Home Cultura Quell’Etiopia… che arriva sino a Vetto

Quell’Etiopia… che arriva sino a Vetto

25
3
Gianni Ferrari e alcuni bambini etiopi

VETTO D’ENZA (Reggio Emilia, 27 dicembre 2012) – “Un mondo che cambia la vita, che può far capire quanto siamo stati fortunati ad essere nati qui, tra le nostre verdi valli”. Parole di Giovanni Ferrari, operatore del Gaom e autore di Questa è l’Etiopia”. Un libro che racconta questo Paese africano dal punto di vista di chi lo ha vissuto, con un commosso focus sulla vita dei bambini, sulle tradizioni e gli usi etiopi. “Ho voluto scrivere questo libro – spiega Gianni Ferrari - con l’intenzione di trasmettere al lettore un’immagine a 360° della nazione Etiopia, per potere rendere tangibile tutto quello che attualmente offre questo arretrato e magnifico paese Africano. Una realtà che tutti noi ignoriamo, ma che esiste; un’enorme povertà che avanza in silenzio, che il mondo intero conosce, ma che è molto più comodo ignorare”. Si terrà venerdì sera 28 dicembre dalle 20,30, presso il salone parrocchiale di Vetto, la presentazione di questo libro di viaggio e saranno presenti alcuni compagni d’avventura di Ferrari, che hanno condiviso con lui l’esperienza vissuta a Gambo tramite il gruppo di missionari del Gaom. La serata, che sarà condotta dal giornalista Gabriele Arlotti, sarà animata dalle testimonianze di Riccardo Azzolini, Alberto Campari e Domenico Gazzotti, rispettivamente fondatore e amministratore, presidente e vicepresidente del Gaom, insieme a tutti coloro che hanno partecipato alle spedizioni in Etiopia. Matteo Giansoldati proporrà alcune letture del testo. Un’iniziativa che mira a sensibilizzare le persone di fronte al fenomeno della povertà, che vorrebbe portare tutti ad interrogarsi e chiedersi come sia possibile fare morire di fame milioni di persone, in particolare bambini. Proprio perché il libro è frutto di una missione volontaria, l’intero ricavato del libro sarà devoluto all’associazione Gaom.

* * *

Giovanni Ferrari sul libro: Ho voluto scrivere questo libro con l’intenzione di trasmettere al lettore un’immagine a 360° della nazione Etiopia, per potere rendere tangibile tutto quello che attualmente offre questo arretrato e magnifico paese Africano. Una realtà che tutti noi ignoriamo, ma che esiste; un’enorme povertà che avanza in silenzio, che il mondo intero conosce, ma che è molto più comodo ignorare. In tutti gli anni in cui sono stato con il GAOM a Gambo, un paesino di capanne dell’Etiopia centrale, non potevo guardare e rimanere indifferente, tenendomi dentro un silenzio pesante come un macigno, così piano piano, dopo una lunga riflessione è maturata in me la necessità di scrivere questo libro, in modo da portare alla luce una testimonianza diretta, mia e dei miei compagni, di un dramma inesorabilmente in espansione. Il mondo di fronte a questo fenomeno dovrebbe interrogarsi su come sia possibile fare morire di fame milioni di persone, in particolare bambini. Non bisogna fare finta di nulla, poiché questo silenzio che tutti teniamo dentro, in particolare da parte dei i capi di Stato, è un’ipocrisia dominante che andrebbe condannata e combattuta. I miei compagni di ventura: Tosi Gianni, Arlotti Artemio, Tognetti Vittorio, Guidi Luciano, Monica Battilani, Giorgio Cavo e Paolo Piccolino hanno condiviso con me l’impatto con quella popolazione che vive una esistenza di stenti che neppure lontanamente avremmo potuto pensare. Il loro modo di vivere in villaggi ubicati nella foresta o, ancor peggio, nella savana, dentro a capanne di paglia in una situazione di povertà estrema, angoscia e lascia senza respiro. Ecco allora che le lacrime scorrono sia dentro che fuori, che si diventa spettatori passivi ed impotenti. Istintivamente si vorrebbe fare qualcosa, ma si è impossibilitati. La visita poi all’ospedale tra i malati di lebbra e malattie infettive completa una dimensione crudele e angosciante, ma quello che ha scatenato in noi il maggior dolore sono i bambini ricoverati nel padiglione pediatrico. Bambini che non dicono nulla, che guardano con i loro occhioni pieni di dolore in cerca di una carezza di conforto, di una tenue speranza di vita. Nessuna lacrima scende dal loro volto, poiché le hanno già consumate; essi sopportano il dolore in maniera incredibile, si vorrebbe sentirli urlare, ma nella miseria e nella disperazione accettano in silenzio il loro stato, senza mai lamentarsi. Molte di queste cose sono rimaste nel nostro intimo, fatti che giorno dopo giorno incidono sul nostro modo del vivere quotidiano. Quello che abbiamo vissuto è un mondo che può cambiare la vita e far capire quanto siamo stati fortunati ad essere nati qui tra le nostre verdi valli, mentre loro, disgraziatamente, sono nati nella parte sbagliata. Con queste sensazioni noi volontari del GAOM che operiamo a Gambo, anche se in pochi, ci siamo rimboccati le maniche senza scoraggiarci. Abbiamo immediatamente sopperito alla mancanza di latte per i bambini, abbiamo costruito e attrezzato una stalla che ora produce 70 litri di latte il giorno; abbiamo riorganizzato le varie coltivazioni, dotando la fattoria di mezzi e attrezzature meccaniche e di un impianto idrico ed elettrico. Siamo poi intervenuti nell’ospedale, risolvendo nei vari padiglioni problemi idraulici, elettrici e di logistica. Abbiamo rimesso in funzione pozzi da tempo dismessi per vari problemi di natura elettrica e meccanica e fabbricato case, dotandole di servizi igienici; abbiamo ricostruito e aggiustato cucine, porte e cancelli. Ora restano altri ambiziosi progetti, tanti ed enormi, ma andremo comunque avanti, consci di essere una goccia in un mare disperato di bisogni.

3 COMMENTS

  1. Un grazie a Giovanni Ferrari e ai suoi compagni; quello che stanno facendo fa onore a loro e a tutta la comunità Vettese; portare aiuto a che ne ha bisogno è la più grande delle virtù dell’uomo, ma spesso, in tanti uomini, prevale l’egoismo.

    (Lino Franzini)

    • Firma - FranziniLino
  2. Complimenti a Giovanni Ferrari e al gruppo Gaom per il lavoro e l’impegno con cui si stanno prodigando per dare un aiuto a chi sofrre e muore di fame. il pensiero va ai bambini vittime innocenti e dimenticate con grave responsabilità delle Nazioni dove il cibo, cosi’ come l’acqua potabile si può sprecare.
    Non mi è possibile seguire la serata a Vetto ma sicuramente acquisterò il libro.
    Bravi e complimenti.
    (Aronne Ruffini)

    • Firma - Braviecomplimenti
  3. Sapevo (me l’avevi già annunciato) che a breve avresti pubblicato il tuo terzo libro sull’Etiopia e Gambo.
    Trovandomi l’articolo di presentazione su RedaCon è stata per me comunque una sorpresa.
    Sono stato contento per te e per tutto il gruppo GAOM.
    Che dirti di questo grande e nuovo traguardo . . . . . l’elogio vien da sé e ti sia da sprone per il tuo prossimo e vicino impegno in terra d’Africa.
    Un abbraccio e un augurio a te e ai tuoi prossimi compagni di viaggio (e a tutto il Gaom).

    (Inerio)

    • Firma - Inerio