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E in tavola la Val Tassobbio

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E’ in ristampa in questi giorni, il volume realizzato dalla Pro loco di Cortogno sulla Valle del Tassobbio, col patrocinio del Comune di Casina. Un libro unico nel suo genere e per questo già esaurito nella sua prima edizione, perché affronta l'evoluzione storica del bacino del Torrente Tassobbio, con i suoi 21 km di lunghezza e 100 kmq di bacino idrografico, interessando cinque comuni, Carpineti, Casina, Castelnovo Monti, Canossa e Vetto, in modo multidisciplinare.

E martedì 13 novembre presso il Ristorante Ca' Matilde a Rubbianino di Quattro Castella, i curatori del libro Davide Costoli e Fabio Torricelli, insieme all’Assessore alla cultura e alla promozione del territorio di Casina, Giovanna Caroli, ridaranno voce aggiungendo anche la proiezione di un filmato, a questo volume che tanto interesse ha destato tra gli appassionati di geologia, idrografia, archeologia, storia e natura. In un contesto allietato dal menù degustazione ideato dallo chef Stellato Michelin di Cà Matilde Andrea Incerti Vezzani, valorizzato da piatti come la ricotta infornata, il risotto allo zafferano, funghi, formaggio d'alpeggio, nocciole, il manzo marinato, zucca candita, radicchio tardivo, e altre delizie che rievocano sapori antichi del territorio, si ripercorrerà la vita in questo territorio prima dei Canossa (www.camatilde.it). “La restituzione alla memoria collettiva di pagine di storia descritte con professionalità, abbinate ad una facile lettura” sottolinea l’Assessore alla cultura, Giovanna Caroli. Perché gli autori tra cui, l’archeologo James Tirabassi e la geologa Silvia Chicchi dei Musei Civici di Reggio, il geologo Sergio Guidetti, l'archeologo Nicola Cassone, l’educatore ambientale e guida escursionistica Villiam Morelli, il naturalista Massimo Gigante, il biologo Luca Bagni e l’esperta ambientale Alessandra Curotti, “guardano al territorio culla della comunità e ne descrivono le origini” continua l’Assessore “dando vita a una sorta di educazione permanente basata sul confronto tra diverse discipline, per approfondire la storia di questi territori”. Un centro di ricerca che merita l’attenzione anche della scuola per arricchire le conoscenze di un’intera comunità, per un vantaggio istituzionale reciproco. E che offre spunti per favorire un turismo culturale, ambientale, storico e anche gastronomico in questi luoghi caratterizzati da un vario assortimento di fauna e flora, le cui ricchezze possono interpretarsi in piatti tradizionali ed innovativi con la fantasia degli chefs e delle “resdore” reggiane. Quel turismo attento, sostenibile ed intelligente che coinvolge un pubblico sempre più vasto ed esigente, disposto ad investire in esperienze diverse e particolari, espressione della vera identità dei luoghi visitati e che ha nella buona tavola una preziosa alleata.