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Guardie e ladri

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Proponiamo questo "editoriale del lettore".

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Decidiamoci da che parte stare: con le guardie o con i ladri?

Sì, perché in questi giorni sono tanti i commenti e ancor più le polemiche che si sono scatenate per la serie di furti nelle abitazioni che stanno avvenendo nel comprensorio montano.

Così succede che le forze dell’ordine stanno attivando, accanto alle indagini, anche controlli mirati sui veicoli e sulle persone che transitano lungo le nostre strade, anche quelle più periferiche.

Tuttavia, ecco la scena di questa mattina: passo per due volte lungo la statale 63, tra Felina e Ca' del Merlo, ed in entrambe le occasioni una pattuglia della Polizia stradale è intenta a controllare alcuni automobilisti in transito. Uno di questi ha anche il baule della macchina aperto.

Dov’è la stranezza? Che sapevo di quel posto di controllo già da un chilometro prima, a giudicare dal luccichio di fari abbaglianti che mi ha letteralmente colpito prima di arrivare al posto di blocco. Questo sia all’andata che al ritorno.

Allora decidiamoci: vogliamo i controlli ma avvisiamo (anche i delinquenti) che c’è la polizia; vogliamo il carcere a vita per chi uccide ma diamo la chiave a tutti quelli che entrano; vogliamo la giustizia ma siamo i primi ad essere banditi.

Insomma, decidiamoci: stiamo con le guardie o stiamo con i ladri?

(Jack Lo Sparavalle)

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- “Furti, situazione straordinaria”. Nei commenti la risposta del sindaco (15 novembre 2012)

 

4 COMMENTS

  1. Senza la benchè minima esitazione io sto con le guardie; le quali, oltre a pensare come arrestare i ladri, devono pure, e per certi aspetti forse è ancora peggio, “combattere” contro il pressochè nullo senso civico della stragrande maggioranza dei cittadini. Peraltro pronti in ogni momento a strepitare contro le inefficienze della Forza Pubblica, ma sempre lesti nel coalizzarsi contro di esse vedendone l’ennesimo strumento di vessazione di un stato gabelliere. E davvero il caso dei lampeggi in prossimità dei posti di blocco è paradigmatico di questa incivilità tutta italiana. L’essere fermati e controllati ad un posto di blocco ritengo essere, se nulla si ha ovviamente da temere, un servizio della Forza Pubblica al cittadino. E cito un caso personale che ai più molto probabilmente farà sorridere. Ma tant’è. Una domenica di due anni or sono venni fermato ad un posto di blocco dei Carabinieri poco dopo l’abitato di Compiano mentre con la mia moto mi dirigevo a Vetto. Con fare estremamente gentile e certamente non di meno molto professionale mi vengono richiesti i documenti personali e del mezzo che prontamente consegno al Carabiniere. Dopo alcuni minuti noto che il Maresciallo responsabile del servizio viene chiamato dall’Appuntato che stava verificando i miei documenti; parlotta con il sottoposto poi mi raggiunge annunciandomi non senza qualche imbarazzo che non avevo provveduto, e purtroppo da qualche mese, a sottoporre il veicolo a revisione, come peraltro previsto dalle vigenti normative. Mi aggiunge pure che era costretto a verbalizzare la cosa, a trattenermi il libretto di circolazione e consegnarmi un foglio di via per raggiungere immediatamente la mia abitazione, dichiarando anche il percorso. Ed invitandomi, sempre con estrema cortesia, a provvedere quanto prima alla revisione di legge. Decisamente basito per la mia pessima figura, lo ringrazio sia per la professionalità dimostrata che, soprattutto, per il “favore” che nel fermarmi e controllarmi mi era stato fatto. Nel, peraltro mesto, viaggio di ritorno, riflettevo sulla “fortuna” che mi era occorsa nell’essere stato fermato a quel posto di blocco ed aver così potuto provvedere a sanare una situazione che in caso di incidente, con il mezzo fuorilegge, mi avrebbe procurato problemi a non finire. Sconcertato pure dal fatto che la mia imperdonabile dimenticanza si sarebbe potuta protrarre chissà ancora per quanto tempo. Morale della favola: il lunedi mattina scrivo una lettera di plauso e ringraziamenti al Comandante della Compagnia Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti Capitano Amoroso, pregandolo di estenderli a tutti i Carabinieri componenti il posto di blocco in cui ero, davvero fortunatamente, incappato.

    (Pierpaolo Comastri)

    • Firma - PierpaoloComastri
  2. Pessima abitudine molto italiana. Si pensa di fare un favore agli altri automobilisti evitandogli una multa che comunque non prenderebbero se fossero in regola e non si pensa al grande favore che si fa a chi, per professione o disperazione, circola con intenti criminosi. E poi tutti a lamentarsi che i controlli non ottengono risultati.

    (Alex G.)

    • Firma - AlexG.
  3. Già, abitudine molto italiana. “Voglio e pretendo la sicurezza solo se rubano a casa mia”, “voglio e pretendo che gli altri paghino le tasse”, “voglio e pretendo che qualcuno pulisca il marciapiede sporco delle mie cartacce”, eccetera, eccetera, eccetera. Ci sentiamo cittadini, insomma, per chiedere alla comunità (“allo Stato”, quasi fosse un’entità astratta e superiore) e non per vivere in una comunità. Il nostro scarsissimo senso civico, il quasi inesistente senso del bene comune, il fastidiosissimo macismo del non rispettare le regole, la nauseante voglia essere ed apparire i più furbi ne sono solo un esempio. Non saremo mai in grado di ringraziare a sufficienza le forze dell’ordine che continuano il loro paziente lavoro per cercare di assicurare a noi una vita decente, nonostante noi.

    (Elio Peri)

    • Firma - Elio Peri