Home Cronaca Province, comuni e affini, quanto ci costate?

Province, comuni e affini, quanto ci costate?

14
5

“ORGANISMI DEMOCRATICI”   Quanti siete, quanto ci costate…

Dopo aver scritto di quell’autentico esercito dei “garanti della democrazia” nei Consigli regionali, al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar di Puianello, hanno parlato di Comuni, Province, Comunità Montane, vero sale della democrazia, persone che l’elettore conosce (?) e che ha votato nominalmente.

Dall’affermare questo e dire che sono troppe, costano tanto e producono debiti che si possono/debbono contenere, il passo è breve. Al tavolo, anticipiamo anche, che alla fine dello scritto, riveleranno un “segreto”; lo definiscono tale, in quanto anche politici locali, da loro consultati, non ne erano a conoscenza.

Sul tavolo Hemingway è aperta una confezione di tranquillanti; sensibili come sono, man mano che i dati appaiono sull’iPhone del Dutor,  sentono il bisogno di alternare pastiglie a tisane.

Detto questo, Writer, il sottoscritto che ha l’onore di essere il portavoce del tavolo Ernest Hemingway, riporta la sintesi della discussione ed alcune tabelle.

Un po’ di cronologia storica… 

LE PROVINCE NEGLI ANNI

1861

59

1923

73

1935

95

1954

92

1992

103

1866

68

1924

76

1941

98

1968

93

2001

107

1870

69

1927

93

1945

96

1970

94

2004

110

1920

70

1934

94

1947

91

1974

95

2013

??

  • Per la Valle d'Aosta le competenze provinciali vengono espletate dalla regione, per cui non esiste l'Amministrazione Provinciale.
  • Le province autonome di Bolzano e Trento hanno competenze di tipo provinciale, regionale e statale, e vengono usualmente trattate come vere e proprie regioni.

 

PROVINCE

 

ProvinciaResidentiNum. Comuni

 

