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Il sindaco di Castelnovo ne’ Monti interviene sui timori di ridimensionamento dell’ospedale S. Anna

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Gian Luca Marconi

Nei giorni scorsi sono emerse notizie, per ora ancora a livello di indiscrezioni, sull’intenzione manifestata dalla Regione Emilia Romagna, a seguito dei tagli nazionali previsti nel provvedimento della spending review sulla sanità pubblica, di trasformare i piccoli ospedali di provincia, che abbiano meno di 120 posti letto, in più economici “centri sanitari”, dotati di un pronto intervento, l’assistenza, la degenza, ma senza sale operatorie e divisioni specialistiche.

In un tale ambito “numerico”, come sottolineato anche da un servizio dell’emittente televisiva Telereggio andato in onda domenica sera, nella provincia di Reggio rientrerebbe l’Ospedale Sant’Anna, a cui lo stesso servizio attribuisce 105 posti letto, ma potrebbero essere in bilico anche il Magati di Scandiano e il Franchini di Montecchio.

Su tali indiscrezioni afferma il Sindaco di Castelnovo Monti, Gian Luca Marconi: “Quanto emerso finora è ancora in via di definizione a livello regionale, ed anche secondo queste notizie frammentarie comunque viene sottolineata l’intenzione della Regione di tener maggior conto delle realtà più delicate, come quelle montane.

Detto questo, nei 105 posti letto attribuiti al Sant’Anna, non vengono conteggiati altri posti relativi alle diverse Unità operative del nostro ospedale afferenti al Santa Maria Nuova, come la Cardiologia, l’Unità di terapia intensiva coronarica ed altre, che di fatto arrivano a superare la soglia dei 120 posti.

Ma credo che comunque sarebbe un grave errore considerare un tema fondamentale come quello della sopravvivenza degli ospedali periferici soltanto da un punto di vista numerico, con un criterio che ha già sufficientemente penalizzato la montagna riguardo la permanenza di altri servizi come, per fare un solo esempio, gli uffici postali.

L’Ospedale Sant’Anna è un presidio fondamentale ed irrinunciabile per questo territorio, un elemento centrale per la sua tenuta sociale, economica, lavorativa, contro lo spopolamento e le ricadute negative che esso ha su moltissimi aspetti della vita di una comunità.

Una struttura sanitaria che, grazie anche alla ottima organizzazione ed all’alto livello di investimenti effettuati negli ultimi anni, è un riferimento che consente a giovani famiglie di continuare a vivere in montagna, agli anziani che ne rappresentano oggi la percentuale principale di popolazione in diversi comuni, di accedere in tempi accettabili, ed anzi piuttosto rapidi, a servizi vitali la cui permanenza è fonte di tranquillità, ai turisti di accedere con sicurezza al nostro bellissimo Appennino.

Una realtà insomma che ha una incidenza fortissima per la qualità della vita delle più di 35 mila persone che risiedono nel distretto sanitario appenninico.

Non possiamo dimenticare che da alcune località come Civago, Succiso, Ligonchio, Ospitaletto, ancora oggi l’arrivo a Reggio Emilia può richiedere anche due ore di automobile.

Ed anche in merito a semplici criteri economici, non avrebbe senso in nome del risparmio disperdere i milioni di investimenti compiuti per il miglioramento del Sant’Anna negli ultimi anni, a cui già accennavo prima.

In definitiva, trattandosi al momento soltanto di indiscrezioni, che parlano comunque di criteri più elastici che saranno utilizzati per i territori montani, per discuterne ed avere chiarimenti ho chiesto, anche a nome degli altri Sindaci del Distretto, un incontro urgente al Direttore Generale dell’Ausl Dottor Fausto Nicolini.

Contemporaneamente la Senatrice Leana Pignedoli presenterà un interrogazione al ministro della sanità Balduzzi su questi temi dei tagli alla sanità ed in particolare sulla tutela degli ospedali dei territori montani.

Quello che purtroppo appare certo è un prossimo periodo di forti sacrifici anche in ambito sanitario: si parla di tagli al settore, a livello nazionale, ammontanti a 4- 5 miliardi di euro nel 2013, che significherebbero a livello regionale circa 200 milioni e per la sola provincia di Reggio un taglio di più di 15 milioni di euro”.

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Correlati:

- Robertino Ugolotti (Udc) risponde a Marconi sul S. Anna (7 novembre 2012)

 

9 COMMENTS

  1. I nostri amministratori per settimane hanno occupato le cronache dei giornali ipotizzando ed enfatizzando chissà quali danni se la provincia di Reggio sarà aggregata a Modena, il Governo e la Regione, neppure sfiorati dalle ridicolaggini reggiane-montanare, hanno provveduto con decreto. Ora il dibattito si “alza” di livello, c’è da decidere il nome della nuova provincia; il nome sarà Remo o More? Se ne sentiranno delle belle. Per seppellire questi illustri strateghi politici con una grande risata spero in un intervento del Conte da Palude. A noi comuni mortali rimangono i problemi veri e gravi come quello qui sollevato molto opportunamente dal Sindaco di Castelnovo. Se l’ospedale verrà irrimediabilmente e ulteriormente impoverito e ridotto a “centro sanitario” la montagna perderà il suo presidio più importante, la sua sorte sarà segnata. Venendo a meno un servizio così essenziale che tanta sicurezza dà a chi abita un luogo si aprirà un ulteriore varco alla emigrazione ed all’indebolimento fatale del territorio. Se per un’antenna telefonica si attivano centinaia di persone è opportuno che per una cosa tanto importante come un ospedale che funziona si muovano centinaia e centinaia, migliaia di persone. Per questa “povera” classe politica tutta che ci ritroviamo, questa sarebbe l’ultima occasione per recuperare un poco di consenso mettendosi alla testa della propria gente per sconfiggere un delirante pensiero che fa dei tagli lineari l’unica sua strategia politica. Abitano un territorio uomini, donne, vecchi e bambini con i loro progetti e prospettive di vita e i loro sogni che meritano rispetto e non certo di essere cinicamente trattati come cose.

