Riceviamo e pubblichiamo.
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Nel suo intervento sulla situazione del Sant’Anna il Sindaco Marconi fa terrorismo sociale. E’ quanto ci verrebbe da dire leggendo le sue dichiarazioni sulla stampa, sul futuro dell’ospedale di Castelnovo Monti. Infatti ogni volta che abbiamo posto il problema sul futuro dell’ospedale, ci veniva risposto che il Sant’Anna non sarebbe stato smantellato, che le scelte fatte erano tutte indirizzate a potenziarlo, che i fondi economici per rimodernare le strutture erano il segno della attenzione che si aveva per il nostro territorio, e tali rassicurazioni partivano dai Sindaci del Pd fino ai dirigenti dell’Ausl di Reggio Emilia.
Invece noi continuavamo a essere preoccupati sulle scelte fatte che in un qualche modo ci portavano sulla strada di un indebolimento, a partire dall’acquisto di una risonanza magnetica a nostro avviso inadeguata, fino alla mancanza di reperibilità di alcuni servizi nel fine settimana, ed altre situazioni più volte sottolineate.
Ora dopo diversi anni si incolpa la spending review del governo Monti sui possibili tagli o ridimensionamenti, anche qui non dicendo che erano già previsti nel primo decreto “Salva Italia”. Anche allora ci fu risposto che comunque l’ospedale era nei parametri sia sul numero di posti letto sia per il rapporto tra posti letto e popolazione.
Comunque vogliamo superare questa fase di contrasti, perchè oggi non è il tempo delle polemiche: per questo condividiamo le preoccupazioni del Sindaco Marconi, sia per quanto riguarda l’incidenza che ha il nostro Ospedale come presidio fondamentale e irrinunciabile per un territorio come l’Appennino, per gli anziani, per le distanze da Reggio, sia quando viene sottolineata la preparazione e la disponibilità degli operatori medici e paramedici, che in altre realtà è più difficile riscontrare.
Auspichiamo allora che vi sia un coinvolgimento di tutti, forze politiche, sociali, cittadini, affinchè si crei un fronte comune a difesa di un valore importante come l’ospedale, pur nel rispetto di un rigore nei costi della Sanità che però non deve assolutamente significare la creazione di forti disagi o disservizi per i cittadini.
(Robertino Ugolotti, responsabile enti locali Udc Reggio Emilia)
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Aggiornamento giovedì 8 novembre ore 10,30
Il sindaco replica
Ringrazio Robertino Ugolotti e l’Udc per il sostegno alle “preoccupazioni” mie e penso di tutti i cittadini della montagna sul nostro ospedale. Confermo come sempre il mio impegno totale per la salvaguardia, il consolidamento e la tenuta strutturale, clinica e professionale del nostro Sant’Anna. Vorrei però in modo pacato e costruttivo correggere alcune sue affermazioni. Gli investimenti sul nostro ospedale sono stati di decine di milioni di euro e come si può vedere sono ancora in corso. Le nuove Soc (strutture operative complesse, ex primariati) di chirurgia e radiologia e le nuove strutture operative semplici di laboratorio, urologia, cardiologia sono da tempo operative, le sale operatorie ospitano chirurghi, ortopedici, ginecologi, oculisti, otorini, neurochirurghi. La cardiologia, la terapia intensiva cardiologica e respiratoria sono attive e di ottimo livello. Potrei continuare; ed è anche per tutto ciò e soprattutto per i nostri cittadini che dobbiamo assolutamente mantenere e salvaguardare il Sant’Anna come ospedale di zona. I sindaci Pd o di altre forze politiche della montagna si sono sempre impegnati per tutto ciò con buoni risultati. Il decreto “Salva Italia”, come la spending review, sono opera del governo Monti che anche l’Udc con molta diligenza, oltre il Pd ed il Pdl, sostiene e propone, unica forza politica, anche per il futuro. La risonanza magnetica non è stata acquistata ma donata dalla fondazione Cav. Boni Cuvier. Funziona a pieno regime ed essendo “aperta” viene scelta da molti cittadini della nostra provincia. Lavoriamo certamente tutti insieme, ognuno nell’ambito delle proprie responsabilità, e tutto questo patrimonio socio-sanitario continuerà ad essere al servizio dei cittadini del nostro Appennino.
