Riceviamo e pubblichiamo.
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Volevo riportare l'attenzione sulla stazione di sport invernali di Febbio che per il secondo anno rimarrà chiusa, a quanto sembra. Io personalmente ho presenziato insieme ad altre persone ad alcune riunioni con possibili gestori della stazione o compratori l'ultima riunione è stata a fine settembre dove era presente anche il comune con la presenza di un assessore delegato. In questa riunione si è parlato molto,si sono valutate proposte ma a quello che posso vedere si è conclusa con un nulla di fatto. Vorrei sapere e credo di non essere solo quale sarà il futuro della stazione e della nostra vallata. Il paese è morto non c'è più nessuno e cosi non si può andare avanti.
Grazie.
(Paolo Medici)
Quando leggo articoli inerenti Febbio intervengo sempre con una domanda/proposta: non sarebbe interessante, almeno in linea analitica e valutativa, studiare una riconversione dell’area e degli impianti per il “downhill”? Ma più in generale per creare un comprensorio che sia di grosso supporto per il trekking e la mtbk? Si potrebbe utilizzare l’area in primavera, estate, autunno e poi se la cosa funzionasse ripartire in inverno con lo sci. Voglio dire, quanti soldi sono stati, a fronte della situazione attuale, buttati? Forse una sperimentazione pilota non sarebbe da scartare a priori.
E’ la prima cosa che mi venne in mente quando lessi del totale abbandono di Febbio nei periodi passati, ma purtroppo di più non posso fare.
(Andrea Ganapini)
Sarebbe una cosa meravigliosa, ma purtroppo “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, ci sarebbe da lavorare per tutto l’anno, magari un noleggio sci che in altre stagione fa noleggio bici e quant’altro, sarebbe perfetto, vedi Sestola. Ma anche al Cerreto dove quest’anno, dopo anni, hanno attrezzato una pista, così sta scritto sul sito, mancano le cose basilari (il noleggio bici e attrezzatura) e poi e poi appena partiti figuraccia subito con gara a livello nazionale annullata perchè la pista non era pronta. http://www.trevisomtb.it/DettaglioNotizia.aspx?Tipo=Notizie&IDContenuto=2658&ID=2658
Bisogna che questi operatori si sveglino, altrimenti i turisti vanno in altre località più attrezzate; non basta dare un buon paesaggio per passeggiate e poco altro, bisogna mettersi in testa di dare un servizio al turista con tante alternative per tutte le età.
(Mauro)
L’idea del sig Ganapini varrebbe la pena di essere presa in considerazione… Una cosa è certa: lo sci da solo a Febbio non si regge in piedi (economicamente intendo), di soldi pubblici da buttarci dentro per ripianare i bilanci non ce ne sono più da tempo, quindi bisogna trovare strade alternative per creare turismo nei nostri territori, poi magari una volta create e consolidate queste “alternative” e creato un indotto strutturato magari ci potranno essere le risorse per riavviare qualche impianto sciistico, ma deve fare parte di un “pacchetto” ben più ampio.
(Commento firmato)
Avete tutti espresso giuste considerazioni. Ma – sorpresa – a Febbio, nel piccolo, si sta attualmente creando, abbozzando la base per qualcosa di futuro che lascia ben sperare. L’incontro di settembre non ha dato esito positivo per via che la fusione delle province di Reggio e Modena ha fatto “evaporare” la certezza del contributo finanziario della Provincia ai candidati gestori di questa attuale stagione. Nel frattempo, se Legambiente la volesse piantare di sparare a zero su Febbio, risparmierebbe tempo e carta stampata che potrebbe essere utilizzata per proposte più costruttive, anzichè per polemiche. Meno male che siamo consapevoli del nostro essere montanari…
(Caterina Cagni)
Buongiorno Signora Cagni, sono felice che qualcosa stia bollendo in pentola. Mi auguro che sia un progetto veramente strutturale e che possa riportare Febbio tra le località turistiche degne di nota e non uno dei classici start&stop. Come dice il Sig. Mauro appunto non è sufficiente dire che abbiamo una bella montagna per richiamare gente, deve essere servita al massimo e gestita sia economicamente che ambientalmente al top della capacità e della qualità. Comunque se Febbio apre penso che andrò come ho sempre fatto.
(Andrea Ganapini)