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Aumento dell’Iva? / “Le famiglie e gli enti locali sono già stati sufficientemente falcidiati”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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L'aumento dell'aliquota IVA dal 4 al 10% sulle prestazioni socio-sanitarie svolte dalle cooperative sociali e su altre prestazioni di carattere sanitario e simili, previsto dal decreto stabilità, colpirebbe duramente, ancora una volta, le famiglie e gli enti locali. Sono già stati sufficientemente falcidiati.

Gli altissimi costi imposti ad Asl ed enti locali procurerebbero, infatti, un drastico calo dei servizi (in particolar modo sanitari e educativi) offerti ai cittadini, che si troverebbero ad affrontare ancora maggiori spese. L'ambito dei servizi è già stato colpito più che duramente dai tagli ai fondi nazionali del sociale e dai tagli ai bilanci di regioni e comuni; infine, successivamente, anche dalla spending review. Oggi scuole, asili, ospedali e tutti i servizi più importanti vedono buona parte del proprio lavoro svolto da dipendenti di queste cooperative. Questo provvedimenti potrebbe creare un aumento dei costi a cascata che è necessario evitare.

Occorre ricordare che le cooperative sociali hanno applicato la legge vigente e su questa hanno assunto impegni economici di durata pluriennale, soprattutto con enti pubblici. Il regime IVA agevolato per le prestazioni assistenziali ed educative rese dalle cooperative sociali avrebbe l'obiettivo di favorire i fruitori finali delle prestazioni, cioè i cittadini e gli enti che affidano i servizi, e non quello di colpirli ancora una volta.

(Sen. Leana Pignedoli)

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