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L’On. Angelo Alessandri abbandona la Lega Nord

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L'On. Angelo Alessandri invia un comunicato per motivare la decisione di dimettersi dalla Lega Nord. Le sue dimissioni fanno seguito a quelle di molti esponenti della Lega Nord reggiani (tra cui il sindaco di Viano Bedeschi) avvenute nei giorni scorsi. Di seguito il comunicato inviato dal suo ufficio stampa .

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L'on. Angelo Alessandri

Oggi mi dimetto da militante della Lega Nord. Queste poche righe iniziali mi sono costate molta fatica e mai avrei creduto di poterle scrivere. Ma lo sto facendo. Lo faccio perché ritengo che sia concluso un ciclo e non sento più gli stimoli per continuare. Sarei poco chiaro se mi limitassi a questa spiegazione criptica, quindi devo farmi forza e cercare di spiegarne i motivi a chi mi conosce. Per la stampa basterebbero queste righe, per chi mi conosce no.

Per correttezza, il mio disagio, in tutti i suoi aspetti, lo avevo già comunicato ai vertici del movimento. Credo che, seppur non abbiano condiviso la mia scelta, siano consapevoli del disagio che mi ha obbligato a fermarmi ed a riflettere senza più rimandare su cosa fare.

Da tre anni circa riporto loro la mia difficoltà nel continuare ad impegnarmi in un movimento che si stava via via trasformando e lo percepivo anche in altri amici.

Da fedele soldatino con responsabilità ed incarichi ad alto livello ho continuato a darmi e a  dare nuovi stimoli e ripartenze a chi mi stava intorno. Ho vissuto con apprensione lo sfaldamento di una grande famiglia, che ha perso l’unità interna e che ha sempre più utilizzato il metodo delle denigrazioni  invece di guardare agli obiettivi ed al lavoro vero sul territorio. Osservare il movimento nel suo complesso come qualcosa di unico ed irripetibile ha fatto spesso fingere di non vedere queste disarmonie umane che per me invece rimanevano un grande valore della Lega. Ultimamente mi sono messo a disposizione scegliendo di farlo senza più ruoli di responsabilità, mai avrei voluto essere un problema per la Lega e per i leghisti e, da deputato, sono rimasto a disposizione senza chiedere nulla.

Dagli ultimi congressi ad oggi sono rimasto alla finestra aspettando di vedere cosa sarebbe cambiato col nuovo corso. Dopo tre mesi le mie speranze non si sono concretizzate. Questa è la mia valutazione intima e spero che sia rispettata così come io rispetto tutti coloro che la pensano diversamente. Ringrazio i vertici del movimento con i quali mi sono confrontato nei giorni scorsi e che hanno recepito appieno le mie riflessioni lasciandomi il tempo per decidere. Chiedo a tutti di avere lo stesso rispetto. In questi mesi non ho fatto guerre, non ho detto quasi nulla e solo agli amici che mi chiedevano cosa pensassi rispondevo loro che stavo ragionando sul da farsi.

Ho analizzato ogni aspetto: l’entusiasmo di un tempo è scomparso, le mie valutazioni politiche non sono in sintonia con il nuovo corso leghista. Molto probabilmente ne trarranno utilità coloro che dalla mia uscita vedono aprirsi nuovi spazi e quindi, a ben vedere, faccio pure un favore a qualcuno.

Mi ha fatto riflettere anche vedere molti amici decidere di fermarsi nelle settimane scorse prima di me e altri confermare la stessa sofferenza interiore pur decidendo di continuare.

E’ sicuramente più difficile lasciare il certo per l’incerto, come pensare di ripartire da zero ma, arriva quel momento della vita in cui è giusto resettare tutto.

In me non sento più quella scintilla che avevo fino a diversi mesi fa e di conseguenza credo di non essere più utile nè a me nè agli altri.

Da luglio il movimento della Lega ha scelto legittimamente di cambiare, ma non per questo devo sentirmi obbligato a dover continuare a correre a testa bassa. Il mio cuore dice alla mia testa di fermarmi oggi! Per riprovare a  ripartire domani.

Qualcuno continuerà a mettere in giro voci o a dileggiarmi. Lo facciano pure! Certe persone non sanno forse fare altro e quindi non mi aspetto nulla di diverso. Voglio apportare una mia ulteriore valutazione personale: se ci sarà la legge elettorale con le preferenze gli attuali deputati saranno tutti riconfermati e in Emilia potrei tranquillamente dire la mia, ma senza stimoli preferisco rinunciare a qualsiasi opportunità che potrei avere.

Avevo 18 anni quando sono entrato in Lega ed oggi ne ho 43, in questi 25 anni alla Lega Nord e al suo grande sogno che rappresentava ho dato tutto ricevendo anche tante soddisfazioni. Per oltre 18 anni ho lavorato sul territorio a spese mie, ho un lavoro  da artigiano e come tale non mi ha mai spaventato nulla. Rifarei ogni cosa con lo stesso entusiasmo perché il popolo della Lega è un popolo stupendo. Quante “Pontida” e quante “Venezia” saranno sempre nel mio cuore. Dodici anni con responsabilità a Reggio Emilia dove era una terra difficile in cui fare il leghista (oggi è finalmente diverso) ma da allora ci è voluta tanta fatica, sudore e voglia di lottare per arrivare alla legittimazione. Ricordo che durante i miei 11 anni da segretario dell’Emilia siamo riusciti a diventare la quarta gamba del tavolo Lega. Siamo passati dal 2% al 18% ma evidentemente questo successo ha portato purtroppo anche problemi di natura fisiologica, difficile da gestire. Quello che ho consegnato era un movimento emiliano finalmente vero, importante e non più sottovalutato. Ricordo con orgoglio i tanti amici che hanno contribuito a questo risultato e ripenso anche a quei patrioti emiliano-padani che purtroppo non ci sono più. Sono fiero di essere stato in questi ultimi 7 anni presidente federale, ruolo che segnava un premio all’Emilia e di averlo ceduto ad Umberto Bossi 4 mesi fa.

Spero di aver ripagato appieno la fiducia e la stima di tutti coloro che hanno condiviso con me questo lungo percorso con i risultati ottenuti. Adesso mi fermo e riparto.

Certo, ripartire da zero presuppone appunto ripartire da capo: da Reggio, dagli amici e dai fratelli che vorranno intraprendere con me una nuova strada che sarà illuminata da quella fiammella che nasce da un ideale e da un sogno. Dove andremo e dove arriveremo? L’unica cosa certa è che lavoreremo con nuovi stimoli per il bene comune.

Di quelli ho bisogno e "devo" recuperarli.  Non nascondo che anche la famiglia ed il piccolo "vandalo" che cresce mi hanno dato la forza di pensare al futuro senza fermarmi a rimpiangere il passato. Voglio ripartire con una “famiglia di amici” e tornare ad avere l’entusiasmo di prima. Continuerò a conservare i valori leghisti pur senza più la tessera, li ho condivisi per tutta la mia vita e non cambierò idea di certo adesso. Non ho mai dato ascolto alle varie offerte che mi sono state proposte fino ad oggi e da buon leghista nell’animo continuerò a portare avanti quel lavoro territoriale come ho sempre fatto con convinzione.

Non ero, non sono e non sarò mai un nemico della Lega. Se qualcuno vorrà considerarmi tale sarà un problema suo, non mio. Ho amato la Lega e ho grande rispetto per i leghisti, ma ormai non la sento più casa mia e prima di diventare un problema per la Lega  ho deciso di uscire senza sbattere la porta. Mi auguro che anche da parte della Lega valga lo stesso rispetto. Viva la Padania sempre!