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Monti ha rotto la bacchetta magica?

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 Il Novello Presidente Traghettatore, si è trovato che battendo troppo la bacchetta sul palco dell’orchestra tecnica/governativa l’ha spezzata. Dovrà, presumibilmente, andare a orecchio, mentre ognuno degli orchestrali suona con uno spartito diverso.

Quella che sembrava una soluzione capace di risolvere i problemi del paese sta di fatto dimostrando tutta la sua inadeguatezza: il Governo Tecnico non ha l’autorevolezza politica necessaria ad affondare il bisturi nel tumore morale, economico, sociale e amministrativo.. In un momento come questo sarebbe necessaria tutta l’autorevolezza di un governo politico capace di prendere il bisturi per estirpare  la situazione gravissima e, in tempi medio lunghi, di  programmare una ripresa per portare il paese verso prospettive di speranza e di crescita. Naturalmente io non sono un medico, ma  sono un semplice donatore di sangue che dona ogni mese oltre il 51% dei suoi globuli, sia bianchi che rossi, ad un organismo che assomiglia sempre più al vampiro dei Carpazi. Peraltro a differenza dell’Avis, che ogni 20 anni premia i donatori,  i Novelli Prelevatori non ringraziano nessuno.  Non so se la malattia di Dracula sia contagiosa, perché ogni giorno che passa tutti gli organismi politici, in buona parte inutili, si dimostrano sempre più assetati e pretenziosi. Con sospetta naturalezza ognuno di questi enti e organismi accampa diritti di sopravvivenza e,  per poter sopravvivere, chiede trasfusioni di sangue, a volte prelevandolo forzosamente, agli anemici contribuenti che sono ogni giorno di più pallidi e deboli. Nel 2013, quando i partiti riapriranno i battenti del parlamento e usciranno dal letargo politico si accorgeranno che la loro, lunga e colpevole, latitanza ha ridotto il paese ad un cumulo di macerie, ma non si renderanno conto che la loro incapacità di direzione è la prima causa di questa situazione. Peraltro qualcuno sa cosa farebbe  il Centro Sinistra o Centro destra nel caso vincessero le elezioni? Circola qualche programma?  Politici che sono in Parlamento da lunghe sequenze di legislature si sentono a loro agio come se la cosa non li disturbasse affatto. Recentemente un parlamentare Reggiano si è dimostrato fiero d’annunciare, ad un indifferente platea, che la prossima legislatura non si ripresenterà più come candidato allo scranno di parlamentare, non comprendendo che avrebbe dovuto farlo già almeno due legislature prima; come se la cosa fosse innovativa. Questo parlamentare, che peraltro dovrebbe essere imitato indistintamente da tutti i parlamentari Reggiani,  siede ininterrottamente al Parlamento Italiano da almeno 20 anni senza che i suoi concittadini si siano accorti di particolari benefici dalla sua presenza a Roma che,  a mio avviso, non sono stati particolarmente brillanti e produttivi. Ultimamente si sentono i dolorosi  lamenti di Presidenti di Circoscrizione  perché non percepiscono più, per loro legittimo ma per me no, compenso per la l’opera di rappresentanza dei cittadini; i Presidenti di provincia si considerano degli indispensabili protagonisti della vita economica e amministrativa del nostro paese; le Camere di Commercio, costosissime per i contribuenti imprenditori,  sono assolutamente da preservare per la salvaguardia degli interessi di intere categorie di imprese. A proposito qualcuno conosce come mai l’Ente Fiere sembra che sia al collasso economico? I Sindaci dei Comuni, anche quelli con popolazione inferiore a 1.000 abitanti,  si considerano un patrimonio dell’umanità e soggetti da preservare. Le Comunità Montane da tutti considerate inutili e costose, a sentire i  loro Presidenti  ha una funzione che nessun altro ente sarebbe in grado di sostituirle. Non parliamo poi del Gal da considerare assolutamente  indispensabile. I Parchi Nazionali poi sono impegnati in una funzione di primaria importanza per la salvaguardia, assieme alla Guardia Forestale, delle nostre risorse territoriali, unitamente alla Bonifica che prende l’acqua dal Po per portarla, sporca, fino alla Via Emilia e …. lascia asciutto l’Appennino. Recentemente poi, il 25% dei governatori di regioni, 5  su 20, ha ricevuto avvisi di garanzia.  Abbiamo prodotto un’infinità di certificati, di documenti, di istanze, a volte di implorazioni, per  una burocrazia vorace,  orba e sorda che di fatto abbiamo contribuito alla distruzione di buona parte delle foreste fluviali ed equatoriali, per la stampa di miliardi di i quintali di carta.  Il più delle volte inutilmente. Nonostante questo, i nostri “politici” non si rendono conto dell’improduttività della  loro funzione. Con milioni di disoccupati che non hanno possibilità di essere reintegrati nel loro posto di lavoro, perlomeno nei prossimi 5 anni, siamo ancora disposti ad accettare che le poche risorse disponibili  possano essere utilizzate per mantenere in vita Enti  e soggetti della cui funzione quasi nessuno, se intervistato, saprebbe dare una precisa indicazione? Quale sarebbe l’indispensabile azione di rappresentanza di un così nutrito numero di soggetti? Se i partiti chiusi a porte sbarrate nel Parlamento, non sanno che pesci pigliare,  sarebbe bene che il Presidente Monti ne approfittasse, considerato che dichiara di non volere ripetere l’esperienza al Governo, per premere sull'acceleratore  Potrebbe, a mio modesto parere, farsi deciso interprete della maggioranza degli Italiani,  provvedendo a dare una Grande Sforbiciata, senza eccessive remore, a questa giungla che, con il suo peso burocratico, sta soffocando ogni istanza di rinnovamento del Paese. A cominciare dai finanziamenti ai partiti, (cosa significa sconto del 40%?) con la riduzione dei parlamentari e, dopo  l’accorpamento deciso delle Provincie,  procedere con l’accorpamento dei Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, con l’accorpamento delle Camere di Commercio, Prefetture, Questure   e di ogni altra iniziativa tesa a ridurre centri di spesa improduttiva. Con un occhio alle Regioni, compresa la nostra. Le risorse potrebbero essere utilizzate per la riduzione del debito pubblico a cui nessuno dei politici, tutti tesi a difesa delle proprie “istanze e diritti acquisiti”, sembra non dare minimamente importanza. Piuttosto che ridurre l’assistenza sanitaria preferisco avere qualche rappresentante in meno. Anche se gli accorpamenti avvengono con Modena tanto, a differenza che nei Ducati, i cittadini odierni si spostano molto più velocemente e se abbiamo i numeri non dovremo considerarci subalterni a nessuno. Ci si muove bene anche con i cellulari, Internet, la banda larga e la rete.  Se c’è la copertura non sarebbe un tornare indietro! A risultati ottenuti potremmo festeggiare a base di selvaggina (capriolo e cinghiale) con polenta e funghi, rigorosamente a Km zero.