ProvinciaResidentiNum. Comuni

1

Agrigento

454.002

43

57

Milano

3.156.694

134

2

Alessandria

440.613

190

58

Modena

700.913

47

3

Ancona

481.028

49

59

Monza e della Brianza

849.636

55

4

Aosta

128.230

74

60

Napoli

3.080.873

92

5

Arezzo

349.651

39

61

Novara

371.802

88

6

Ascoli Piceno

214.068

33

62

Nuoro

160.677

52

7

Asti

221.687

118

63

Olbia-Tempio

157.859

26

8

Avellino

439.137

119

64

Oristano

166.244

88

9

Bari

1.258.706

41

65

Padova

934.216

104

10

Barletta-Andria-Trani

392.863

10

66

Palermo

1.249.577

82

11

Belluno

213.474

69

67

Parma

442.120

47

12

Benevento

287.874

78

68

Pavia

548.307

190

13

Bergamo

1.098.740

244

69

Perugia

671.821

59

14

Biella

185.768

82

70

Pesaro e Urbino

366.963

60

15

Bologna

991.924

60

71

Pescara

323.184

46

16

Bolzano

507.657

116

72

Piacenza

289.875

48

17

Brescia

1.256.025

206

73

Pisa

417.782

39

18

Brindisi

403.229

20

74

Pistoia

293.061

22

19

Cagliari

563.180

71

75

Pordenone

315.323

51

20

Caltanissetta

271.729

22

76

Potenza

383.791

100

21

Campobasso

231.086

84

77

Prato

249.775

7

22

Carbonia-Iglesias

129.840

23

78

Ragusa

318.549

12

23

Caserta

916.467

104

79

Ravenna

392.458

18

24

Catania

1.090.101

58

80

Reggio Calabria

566.977

97

25

Catanzaro

368.597

80

81

Reggio Emilia

530.343

45

26

Chieti

397.123

104

82

Rieti

160.467

73

27

Como

594.988

160

83

Rimini

329.302

27

28

Cosenza

734.656

155

84

Roma

4.194.068

121

29

Cremona

363.606

115

85

Rovigo

247.884

50

30

Crotone

174.605

27

86

Salerno

1.109.705

158

31

Cuneo

592.303

250

87

Medio Campidano

102.409

28

32

Enna

172.485

20

88

Sassari

337.237

66

33

Fermo

177.914

40

89

Savona

287.906

69

34

Ferrara

359.994

26

90

Siena

272.638

36

35

Firenze

998.098

44

91

Siracusa

404.271

21

36

Foggia

640.836

61

92

Sondrio

183.169

78

37

Forlì-Cesena

395.489

30

93

Taranto

580.028

29

38

Frosinone

498.167

91

94

Teramo

312.239

47

39

Genova

882.718

67

95

Terni

234.665

33

40

Gorizia

142.407

25

96

Torino

2.302.353

315

41

Grosseto

228.157

28

97

Ogliastra

57.965

23

42

Imperia

222.648

67

98

Trapani

436.624

24

43

Isernia

88.694

52

99

Trento

529.457

217

44

La Spezia

223.516

32

100

Treviso

888.249

95

45

L'Aquila

309.820

108

101

Trieste

236.556

6

46

Latina

555.692

33

102

Udine

541.522

136

47

Lecce

815.597

97

103

Varese

883.285

141

48

Lecco

340.167

90

104

Venezia

863.133

44

49

Livorno

342.955

20

105

Verbano-Cusio-Ossola

163.247

77

50

Lodi

227.655

61

106

Vercelli

179.562

86

51

Lucca

393.795

35

107

Verona

920.158

98

52

Macerata

325.362

57

108

Vibo Valentia

166.560

50

53

Mantova

415.442

70

109

Vicenza

870.740

121

54

Massa-Carrara

203.901

17

110

Viterbo

320.294

60

55

Matera

203.726

31

 

totale

60.626.442

8.092

56

Messina

653.737

108

 

 

 

 

 

E adesso, se vuole, al lettore fare i calcoli sul numero delle “democratiche poltrone” delle Province, considerato che la sua composizione è determinata dal numero degli abitanti:

Abitanti

Membri Consiglio
L. 26 marzo 2010 n. 42

Assessori
(numero massimo)

più di 1.400.000 abitanti

36

10 + Presid.

tra 700.000 e 1.400.000

28

8 + Presid.

tra 300.000 e 700.000

24

7 + Presid.

meno di 300.000 abitanti

19

5 + Presid.

Riga bianca per l’inserimento dei Vostri calcoli

 

 

Etdagl’ok Loris, Al dutor Marino, Al pitor Giacomo, Eghseint Paolo, Writer Mario, suggeriscono di prendere fiato, hanno altri dati…….

 

COMUNI

Classi demografiche

Numero Comuni

Popolazione residente (Istat 2010)

v.a.

%

v.a.

%

0 - 1.999

3.521

43,51

3.379.515

5,57

2.000 - 4.999

2.162

26,72

6.979.354

11,51

5.000 - 9.999

1.192

14,73

8.458.578

13,95

10.000 - 19.999

701

8,66

9.671.759

15,95

20.000 - 59.999

412

5,09

13.564.660

22,37

60.000 - 249.999

92

1,14

9.455.827

15,60

> 250.000

12

0,15

9.116.749

15,04

 Italia

8.092

100%

60.626.442

100%

 

 

Regione

Comuni

Popolazione residente (Istat 2010)

Totale Comuni

Piccoli Comuni
< 5000 ab.

%

Popolazione Comuni

Popolazione Comuni
< 5000 ab.

%

Valle d'Aosta

74

73

98,65

128.230

93.181

72,67

Molise

136

125

91,91

319.780

156.810

49,04

Trentino-Alto Adige

333

299

89,79

1.037.114

463.868

44,73

Piemonte

1.206

1.071

88,81

4.457.335

1.321.084

29,64

Sardegna

377

313

83,02

1.675.411

528.232

31,53

Abruzzo

305

250

81,97

1.342.366

363.271

27,06

Calabria

409

327

79,95

2.011.395

669.960

33,31

Liguria

235

183

77,87

1.616.788

250.525

15,50

Basilicata

131

99

75,57

587.517

194.342

33,08

Marche

239

172

71,97

1.565.335

343.658

21,95

Friuli-Venezia Giulia

218

155

71,10

1.235.808

287.950

23,30

Lombardia

1.544

1.086

70,34

9.917.714

2.155.923

21,74

Lazio

378

253

66,93

5.728.688

465.821

8,13

Umbria

92

59

64,13

906.486

126.686

13,98

Campania

551

331

60,07

5.834.056

684.207

11,73

Veneto

581

313

53,87

4.937.854

804.276

16,29

Sicilia

390

200

51,28

5.051.075

489.794

9,70

Toscana

287

134

46,69

3.749.813

325.952

8,69

Emilia-Romagna

348

156

44,83

4.432.418

415.127

9,37

Puglia

258

84

32,56

4.091.259

218.202

5,33

 Italia

8.092

5.683

70,23

60.626.442

10.358.869

17,09

 

