Aveva 76 anni, Emo Coli. Si è spento ieri, 2 novembre. Lascia la moglie Ilva Canedoli, i figli Francesco ed Enrica, il genero Giovanni, i nipoti Riccardo, Matteo, Vittoria e Letizia, le sorelle Zita e Dea. I funerali si svolgono questo pomeriggio partendo, alle 14,30, dall'ospedale S. Anna di Castelnovo ne' Monti per raggiungere la chiesa parrocchiale di S. Venanzio di Busana. Dopo la Messa funebre, il corteo si porterà al vicino cimitero.
Oggi purtroppo ho salutato per l’ultima volta mio padre, vorrei solo ringraziarlo per essere stato per me il migliore dei padri che potessi desiderare, mi piacerebbe poter insegnare ai miei due figli tutto quello che lui ha trasmesso a me, so che sarà difficile ma ci proverò. Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla funzione religiosa, semplice e commovente come a lui sarebbe piaciuta, un grazie immenso agli amici alpini da lui adorati e un ultimo grazie a lui, il mio e per sempre amato papà.
Ciao, tuo figlio
(Francesco)
Con dispiacere apprendo della dipartita del sig. Coli; avevo avuto l’opportunità di conoscerlo e subito stimarlo. Per noi Cristiani questo evento è soltanto l’inizio di un’altra più intensa vita, quindi arrivederci, più tardi possibile, ma arrivederci.
(bru-to)
Papino mio, sono solo 4 giorni che mi hai lasciato ed io vorrei così tanto poterti ancora dare il bacio della buonanotte, come facevo sempre da piccola e come avevo ripreso a fare ogni sera in questi maledetti 10 mesi della tua malattia. Sei stato per me un papà meraviglioso e negli ultimi tempi ti eri trasformato nel mio terzo bambino che ho cercato di accudire con tanto amore (spero di esserci riuscita…). Ora tutti quei quotidiani gesti di accudimento, che facevo nascondendo le mie lacrime, mi mancano da morire. Arrivederci papà e GRAZIE per:
. i tuoi insegnamenti;
. il tuo amore;
. la tua costante e preziosa disponibilità nei miei confronti e verso le mie bambine;
. i tuoi sorrisi;
. le tue brontolate
e soprattutto grazie per tutti quei bacini che mi hai donato all’ospedale un giorno prima di lasciarci, li ricorderò per sempre e per sempre te li restituirò.
Riposa in pace e veglia sulla tua famiglia che ti ha amato e ti ama tanto.
(Tua figlia Enrica)
Quando mi hanno detto che Emo era morto, oltre alla tristezza mi sono passati davanti tanti ricordi. Con Emo se ne va l’ultimo grande uomo della “Canala”, prima mio padre poi Diomede poi Sergio adesso Emo. Cari Francesco e Enrica, quello che avete scritto è vero, vostro padre era una persona che lascerà un vuoto non soltanto alla famiglia ma a tutti quelli che lo hanno conosciuto bene, e io sono uno di quelli. Se dovessi scrivere tutti i ricordi che ho di lui, specialmente quando io e te, Depa, eravamo un po’ meno attempati, ci vorrebbero giorni e giorni. Un abbraccio alla Ilva e a voi tutti. Se avete bisogno di qualsiasi cosa io ci sono.
(PIZ)
Ad un alpino, a un grande amico, ad una persona di poche parole ma certamente ricca di pensieri buoni e onesti cosa si può lasciare se non una poesia? Una lirica che parli dei suoi monti che amava tanto?
CIME INNEVATE
Cime innevate
Sotto un cielo azzurro
casti silenzi
che parlano al cuore
pennellate di sole sulla neve
e tutt’intorno un’aria
dolce e greve.
Lontano mormora
Un fiume nel suo greto
e passeri giullari
All’alba inneggiano
Si sveglia la natura
A poco a poco
mentre crepita e guizza
allegro il fuoco.
Ciao Emo salutami chi ben sai oltre le bianche cime!!!
(Marta Alberti)