 

(Conte da Palude)

3 COMMENTS

  1. Trovo delle incongruenze su ciò che scrive “Il Conte” all’inizio della sua reprimenda con il susseguirsi della stessa. Come si fa a dire che Monti non ha più autorevolezza e si chiede un forte intervento della politica a sforbiciare….? Sforbiciare cosa? Sforbiciare le spese che essa stessa produce? L’inizio dell’articolo stride con il proseguimento dello stesso. Sono daccordo però su tutto cio che scrive dalla 5° riga in poi. Ma come fare a dare seguito a queste idee? Non certo chiedere la riduzione dei parlamentari, non certo limitandosi a brontolare per la riduzione degli enti pubblici inutili quando inizialmente la proposta era l’abolizione degli stessi. L’azione di MONTI è comunque regolamentata e limitata dalla presenza dei politici i quali, secondo le regole del parlamento italiano, certificano, modificano o affossano le proposte governative. Il problema è alla radice. Lo si risolve solo con una democratica sollevazione popolare atta a scardinare il sistema politico italiano. Non credo sia democratico instaurare un governo, anche se solo locale come in Sicilia, quando oltre il 50% dei cittadini decide di non andare a votare. Questo accadrà anche con le elezioni nazionali. Forse non in misura così alta, ma l’astensionismo risulterà ancora il primo partito in italia. E non sarà per pigrizia che i cittadini non andranno a votare. Credo sia giunto il tempo di ridare potere ai cittadini, esautorando definitivamente l’attuale classe politica con un forzato prepensionamento democratico di tutti i politici e dei loro sodali. Ovviamente con adeguamento della loro pensione ai parametri attuali della media dei pensionati italiani! Diamo una sterzata vigorosa alla macchina ITALIA e con un bel testacoda ridiamo in mano ai cittadini ed ai suoi diretti rappresentanti (i Sindaci, non i delegati politici) le redini delle decisioni che davvero i cittadini chiedono. I Sindaci sono la VERA BASE DI RINASCITA per la nostra nazione, perchè vera ed unica espressione delle scelte democratiche di ciascuno di noi. Tutto questo andrebbe però fatto su base federale, con la responsabilità di ciascuno di essi per il proprio territorio e che abbiano come unici referenti il Presidente di regione ed il Presidente della Repubblica, unico vero giudice super-partes, unitamente alla Magistratura italiana quale braccio operativo della Presidenza stessa. Questa è solo una bozza di idea che, se sviluppata su base nazionale, potrebbe davvero portarci fuori dalle paludi del debito pubblico italiano, vera e propria palla al piede dell’economia nazionale. I politici sono un costo, non un beneficio. ESAUTORIAMOLI!

    (Fabio Mammi)

    • Firma - fabiomammi
  2. Ma tanto siamo alle solite: lo Stato sociale è superato nel momento in cui prevale quello liberista, che è il terreno migliore per l’azione delle bische finanzarie. Dello stato sociale rimangono attivi solo quelli che ne occupano i presidi, cioè i politici di casta, i quali rimanono comunque personalmente indenni dalle sottrazioni economiche. In effetti uno si può indignare, ma sul terreno delle parole ci può fare ben poco. Certo che lo stato sociale che abbiamo conosciuto fin’ora si è ben poco ispirato alla meritocrazia, piuttosto si è uniformato al voto di scambio che oggi, senza più moneta scambio, starnazza. E pensare che sarebbe bastato favorire i meritevoli e reprimere i lavativi: invece è sempre avvenuto il contrario.

    (Marco)

    • Firma - marco