 

Per i volonterosi che volessero fare il calcolo di quanti sono gli eletti dal Popolo nei Consigli comunali, richiamiamo la Legge 26 marzo 2010, n. 42:

“Numero Consiglieri e Assessori comunali……..”

 

 

Come cambiano

 

Consigli

Giunte

Abitanti

Meno il 20% arrotondato al n° superiore della vecchia composizione dei Consigli

Pari ad un quarto dei consiglieri contando il sindaco il risultato arrotondato al numero superiore

Comuni

Ante 2010

Post 2010

Ante 2010

Post 2010

Più di 1 milione

60

60

12 + Sind.

12 + Sind.

da 500.001 a 1 milione

50

50

12 + Sind.

11 + Sind.

da 250.001 a 500.000

46

46

12 + Sind.

10 + Sind.

da 100.001 a 250.000

40

40

12 + Sind.

  9 + Sind.

da 30.001 a 100.000

30

30

10 + Sind.

  7 + Sind.

da 10.001 a 30.000

20

20

  7 + Sind.

   5 + Sind.

da 3.001 a 10.000

16

16

  6 + Sind.

   4 + Sind.

fino a 3.000

12

12

  4 + Sind.

   3 + Sind.

Riga bianca per l’inserimento dei Vostri calcoli

 

Ma non è finita qui ed allora…..è indispensabile associarsi per questo e per quello, intanto, mutuando da Totò “io pago!”

 

  

67 associazioni e reti comunali italiane

Associazione e reti

Comuni

%

Associazione e reti

Comuni

%

1

ANCI

7.102

87,74

35

Città della terra cruda

35

0,43

2

Patto dei Sindaci per l'energia sostenibile

726

8,97

36

Città Equosolidali

33

0,41

3

Città per la pace

615

7,60

37

Città della chianina

32

0,40

4

Città del vino

570

7,04

38

Associazione Comuni Termali

30

0,37

5

Coordinamento Agende 21 Locali

354

4,37

39

Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio

28

0,35

6

Città dell'olio

306

3,78

40

Piccole Città Storiche del Veneto

25

0,31

7

Comuni solidali

244

3,01

41

Paesi dipinti

25

0,31

8

Città della nocciola

214

2,64

42

Sistema turistico Isola Salento

23

0,28

9

I borghi più belli d'Italia

195

2,41

43

Zone Franche Urbane

23

0,28

10

Paesi bandiera arancione

167

2,06

44

Castiglioni d'Italia

23

0,28

11

Città del bio

144

1,78

45

Associazione Comuni Certificati

22

0,27

12

Comuni fioriti

142

1,75

46

Città del vulcano

22

0,27

13

Borghi autentici

117

1,45

47

Città dei motori

22

0,27

14

Città dei sapori

112

1,38

48

Città del pesce di mare

17

0,21

15

Città e siti patrimonio mondiale UNESCO

100

1,24

49

Città dell'infiorata

17

0,21

16

Città sane

96

1,19

50

Città del gelato artigianale

16

0,20

17

Città delle Vie Francigene

78

0,96

51

Città della bufala

15

0,19

18

Città slow

69

0,85

52

Associazione Aree Urbane Dismesse

14

0,17

19

Sistema turistico Sardegna Centro Occidentale

68

0,84

53

Eurocities

13

0,16

20

Città ciclabili

64

0,79

54

Città d'Arte della Pianura Padana

13

0,16

21

Sistema turistico nord ovest Sardegna

62

0,77

55

Energie-Cities

12

0,15

22

Associazione rete nuovo municipio

58

0,72

56

Città d'Arte Emilia Romagna

11

0,14

23

Itinerari verdi ciclabili - Greenways

57

0,70

57

Città della frutta

11

0,14

24

Città del castagno

55

0,68

58

Associazione Terre di Toscana

11

0,14

25

Sistema turistico del Nuorese

52

0,64

59

Città dei liquori (Licor)

