“Gianni Bizzocchi è un grande artiere”: così, parafrasando Carducci, si può definire l’editore che dal 1964 confeziona puntualmente, anno dopo anno, “Il Pescatore reggiano”.
Una pubblicazione che vide la luce nel lontano 1847 e che da 167 anni senza soluzione di continuità - neppure due guerre mondiali l’hanno fermata! - entra nelle case dei reggiani: un primato difficilmente eguagliabile. Una pubblicazione, che cronologicamente ha anche preceduto l’Unità d’Italia, un po’ speciale: “calendario storico astronomico agricolo” si legge in copertina, ma anche una preziosa raccolta di contributi sulla storia reggiana intesa nel senso più ampio e un’antologia di poesie in lingua e in dialetto. Fondato dal cappuccino padre Angelo Serafino Tognoli da Codogno nel 1847, come dimostrò puntualmente Mariano Bigi, ne divenne nel 1927 proprietario e direttore Andrea Bizzocchi che lo diresse encomiabilmente – ha scritto Mario Mazzaperlini – fino al 1969, anno in cui la direzione passò al nipote Gianni, figlio del fratello Umberto.
Da quasi cinquant’anni è lui a garantire la continuità e la regolare uscita, verso la fine di ogni anno, della pubblicazione, iscritta al registro della stampa periodica e riconosciuta come opera di carattere culturale dall’Ufficio proprietà letteraria, artistica e scientifica della Presidenza del Consiglio dei ministri. Gianni, classe 1935, compone il “Pescatore” usando un gradevolissimo mix di ingredienti: il calendario con l’indicazione dei santi del giorno e delle feste religiose – una consuetudine che nelle agende si va perdendo - e delle sagre; le previsioni meteorologiche, le utili rubriche di carattere agrario, ma soprattutto gli indirizzi e i telefoni, a volte introvabili, di chiese , parrocchie, sacerdoti, comunità religiose, uffici di curia nonché l’orario delle Messe. Ma sono sopratutto i contributi sulla storia locale, per la quale Gianni Bizzocchi ha “arruolato” decine e decine di studiosi e l’antologia dei poeti reggiani, le sezioni certamente più attese e lette.
Anche “Il Pescatore reggiano 2013”, che uscirà come è tradizione per S. Prospero, si annuncia ricco di interessanti studi. Marina Incerti si occupa di astronomia, taumaturgia e medicina; Giovanna Borziani Bondavalli descrive il busto d’argento di San Prospero; Danilo Morini scrive delle elezioni a Reggio Emilia nel novembre 1919; Luciano Serra si occupa del re Dardinello nelle opera di Boiardo e Ariosto. Aurelia Fresta presenta i primi due volumi della Storia della Diocesi; Sergio Gabbi si occupa della vite e del vino nella storia; Gian Andrea Ferrari scrive dell’altare Rocca e della pala del Guercino in Sant’Agostino; Laura Margherita Alfieri ripercorre la vita e l’opera di Clelia Fano; Giuseppe Adriano Rossi si occupa del premio “Nina Ferrari” assegnato nella Scuola di Disegno. Gabriele Fabbrici scrive della nave semisommergibile di Nabor Soliani; Glauco Bertolini di fiumi che si nascondono e nobildonne da cercare. Gino Badini ricorda Mario Mazzaperlini, storico collaboratore del “Pescatore Reggiano”; Giovanni Lindner si occupa dell’Università Popolare a Reggio; Roberto Marcuccio scrive di Camillo Prampolini e del regicidio di Monza; Dante Battaglia ricorda il San Girolamo dipinto da Cirillo Manicardi; Luigi Pecchini riflette sulle previsioni di Charles Robert Richet; Adriana Toffanetti presenta il progetto di una piramide sul Cimone; Giacomo Borgatti illustrata l’oratorio di San Carlo a Scandianio; Gaetano Montanari propone riflessioni sull’esistenza umana; Clemente Riva di San Severino presenta alcuni reggiani cavalieri dell’Ordine di Santo Stefano; infine, Giuliano Bagnoli indaga l’organizzazione dell’antica famiglia contadina reggiana.
I testi poetici sono opera di Luciano Serra, Edda Infanti, Gianfranco Romani, Giacomo Aicardi, Francesco Giuseppe Sassi, Luigi Pecchini.
…il Pescatore Reggiano è già nelle edicole da ottobre…
(Commento firmato)
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Forse il lettore si riferisce al calendario, ma non è quello che qui si descrive.
(red)