In questa nuova avventura artistica e culturale "Anima montanara" si è rivolta anche a storie di vita vissuta tra le persone dei paesi della nostra montagna, storie sconosciute, mai scritte in rima e tramandate per lo più oralmente. Alcune di queste hanno trovato nuova vita musicale e un testo scritto appositamente in un linguaggio moderno.
"Questo secondo progetto rappresenta ancora più intensamente quel ponte generazionale che è stato l’ispirazione primaria per la nascita di 'Anima montanara'". "Troviamo le parole antiche dei poeti dialogare con parole moderne avvolte da musica struggente e malinconica, a volte danzante e piena di vivacità che caratterizza il suo percorso artistico".
Le musiche sono di Francesco Boni e sono state arrangiate per un originale gruppo musicale formato da due voci, tre chitarre, fisarmonica, sassofono e clarinetto, strumenti della tradizione montanara che qui vengono reinventati con un linguaggio moderno che spazia dalla world music al jazz. Non quindi una riproposizione di melodie e canti della tradizione popolare, ma dieci inedite canzoni.
Nel lungo lavoro musicale sui testi è stato tenuto in grande considerazione il rispetto della struttura letteraria del componimento poetico che ritroviamo intatta fin nei minimi particolari nella canzone. Le parole e i sentimenti dei poeti sono stati tradotti in atmosfere sonore molto differenti tra di loro: alcune canzoni estremamente melodiche e riflessive si alternano con altre ritmiche e piene di gioia popolare quasi evocassero le atmosfere della festa paesana montanara. Nel ricercato libretto di accompagnamento realizzato dal noto grafico Luca Guerri si possono ammirare le fotografie di Benito Vanicelli che dipingono differenti scenari dell'Appennino.