11

0,14

26

Città delle ciliegie

51

0,63

60

Borghi marinari di Sicilia

10

0,12

27

Città del pane

45

0,56

61

Città della lenticchia

10

0,12

28

Sistema turistico Marca Anconetana

45

0,56

62

Città dei mosaici

9

0,11

29

Comuni virtuosi

45

0,56

63

Major Cities of Europe

9

0,11

30

Città strategiche

43

0,53

64

Sistema turistico Valli Bolognesi

8

0,10

31

Città del miele

41

0,51

65

Città della mela annurca

7

0,09

32

Città del tartufo

38

0,47

66

Città del tabacco

6

0,07

33

Sistema turistico Monti Sibillini

38

0,47

67

Città d'acqua

5

0,06

34

Città della ceramica

36

0,44

Fonte: elaborazione Comuniverso/Ancitel (Ottobre 2010)

 

COMUNITA’ MONTANE

(elaborazione tavolo Hemingway da fonti varie - *con la legge regionale n. 7 2011 la regione Liguria ha soppresso tutte le comunità montane sul suo territorio - ** Le Comunità montane della Sardegna sono state abolite secondo la deliberazione della Giunta regionale n. 11/13 del 20 marzo 2007. I processi di scioglimento delle stesse vengono affidati a liquidatori. Nel 2009 è stata restituita la Comunità montana del Sarcidano Barbagia di Seulo)

 

Regioni

Numero comuni montani

Numero comunità

montane:

 

 

ante 2007

2011 a seguito di soppressioni o variazioni

Abruzzo

200

19

19

Basilicata

106

14

14

Calabria

218

26

20

Campania

197

27

20

Emilia Romagna

95

18

19

Friuli Venezia Giulia

84

4

4

Lazio

175

22

22

Liguria

167

19

0*

Lombardia

529

30

23

Marche

103

12

12

Molise

111

10

6

Piemonte

503

48

22

Prov. Auton.  Bolzano

116

8

8

Prov. Auton. Trento.

223

0

0

Puglia

26

6

5

Sardegna

215

24

1**

Sicilia

102

0

0

Toscana

114

20

16

Umbria

69

9

9

Valle d’Aosta

74

8

8

Veneto

119

19

19

totale

2.732

343

247

Le comunità montane sono unioni di comuni, enti locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani, anche appartenenti a province diverse (D.Lgs. 267/2000, art. 27), “create in vista della valorizzazione delle zone montane, allo scopo di esercitare, in modo più adeguato di quanto non consentirebbe la frammentazione dei Comuni montani, ‘funzioni proprie’, ‘funzioni conferite’ e funzioni comunali”. Si tratta, dunque, di un caso speciale di unioni di Comuni, di enti dotati di un certo grado di autonomia (non solo dalle Regioni ma anche) dai Comuni, come dimostra, tra l’altro, l’espressa attribuzione agli stessi della potestà statutaria e regolamentare.Ciascuna comunità montana ha un organo rappresentativo e un organo esecutivo composti da sindaci, assessori o consiglieri dei comuni partecipanti. Il presidente può cumulare la carica con quella di sindaco di uno dei comuni della comunità (fonte Camera dei Deputati- XV legislatura – Dossier di documentazione)

 

Ed ora, come ciliegina sulla torta, l’ultima NEWS:               

                                         anche per i sindaci ed i presidenti di Provincia l’indennità di fine mandato

 

“Ai soli sindaci e presidenti di provincia viene corrisposta una indennità di fine mandato (art. 10 del D.M. 119/2000), il cui importo è pari ad una indennità mensile per ogni 12 mesi di mandato, proporzionalmente ridotto per periodi inferiori all’anno. Come base per il calcolo dell’indennità di fine mandato, si considera come riferimento l’ultima mensilità dell’indennità di funzione spettante.

L’art. 1, comma 719, della legge finanziaria per il 2007 (L. 296/2006) ha limitato la corresponsione dell’indennità di fine mandato agli amministratori locali ai soli casi in cui il mandato elettivo abbia avuto una durata superiore a 30 mesi”

Al tavolo Hemingway sanno che i Sindaci dei piccoli comuni, riceveranno una micro-indennità; agli altri un sostanzioso assegno e……”io pago!”

