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Provincia / La presidente rassicura i dipendenti

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"Abbiamo bisogno di parlare di come reagire alla crisi economica, di come creare nuovo lavoro e diventare più forti in Europa e nel mondo. Si discute, invece, se debba venire prima Parma o Piacenza, Reggio o Modena. E' una questione di denominazione che non mi interessa e non conta nulla". Così la presidente della Provincia Sonia Masini interviene a proposito del dibattito nato sul nome delle nuove province che uniranno Piacenza e Parma da una parte e Reggio Emilia e Modena dall'altra.

"Quello che conta è ciò che sapremo esprimere e che saremo in grado di fare insieme, unendo questi territori, per essere un ambito forte in Europa - prosegue la presidente -. Emilia è un nome che esiste già, siamo tutti emiliani, è un nome rispettato, un brand costruito nei secoli e non capisco perché fare altre invenzioni per tornare ai ducati. Siamo nel 2000 e dobbiamo guardare avanti. Qui, invece, si discute se prevarrà l'uno o l'altro, senza entrare nel merito. Mi pare un dibattito inutile".

La presidente della Provincia inoltre precisa che al momento non esiste un rischio esodo dei dipendenti dell'ente: "Capisco molto bene i lavoratori della Provincia perché, con i discorsi molto generici che si sentono, si può avere l'idea che per loro non ci sia futuro. Noi abbiamo personale che sa lavorare, che ha fornito servizi efficienti, che con grande spirito di abnegazione segue le opere importanti che stiamo realizzando. E' normale che di fronte all'incertezza si possa cercare una collocazione più sicura. Non mi pare che ci sia una fuga di massa dalla Provincia di Reggio Emilia perché su 400 dipendenti in 6 hanno chiesto di andarsene. Anche agli altri vogliamo dare sicurezza. I posti di lavoro, le professionalità e il patrimonio acquisito devono essere salvaguardati. Il personale pubblico in Emilia Romagna è quello che ha costruito il sistema dei servizi che vale, che ci fa essere europei e va salvaguardato. Ai dipendenti che sono preoccupati diciamo loro che non li abbandoneremo e che, insieme, cercheremo di trovare le soluzioni migliori per poter continuare a servire bene i cittadini".

 

2 COMMENTS

  1. Sono pienamente d’accordo con la presidente Masini sulla querelle del nome della nuova provincia; ma che differenza c’e’ fra REGGIO/MODENA o MODENA/REGGIO? Nessuna, quindi piantatela di discutere di cose inutili e cominciate a programmare come sfruttare meglio questa opportunità unificatrice. La ricostruzione delle zone terremotate, la sanità, la ripresa dell’occupazione giovanile, la tutela dell’ambiente e l’aiuto alle famiglie disagiate che causa della crisi a fatica riescono a metter insieme il pranzo con la cena. Queste le cose che interessano i cittadini reggiani o modenesi che siano, perciò siate seri ed impegnatevi a cercare di risolvere questi difficili problemi e i reggianmodenesi ve ne saranno riconoscenti.
    Grazie.

    (Sergio Tagliati)

    • Firma - sergiotagliati
  2. ma..sembra che la provincia di Piacenza si accinga a staccarsi da quella di quella di Parma mediante un referendum proposto ai suoi abitanti. Nel caso Piacenza si unisse con la Lombardia c’è da vedere che ciò non succeda anche per altri enti che volessero esprimersi contrariamente a questi nuovi confini voluti dalla Regione.
    L’impressione che si ha qui dalla base degli abitanti emiliani è che una decisione di portata secolare come questa questa sia stata presa sostanzialmente dalla Regione ,quando a mio modesto avviso invece andrebbe presa dai singoli Comuni , consultati i loro cittadini..
    Che la Regione sia un ente nuovo a forma di ulteriore Capitale, una specie di mediatore in più da pagare fra Stato, Europa e realtà locali, se ne avverte la sensazione un po’ dovunque.
    Una provincia Emiliana sarebbe stata molto più omogeneizzante e avrebbe incontrato molto più consenso fra i cittadini, mentre questa decisione presa dall’alto di scomporla ricalcando i deposti Ducati, sappiamo tutti che è mal digerita dalla gente.
    In ogni caso capisco che tutto è già stato deciso in modo imperiale qualsiasi sia l’opinione dei cittadini e questo temo che sia l’aspetto che esprime l’errore più grosso. Spero che almeno questa nuova configurazione dia luogo a fortissimi risparmi di spesa pubblica, dato che questo è il motivo per cui si è andati in questa direzione, e che non avvenga semplicemente una riconfigurazione in senso estensivo della spesa con la creazione di nuovi succedanei territoriali alternativi, fatti di nuove istituzioni.
    Secondo me era sufficiente avere alla fine due grandi province, quella dell’Emilia e quella della Romagna (di fatto già esistenti), suddivise in Unioni di Comuni opportunamente composte, per raggiungere un buon livello di razionalizzazione e risparmio della spesa pubblica.
    Ho dei dubbi che per la via dettata dalla Regione si ottenga una riduzione della spesa, sia nei tempi brevi che in quelli lunghi.
    (marco)

    • Firma - marco