Conduttore e regista Mimmo Delli Paoli
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Che cos’è la disfonia e come curarla?
La perdita e l’abbassamento di voce sono disturbi molto comuni che dipendono da vari fattori. Ci sono alcuni accorgimenti che è possibile seguire per evitare questo problema che dipende molto spesso da infiammazioni, sbalzi di temperatura e anche dal lavoro che si svolge. Di solito la disfonia è uno dei sintomi principali della laringite. Si tratta di un’infiammazione che colpisce improvvisamente o lentamente e che non è accompagnata a nessuna sensazione di malessere.
La disfonia
La voce è il più raffinato, complicato e delicato strumento di comunicazione ed espressione che abbiamo a disposizione, ma va protetta e curata per evitare di avere problemi.
L’abbassamento di voce anche chiamato disfonia, può in alcuni casi manifestarsi assieme a tosse secca, fastidio e dolore nel deglutire e solo raramente con la febbre, anche se in realtà non vi è una sensazione forte di malessere. Non è necessariamente legato a un raffreddore o altri disturbi ma può presentarsi anche come un episodio a sé stante.
Cosa fare contro la disfonia
Se avete un abbassamento di voce, dovreste per prima cosa evitare di parlare, per lasciare il tempo necessario alle corde vocali di riposarsi.
Solitamente in una settimana il problema si risolve, ma se è necessario accelerare i tempi l’Aspirina o un antiinfiammatorio generico vi aiuteranno a stare meglio. Quando si presenta il disturbo potete fare delle inalazioni o dei suffumigi con vapore e un decongestionante di tipo balsamico come il mentolo. È bene stare in ambienti caldo/umidi, che possono essere creati anche usando un bollitore fumante.
Nel caso in cui l’abbassamento di voce non si risolva in due settimane è bene che vi rivolgiate a uno specialista per fare un esame più accurato.
Rimedi naturali contro la disfonia
Per curare la disfonia ci sono alcuni rimedi naturali molto efficaci. La classica tisana con alcuni particolari ingredienti può davvero funzionare.
La malva e il tiglio sono delle erbe con grandi proprietà antinfiammatorie. Un cucchiaino di entrambe mescolato a uno di erisimo che ha un notevole effetto mucolitico, e ancora un cucchiaino di lichene d’Islanda che è un antibiotico naturale.
L’acqua sarà bollente e dopo aver posto tutti gli ingredienti per circa una decina di minuti, potrete filtrare e aggiungere qualche cucchiaino di miele di castagno, anch’esso un forte antinfiammatorio. Consumate la tisana tiepida.
False credenze
Il classico latte caldo prima di coricarsi non aiuta a riacquistare la voce, anzi il suo effetto aumenta la vasodilatazione delle corde vocali. Anche il tè caldo con il limone non è consigliabile visto che non solo il calore non ha un effetto positivo ma anche il limone essendo acido può causare irritazione.
Piccoli accorgimenti contro l’abbassamento di voce
Smettere di fumare: non sono solo le varie controindicazioni tipiche delle sigarette, ma anche il rischio che portino a un’infiammazione cronica della mucosa della laringe che in questo modo diminuisce la sua capacità di vibrare.
Non cercate di alzare la voce: se c’è rumore o brusio l’orecchio deve compensare questa situazione e di conseguenza ci troveremo ad alzare il tono di voce. Una pessima abitudine per la nostra gola.
Non schiarite la gola: schiarirsi la gola non serve a eliminare il muco dalle corde vocali ma lo sposta verso l’alto, quindi non ha alcun effetto positivo.
Non parlare per far riposare la voce.
Evitate alcool e polveri irritanti che possono rendere più grave l’infiammazione.
Non esasperate il dolore con bevande calde e sostanze acide.
Esami approfonditi in caso di disfonia prolungato
Nel caso l’abbassamento di voce duri a lungo è bene rivolgersi a uno specialista. Il test che viene fatto è molto semplice e si chiama laringoscopia indiretta. Viene introdotto dalla bocca un piccolo sondino per visualizzare le corde vocali mentre producono dei suoni. In base a questo test l’otorinolaringoiatra potrà capire meglio il disturbo.
Un altro esame è la video endo-stroboscopia che permette di vedere le corde vocali attraverso uno schermo che ingrandisce di dieci volte e mostra le funzioni rallentate.
Stress e disfonia
Sembra che alcuni studi abbiano dimostrato un legame tra l’abbassamento e la perdita di voce e lo stress. In particolare sono le donne che diventano disfoniche a causa di problemi familiari e psicologici.
Il non riuscire a farsi carico delle responsabilità e cambiare la propria vita o ancora combattere lo stress portano in alcuni casi alla disfonia. Non è semplice capire qual è il legame che hanno questi problemi psicologici con un disturbo fisico di questo tipo, ma l’ipotesi più accreditata è che la tensione peggiori il tono muscolare della laringe e dei muscoli che aiutano la respirazione.
Di funghi si muore: con la stagione della raccolta, in autunno, il fenomeno ogni anno torna sotto i riflettori
Solo nelle prime tre settimane del mese di ottobre 2012 al Centro Antiveleni dell'Ospedale Niguarda di Milano sono giunte oltre 250 richieste di consulenze tossicologiche per ingestione di funghi non controllati. I più fortunati tra gli intossicati gravi hanno dovuto subire un trapianto di fegato, alcuni pazienti sono morti, altri lottano per la vita.
E' per questo che i medici del Centro Antiveleni lanciano l'allarme e invitano tutti gli amanti dei funghi, e soprattutto chi ama la raccolta fai da te, alla massima attenzione.
La prima regola innanzitutto: non consumare mai funghi raccolti prima di averli fatti controllare da un esperto micologo. Il servizio è gratuito: basta rivolgersi all’Ispettorato micologico della ASL di riferimento, dove si troverà un esperto in grado di fornire informazioni sulla commestibilità e sul tipo di preparazione necessaria per ogni specie raccolta.
Attenzione anche ai funghi acquistati: questi devono assolutamente essere dotati di cartellino di controllo micologico e non devono essere trasportati in sacchetti di plastica.
I sintomi provocati dall’ingestione di funghi velenosi o non commestibili sono vari e dipendono dai vari tipi di funghi. Se, dopo aver mangiato i funghi non controllati insorgono disturbi, non bisogna tentare di curarsi da soli bensì correre al Pronto Soccorso, portando con sé tutti i residui di funghi (cotti, crudi, resti di pulizia), o chiamare il Centro Antiveleni più vicino.
I danni possono essere molto seri: in alcuni gravi casi, il fegato subisce danni irreparabili rendendo necessario, quando possibile, il trapianto. Chi mangia funghi mortali non ha scampo: infatti non esiste antidoto in grado di salvarlo dagli effetti letali del fungo.
Ecco le regole stilate dai medici del Centro antiveleni per evitare l'avvelenamento da funghi:
1. mangiare solo funghi controllati da un micologo;
2. consumarne quantità moderate;
3. non somministrarli ai bambini;
4. non ingerirli in gravidanza;
5. consumarli solo se in perfetto stato di conservazione;
6. consumarli ben cotti e masticare correttamente;
7. sbollentarli prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi;
8. non consumarli se raccolti lungo le strade o vicino a centri industriali o aree coltivate;
9. non regalarli se raccolti e non controllati;
10. attenzione ai funghi sott’olio: si può sviluppare la tossina botulinica.
E' utile inoltre evitare di consumare funghi crudi e sbollentare i chiodini prima della normale cottura; non mangiarne i gambi e consumare solo esemplari giovani.