 

Valutazioni e proposte dei “nessuno” del tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar di Puianello

 

Mentre si guarda con rispetto ai Sindaci ed ai Consiglieri dei piccoli e micro comuni il cui riconoscimento economico non è certamente commisurato all’impegno profuso, al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar di Puianello, pur consci di essere nessuno, continuano a “dare i numeri” ed avanzare proposte:

 

proposte

effetti

1.Accorpamento dei 5.683 comuni  con meno di 5.000 abitanti con l’attivazione delle unioni comunali2.Per il Sindaco, indennità di funzione del 70%, decrescente in base al numero degli abitanti, rispetto a quella dei Parlamentari

3.Nessuna indennità di fine mandato

4.Obbligo bilanci annui in pareggio

5.Alienazione degli immobili non strategici o funzionali.Riduzione di c. 4.500 comuni con fortissime economie da destinarsi allo sviluppo territoriale Superamento delle Comunità MontaneForti economie senza pregiudizio per il territorio, “servito” da unioni comunali 1.Province di almeno 2.000.000 abitanti e Città Metropolitane che ne assorbono le funzioni2.Per il Presidente, indennità di funzione del 70%, rispetto a quella dei Parlamentari

3.Nessuna indennità di fine mandato

4.Obbligo bilanci annui in pareggio

5.Alienazione degli immobili non strategici o funzionali.Forti economie e maggiore funzionalità operativa Riduzione Prefetture, Questure, Comandi Carabinieri, PRA…..Forti economie e maggiore funzionalità operativa Superamento dei Consorzi di Bonifica con trasferimento delle funzioni alle ProvinceForti economie e maggiore funzionalità operativa

 

 

Suggerimenti che provengono dai nessuno, dagli Indignados del tavolo Hemingway.

Suggerimenti applicabili da subito senza dover modificare la Costituzione

Suggerimenti che tutelano la democrazia, nobilizzano la Polis e rappresenterebbero un segnale forte per l’economia ed il Paese

 

Al tavolo sanno anche che nulla di tutto questo verrà realizzato dalla Casta autoreferenziale. Ed allora…..al tavolo si prepareranno per un nuovo Risorgimento, saranno fra gli Indignados che scenderanno nelle piazze, perché verrà il tempo in cui ripeteranno lo slogan dimenticato da tutti (pseudo sinistra inclusa) “Ora e sempre, Resistenza”

 

Reggio Emilia, 29.09.2011.

* * *

NEWS FINALE:

“non c’è limite alla mancanza di pudore della Casta”….

 

VITALIZIO PARLAMENTARI:

“….avevano chiesto che i loro assegni vitalizi fossero equiparati alle pensioni di cui godono le vittime del terrorismo, sulle quali non grava la trattenuta per l’Irpef….

 

Ricorrendo all’IPod del Dutor, al tavolo hanno navigato in internet, letto che, udite, udite, con una richiesta di consulenza, i Parlamentari avevano chiesto che i loro assegni vitalizi fossero equiparati alle pensioni di cui godono le vittime del terrorismo, sulle quali non grava la trattenuta per l’Irpef.

Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 262/2009 ha richiamato la sentenza n. 289 del 13 luglio 1994 della Corte Costituzionale, che, in sede di esame della legittimità costituzionale del diverso regime fiscale, agevolato che…… per gli assegni vitalizi, collegati a una carica elettiva, fa sì che essi non si configurino, ai fini fiscali, quali trattamenti pensionistici, ma al pari di una vera e propria indennità correlata alla cessazione della carica. In conclusione, gli assegni vitalizi non assumono natura previdenziale, per cui agli stessi non si ritiene possa applicarsi il trattamento di esenzione dall’IRPEF previsto dalla speciale normativa riservata ai trattamenti pensionistici percepiti da coloro che sono stati vittime di atti di terrorismo.

Appurato quindi che gli ex parlamentari pagano l’Irper sul vitalizio, e questa è una “buona notizia”, al tavolo poltico-letterario Ernest Hemingway del bar di Puianello (anche i Garantisti)  sono scandalizzati dalla mancanza di pudore dimostrata da quei parlamentari che “tentavano di paragonarsi alle vittime del terrorismo” ed avevano sollevato il quesito.

