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Ve li ricordate quegli orribili spot televisivi contro gli evasori? Dal titolo: “il parassita sociale”, con immagini fortemente ingrandite di orribili parassiti, ed ancora, “chi vive a spese degli altri danneggia tutti” e via di questo passo. Pubblicità pagata sempre da noi, con le nostre tasse, ma di dubbia efficacia, a mio avviso. Forse lo scopo di questi spot era di spaventare gli evasori? I grossi evasori? Ho molti dubbi in proposito, questi se la ridono! Fumo negli occhi! Forse l’intenzione era di trovare una colpa o di giustificare questa nostra situazione di crisi disastrosa…. senza guardarsi allo specchio! Per fortuna hanno smesso di trasmetterli (per ora).
L’evasione purtroppo c’è, in tutti i settori, va combattuta ed è dannosa soprattutto per chi lavora onestamente. Va combattuta non certo con questi spot, ma semplificando le regole, chiare, certe ed eque (sottolineo l’equità che non c’è proprio) e fatte rispettare da tutti. Non certo con questo sistema fiscale “lunare”, talmente complicato che a volte è incomprensibile perfino agli addetti ai lavori, con continui aggiornamenti e modifiche, dove i più furbi e più forti se la “sguazzano” utilizzando dubbie elusioni e ogni cavillo possibile; dove il piccolo imprenditore anche con tutta la buona volontà non è mai tranquillo di essere in regola al 100% ed ha il terrore di un controllo.
Non certo con queste tasse esagerate e vessatorie che ci troviamo, sia nel numero che nella somma dell’importo, ovunque e su tutto, perfino sui debiti, perfino le sanzioni sono diventate entrate, creando grosse difficoltà alle piccole imprese oneste. Come al solito, forte con i deboli e deboli con i forti. L’evasione va combattuta non certo eliminando il falso in bilancio.
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Poi leggo sui giornali, quelli che dovrebbero dare un esempio di correttezza:
"I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro dei soli dirigenti pubblici, previsti dal decreto legge numero 78 del 2010, sono incostituzionali. Lo stesso vale per la decurtazione degli stipendi dei magistrati. Lo ha deciso la Consulta, stabilendo in particolare l'illegittimità dell'articolo 9, nella parte in cui dispone che - a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 - "i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro". Per la Corte Costituzionale, "il tributo imposto determina un irragionevole effetto discriminatorio".
Poverini… loro non sanno che c’è la crisi! Ma la Costituzione vale solo per loro? E noi dobbiamo fare sacrifici perché finora abbiamo vissuto al di sopra delle nostre (nostre?) possibilità?
Poi ancora:
Dalla Calabria alla Lombardia, passando per la capitale, emerge con chiarezza l’immenso fenomeno corruttivo che sta stritolando drammaticamente il nostro Paese. Il susseguirsi di importanti inchieste penali evidenzia che non siamo di fronte a singoli ed isolati casi di non rispetto delle regole, ma ad un sistema con assai ampie zone infette in cui la corruzione, nelle sue diverse forme, è divenuta regola di condotta. Ancora una volta, a distanza di più di venti anni da “Mani Pulite”, i magistrati devono farsi carico della risposta repressiva ad un fenomeno diffuso.
E si potrebbe continuare ancora con altri articoli ormai purtroppo diventati quasi quotidiani. Forse ci abbiamo fatto l’abitudine e non ci diamo l’importanza che meritano.
Già, ma alla fine, chi è che vive alle spese degli altri, chi è la “bestia”, il “parassita” degli spot di prima?
Con quale spirito o rabbia andremo a votare?
(Elio)
Invece non vi è dubbio che se le cosiddette tasse le pagassero tutti davvero le stesse potrebbero essere inferiori. E questo è un concetto vero.
Ma è anche vero che in tal caso ci sarebbe poi da vigilare sull’uso di queste tasse, perchè non sarebbe neanche ammissibile e risolutivo il fatto di utilizzarne il ricavato in modo dissennato: come se a bilancio riassestato si ricominciasse ad usarle per voto di scambio in senso lato, con la creazione di enti inutili, di spese sbagliate ecc. ecc.
Questa crisi con tutte le gravissime colpe che ha lascerà dietro di se anche qualcosa di buono: imparare a spendere meglio i soldi.
L’importante è che questo potere totalmente conferito al mondo finanziario, senza le regole della old economy, che ha usato il denaro in circolazione come in una partita di poker sia tolto dai biscazzieri e ridato in mano a enti e persone più visibili, responsabili e muniti di un minimo di filosofia di azione condivisa.
Dal 2008 è successo che gli avventori dl gioco di azzardo finanziario che ci ha rovinati anzichè essere espulsi siano stati addirittura eletti a governare il prosieguo del gioco, anzichè interromperlo quale illegittimo, perchè contrario agli interessi dell’umanità e della sua storia.
A volte mi domando perchè davanti al tribunale dell’Aia non vengano inviati per crimini contro l’umanità anche quei finanzieri di altissimo livello che questa crisi l’hanno creata e la stanno trattenendo dentro questi confini.
(Marco)