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Ringrazio Robertino Ugolotti e l’Udc per il sostegno alle “preoccupazioni” mie e penso di tutti i cittadini della montagna sul nostro Ospedale. Confermo come sempre il mio impegno totale per la salvaguardia, il consolidamento e la tenuta strutturale, clinica e professionale del nostro Sant’Anna. Vorrei però in modo pacato e costruttivo correggere alcune sue affermazioni. Gli investimenti sul nostro Ospedale sono stati di decine di milioni di euro e come si può vedere sono ancora in corsa. Le nuove SOC di chirurgia e radiologia (strutture operative complesse ex primariati) e le nuove sos di laboratorio, urologia, cardiologia sono da tempo operative, le sale operatorie ospitano chirurghi, ortopedici, ginecologi, oculisti, otorino, neurochirurghi. La cardiologia, la terapia intensiva cardiologica e respiratoria sono attive e di ottimo livello. E potrei continuare ed è anche per tutto ciò e soprattutto per i nostri cittadini che dobbiamo assolutamente mantenere e salvaguardare il Sant’Anna come ospedale di Zona. I Sindaci Pd o di altri forze politiche della montagna si sono sempre impegnati per tutto ciò con buoni risultati. Il Salva Italia come la spending review sono opera del governo Monti che anche l’Udc con molta diligenza, oltre il PD ed il PDL, sostiene e propone, unica forza politica, anche per il futuro. La risonanza magnetica non è stata acquistata ma donata dalla fondazione Cav. Boni Cuvier. Funziona a pieno regime ed essendo “aperta” viene scelta da molti cittadini della nostra provincia. Lavoriamo certamente tutti insieme, ognuno nell’ambito delle proprie responsabilità e tutto questo patrimonio socio-sanitario continuerà ad essere al servizio dei cittadini del nostro Appennino.
(Gian Luca Marconi – Sindaco)
Una domanda che rivolgo al sindaco sia per il ruolo amministrativo che riveste sia perchè fa parte del locale sistema sanitario e quindi dovrebbe essere persona informata sui fatti. In base a quali criteri negli anni passati sono stati effettuati i tagli di posti letto e il ridimensionamento di vari reparti del nostro ospedale portandolo alla attuale situazione di rischio soppressione per scarsità di posti letto? Ricordo che già anni fa qualcuno lanciava l’allarme sulla “volontà” di portare alla morte questa realtà così importante per l’Appennino reggiano. Quali “giochi” sono sottesi a tutto ciò?
Grazie anticipatamente per la risposta.
(Anna Maria Gualandri)
Ci manca solo che tolgano l’ospedale, così se ci si sente male in un’oretta si arriva a Sassuolo, ma bisogna sperare di non sentirsi troppo male…
(Fandolfi)
Dalla lettera del direttore della USL sulla Gazzetta di domenica ho capito che oggi non c’è volontà di chiudere l’ospedale di Castelnovo ma si rende necessario programmare un incontro verso fine novembre per vedere come “limitare gli sprechi”. Ora vorrei sottolineare il pericolo che i “tagliando un po’” qua e là, con “tagli lineari” tipo Tremonti, si potrebbero indebolire tutte le componenti dell’ospedale e portare nel tempo, lentamente ma inesorabilmente, alla fine di questa risorsa di tutta la montagna.
I politici locali, invece di beccarsi come i “capponi di Renzo”, dovrebbero cogliere quest’occasione per far “assorbire” tutto il nostro ospedale dal S. Maria di Reggio, come già succede nell’eccellente esperienza della cardiologia, così da sfruttare l’esperienza dei medici reggiani e la buona situazione degli edifici e dell’ambiente di Castelnovo, per avere una buona sanità a costi più contenuti.
Una forte iniziativa politica e popolare in tal senso sarebbe opportuna, auspicabile e di più ampio respiro per il futuro di tutta la montagna.
(Tonino Fornesi)