E noi li votiamo…..mah!  Al tavolo non chiedono di mandare la Polizia ad arrestarli per “tentata circonvenzione di massa” (tutti gli italiani, esclusi loro) ma rivendicano rinnovamento e pulizia morale.

(Il portavoce del “tavolo Ernest Heminway-Cadsociale”,  Mario Guidetti)

 

5 COMMENTS

    • Signora Giunchiglia, non è l’unica ad essere INDIGNATA, lo siamo in moltissimi. Possiamo fare noi cittadini, possiamo fare! Di fronte a questa legge elettorale che ci impone la scelta di personaggi faziosi e meschini, l’alternativa è quella di recarci alle urne e ANNULLARE le schede. Votare è un diritto, non dobbiamo permetterci di perdere pure questo ma, MA CHI???? Nemmeno io voglio più vedere queste facce ignobili che arrecano danni all’immagine di noi onesti cittadini. Non vedo alternative se non un VOTO DI PROTESTA: RENDERE NULLE LE ELEZIONI.

      (Camilla)

      • Firma - Camilla
  1. 2000 miliardi di DEBITO PUBBLICO accumulati dall’ITALIA negli ultimi anni! Ecco il miracolo di cui sono capaci i nostri politici, ruberie ruberie e alle spalle nostre. Ci troviamo di fronte a spese sempre più insostenibili. Dal primo ottobre luce e gas sono di nuovo (quante volte nell’ultimo anno) aumentati, le rette scolastiche aumentate, benzina aumentata, alimentari aumentati… E questi come risolvono i problemi? Comprandosi 12 case con tanto di piscina maggiordomo e guardie del corpo. NO, ADESSO BASTA! TUTTI A CASA, alle prossime elezioni cancellerò ogni simbolo, questo è il mio personale ringraziamento a tutte le forze politiche di questo paese. SIETE RIDICOLI e ci avete fatto sprofondare nella miseria come nel dopoguerra.

    (LF)

    • Firma - LF
  2. Comunque non mi risulta, specialmente leggendo i dati che gentilmente avete fornito, che le province o i comuni dell’Emilia siano aumentati dal dopoguerra; anzi semmai sono diminuiti. Lo preciso perchè se il problema di troppi enti era da affrontare non era certo qui urgente e motivato. Per il resto sono d’accordissimo: sul fatto che troppa gente in Italia abbia potuto usare il bancomat dello Stato come se fosse roba loro, anzi da Tangentopoli in poi le cose sono peggiorate molto, insieme al debito pubblico che è pure più che raddoppiato! Non va fatta d’un erba un fascio, ma bisogna cambiare radicalmente questo paese, altrimenti finiremo molto male. I partiti sembrano occuparsi più di chi di loro conserverà le poltrone che di come far stare meglio gli italiani. Questa è una percezione che si ricava anche semplicemente contado i minuti di spazi televisivi dedicati ai due argomenti. Ma sta a noi farli smettere e, secondo me, non certo sposando l’antipolitica, ma andando a votare molto di più, perchè chi non vota da potere a chi ha raccolto il consenso di chi c’è andato. Solo votando in massa si possono, secondo me, rimettere in gioco molte forze che sull’assenteismo hanno costruito i nuovi poteri.

    (Marco)

    • Firma - marco
  3. …per evitare il disamore (ed oggi tutte le news spingono verso il disamore) della politica e la nascita della Polis, al tavolo ritengono che lo Stato (che loro chiamano Patria) debba vedere i Comuni (dove tutto si sa e vi è un controllo democratico) come plinto primario dell’architettura democratica – Comuni di almeno 15.000 abitanti con Sindaci che abbiano un appannaggio adeguato – poi vengono le città metropolitane e province con almeno 2milioni di abitanti – tre maxi Regioni (Cavour immaginava tre Stati federati) – il Parlamento con un numero di parlamentari pari ad 1 ogni 200mila elettori – Senato delle Regioni – per tutti stipendi dignitosi ma non da Tutankamon – per tutti, ad eccezione dello Stato/Patria, il divieto di interventi onerosi fuori dal confine territoriale – un federalismo fiscale che lasci le risorse al territorio dove vengono prodotte e solo una parte riversate agli organismi dello Stato/Patria – è pretendere troppo?

    (Mario Guidetti – tav. Hemingway – Cadsociale)

    • Firma - MarioGuidetti-tav.Hemingway-Cadsociale