quanti ritengono che la cattiva situazione economica influenzi poco le scelte individuali hanno deciso di spendere non più dell’anno scorso o addirittura di meno. Ma ai prodotti alimentari tradizionalmente associati alle festività di fine anno non sembra che gli italiani vogliano rinunciare. Con un occhio costante al portafoglio, scegliendo generalmente prodotti meno costosi, ma senza tuttavia modificare le abitudini. Per esempio comprare online non se ne parla proprio, neanche tra i più giovani.
A monitorare l’andamento degli acquisti di Natale è stato l’Ipsos per conto di Cna, che ha condotto, su un campione rappresentativo di italiani, un’indagine sugli atteggiamenti negli acquisti. Tre le categorie indagate: alimentari, prodotti per la persona, prodotti per la casa.
I dati non lasciano dubbi: gli acquisti si concentrano nell’alimentare, con una netta prevalenza per panettoni e pandori, seguiti nell’ordine dal cioccolato, da formaggi e salumi, da vini e spumanti. Andamento tutto sommato soddisfacente anche per i prodotti per la cura dell’igiene e della persona. Meno spazio, invece, c’è per prodotti altrettanto "di periodo", come i giocattoli o le decorazioni, acquistati solo da un quarto di quanti hanno partecipato all’indagine.
La crisi si accanisce sugli articoli per la casa (il 53% degli interpellati spenderà meno dell’anno scorso in queste merceologie, con punte del 59% nell’arredamento), quindi sugli articoli per l’igiene e la persona (-44%) e poi sull’alimentare, con un calo del 35%. La stessa crisi non incide invece sugli acquisti in questi comparti per il 72% degli intervistati relativamente agli alimentari, e per il 64% sugli articoli per l’igiene e la persona. Tirando le somme, per quanto ci si voglia fare influenzare dal clima festivo la crisi - complessivamente - ha le sue conseguenze.
Quando la ricerca punta a conoscere se, globalmente, la crisi incida o meno sulle spese degli italiani tre quarti degli interpellati (con un picco dell’80% nel Sud nelle Isole) è pessimista. Per la precisione, il 39% di quanti hanno partecipato al sondaggio ritiene che la crisi incida “molto” e il 36% “abbastanza”, con “poco al 17%, “niente” appena al 6% e un 2% di indecisi.
Regali artigianali o regali industriali? Nella scelta tra artigianato e industria gli italiani sono a un bivio. Apprezzano i prodotti artigianali perché sono pregiati, originali e fatti in Italia ma, ancora una volta, il costo fra la differenza. Per cui è vero che il 16% degli interpellati acquisterà più prodotti artigianali che nel 2011, ma prevarranno – comunque - i prodotti di origine industriale. Il perché è presto detto: il 57% di quanti li scelgono lo fanno per il prezzo minore, mentre un distanziato 26% la facile reperibilità, soprattutto nella grande distribuzione.
I prodotti artigianali spopolano invece tra quanti prediligono gli acquisti alimentari, con un picco dell’80% tra i fan della pasticceria, seguiti da quanti amano la pasta fresca e da quanti si deliziano con formaggi e salumi. Buone punte di acquisti si registrano anche nelle creazioni artistiche. Viceversa predominano i prodotti dell’industria negli articoli per la persona e per la casa, con punte del 92% tra i giocattoli e dell’80% tra gli articoli tessili.
Acquisti online. Verso gli acquisti on line gli italiani continuano a nutrire una decisa diffidenza, senza (o quasi) differenze di età. L’82% degli interpellati ha assicurato di non comprare mai o quasi mai via internet e anche nella fascia tra i 18 e i 34 anni la quota degli scettici è pari al 70%. Il motivo? Non vedono fisicamente il prodotto e non si fidano delle modalità di vendita e dei tempi di consegna. Nella ridotta quota di italiani che scelgono di comprare on line prevalgono gli acquisti di articoli per la persona e complementi di arredo. Perché si risparmia e li consegnano a casa.