    (Mariastella G.)

    • Firma - G.Mariastella
  2. AL LU CI NA NTE! Il solo pensare di chiudere, di fatto, un fondamentale ed insostituibile presidio ospedaliero come il S. Anna certifica, semmai ve ne fosse ancora bisogno, l’idiozia, in senso lombrosiano…, di questi incomp…etecnici, peraltro non legittimati da alcun suffragio popolare, che stanno devastando un’intera nazione. Con tutti i “risparmi” possibili ed immaginabili che costoro potevano, ma soprattutto DOVEVANO, fare (tra i più evidenti ed ecclatanti: cancellazione o quanto meno fortissimo ridimensionamento dei rimborsi elettorali, riduzione della metà dei dei collegi elettorali e relativi eletti, soppressione delle Regioni, altro che Province!, raddoppio della tassazione su retribuzioni e patrimoni a… svariati zeri, dimezzamento dei contibuti a inaccettabili ed assurde situazioni come le regioni del sud ad iniziare dall’indecenza siciliana, alienzione e privatizzazione dell’immenso patrimonio immobiliare pubblico, vedi siti militari in completo abbandono), questi non trovano di meglio che ridimensionare a “centro sanitario” (!!!???) una realtà come il S. Anna! Concordo pienamente con Mariastella G. quando scrive che “…per questa “povera” classe politica tutta che ci ritroviamo, questa sarebbe l’ultima occasione per recuperare un poco di consenso mettendosi alla testa della propria gente per sconfiggere un delirante pensiero che fa dei tagli lineari l’unica sua strategia politica…”
    La “difesa” del S. Anna non ha, o davvero non dovrebbe avere, nè colori politici, nè, tantomeno, appartenenze varie, se non quella della tutela e difesa dei cittadini; per quanto mi riguarda il problema è che, gentile Mariastella G., a differenza del suo seppur sforzato ottimismo relativo a quest’ultima occasione a disposizione della “povera classe politica”, io sono assalito dal più cupo pessimismo. In ogni caso ed a prescindere, tutti noi ne dovremo serbare vivida memoria e ricordo tra pochi mesi quando avremo tra le mani una matita ed un foglio con dei simboli e dei nomi…!

    (Paolo Comastri)

    • Firma - PaoloComastri
  3. Più che presentare interpellanze innocue al ministro Balduzzi forse sarebbe stato più efficace opporsi al pareggio di bilancio in Costituzione, o non votare il fiscal compact, sciagurati provvedimenti votati in modalità bipartisan, i cui nefasti effetti non tarderanno a manifestarsi in tutta la loro geometrica potenza. Ma ci hanno spiegato(con un bombardamento mediatico quotidiano) che per il “superiore interesse” non si poteva fare in modo diverso. Il pensionato di Succiso, costretto in caso di bisogno a ricoverasi a 80km da casa, sarà ben felice di servire questo Paese con un piccolo insignificante sacrificio.

    (Luigi Bizzarri)

    • Firma - luigibizzarri
  4. Vi prego, basta lamentarsi, smettiamola di dare la colpa agli altri, bisogna fare qualche cosa!!! Almeno proporre qualche cosa, costituire un comitato a difesa dell’ospedale, è vero, saranno “cose già viste”, ma non si può rimanere in pantofole a disquisire se il proprio ombelico è migliore di quello del vicino.

    (G.M.)

    • Firma - G.M
  5. Ma sarà proprio vero che tutto dipende dalla spending review e non anche dalle scelte degli amministratori sanitari della nostra provincia? Perchè l’Ospedale sant’Anna si trova in questa situazione essendo l’unico ospedale che copre la mezza provincia montana mentre l’altra mezza provincia di ospedali ne ha 5?

    (Anna Maria Gualandri)

    • Firma - AnnaMariaGualandri
  6. D’apprima rassicurato dalle parole del sindaco, poi raggelato da quanto detto al TG1 (fonte Ministero Sanità) della imminente riduzione di 7600 posti letto nelle strutture di piccole dimensioni. Questo è bastato per risvegliarmi e riportare alla memoria tante promesse, tante parole, volate via come in una giornata ventosa d’autunno!!! Questa è la verità, se un giorno chiuderà, sentiremo dire: peccato, abbiamo fatto il possibile, ma il paziente è morto!!! Sicuri che la memoria corta dell’essere umano fornirà loro la spalla….. nella speranza che un giorno i popolo si ricordi di loro…..
    Con ossequi.

    (Malvolti Roberto)

    • Firma - MalvoltiRoberto
  7. Ci si lamenta sempre tardi che i nostri politici si sveglino. Dovevamo avere una t.a.c. ultima generazione, non è stata voluta perchè a Reggio non c’era; dovevamo avere l’elisocccorso regionale ed è andato altrove. Forse invece di piangere è bene unire le forze e protestare vivacemente. Gli altri nosocomi hanno strutture a 10, massimo 250 km. Noi da 50 a 80 km, penso possa bastare. Saluti e speriamo, grazie.

    (Giuseppe Zannini)

    • Firma - zanninigiuseppe