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Costruì, suo malgrado, gli aerei di Hitler. E scampò alla violenza delle SS

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È morto ieri nella sua casa di Campo dell’Oppio Egidio Zini,uno degli ultimi superstiti di Kahla, il campo di concentramento tristemente noto in tutta la nostra montagna per l’alto numero di vittime e per l’efferatezza delle condizioni di vita. Egidio Zini ne aveva dato più volte testimonianza, raccolta nei volumi di Giovanna Caroli dedicati alle vittime della seconda guerra mondiale dei comuni di Casina e Carpineti e nei filmati di Cleonice Pignedoli.

I  tedeschi lo catturarono nei campi dell’azienda agricola dei genitori durante un rastrellamento  l'8 agosto 1944. Weimar, Jena , quindi Kahla e la sua fabbrica sotterranea di aerei, ma soprattutto SS e violenza: “L'unico pensiero era come trovare da mangiare. Eravamo tutti sfiniti. Se si parlava d'altro era la cronaca di chi era stato picchiato quel giorno. Più che lavorare non si poteva fare niente anche perché non avevamo niente. Lavare il vestito sarebbe stata un’opera santa ma non c’era sapone, e poi per asciugarlo avremmo dovuto fare la guardia perché sarebbe volato via subito anche senza vento…”. Una testimonianza che dice la forza e l’arguzia con cui Egidio Zini ha attraversato la vita nella sua azienda di Campo dell’Oppio, ampliandola e assumendo cariche nella Latteria di Marola,  dando vita a una bella famiglia con la moglie Maria Baldelli e i figli Valeria, Rita e Giorgio che oggi continua l’attività del padre. Ad allietarlo nella vecchiaia –aveva festeggiato i 91 anni lo scorso marzo - la gioia di sei  nipoti e due pronipoti.

I funerali si svolgeranno domani, mercoledì, con partenza da Campo dell’Oppio alle 9,30, per raggiungere in auto l’abbazia di Marola e il vicino cimitero.

1 COMMENT

  1. Anche se non conoscevo personalmente il signor Zini, esprimo le mie sentite condoglianze alla famiglia. Sono nipote di un altro reduce di Khala e quindi presuppongo compagno di disavventure del vostro caro: ancora oggi mio nonno mi racconta, ogni tanto, delle angherie in terra germanica; è nostro obbligo fare sì che la loro memoria ed il loro vissuto rimanga vivo nel tempo.

    (Fabio Vasirani)

    • Firma - FabioVasirani