Interrompo bruscamente l'ozio pomeridiano e parto con Gandhi senza sapere bene dove andare. Un'unica certezza: arrivo in un punto che mi piace, lascio la macchina e proseguo a piedi navigando a vista. Il vento nel pomeriggio é cambiato; é tornato a movimentare l'aria e il cielo, che si é riempito di nuvoloni bianchi che viaggiano senza sosta proiettando la propria ombra mobile sulle colline assolate. Nitidezza settembrina. Sulla strada che imbocco le case sono sempre piú rare, poi scompaiono del tutto lasciando spazio solo a un bosco fittissimo e vasto che si interrompe all'improvviso rivelando un posto curioso del tutto fuori luogo rispetto al contesto appenninico che conosco. É Casalecchio, una sorta di svizzera appenninica, ordinato, elegante, accogliente coi suoi prati all'inglese curatissimi e grandi alberi di mele verdi che sembrano appoggiati qua e là come in una scenografia. Una casa e una trattoria "Liva e i suoi sapori". Questa é Casalecchio. Mi fa molta simpatia e qui lascio l'auto decidendo di cominciare il cammino.
Ritrovo il bosco. Di nuovo "Into the wild". Il silenzio é pazzesco. Nessun rumore di automobili, nessun rumore in generale, nessuno per la strada... Un altro mondo, un altro tempo. Gandhi é gasatissimo e snasa a piú non posso seguendo tracce di animali vari, zigzagando come un pazzo da un lato all'altro della strada. Mi trascina anche in qualche fuori pista, poi esausta gli impongo il rettilineo. Cosí dopo 2 km circa, arriviamo a Legoreccio. Il posto é un incanto ma é strano. Strana energia. Mi mette un po' a disagio. Malinconico posto, dominato da un folto bosco scuro che incombe sulle poche case quasi tutte di pietra. Mi spingo fino a quelle piú in alto, sono bellissime, antiche sorgono proprio sul sentiero del bosco. E qui mi imbatto in una targa di marmo bianca affissa su un muro di pietra, sotto di essa solo un cespuglio di rose rosa fiorite... La targa dice: "Per ricordare alle generazioni che qui il 17 novembre 1944 combattendo contro l'invasore tedesco sceso a terrorizzare le inermi genti, 24 partigiani del distaccamento Cervi , furono trucidati colpevoli solo di essere in armi per la libertà della propria terra".
Rimango ferma lí qualche istante in quel silenzio denso, malinconico. Riposate tranquilli, compagni partigiani, la pace sia con voi... Torniamo indietro Gandhi, sul sentiero dei nidi di ragno...
(Paola Savi)
* * *
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Gentilissima signora Paola, ringraziamo infinitamente per i complimenti che ci ha riservato, apprezzando il nostro piccolo mondo nel quale mettiamo impegno e passione cercando di dare il meglio di noi stessi.
Con lei condividiamo l’amore per la montagna, casa e rifugio, bellezza e serenità, dove ogni problema appare più piccolo quando cala un roseo tramonto. Abbiamo sempre cercato, attraverso i nostri piccoli gesti, di far risaltare la bellezza di questi luoghi, troppo spesso sottovalutati… Cogliamo, quindi, l’occasione per invitarla a bere un caffè e scambiare qualche chiacchera, anche a proposito della storia partigiana legata ai nostri luoghi… perchè è giusto e doveroso RICORDARE.
Salutiamo calorosamente.
(Liva e i suoi sapori)
Gentilissimi amici di Liva e i suoi sapori, vi ringrazio tantissimo per il vostro affettuoso commento. Mi farà davvero piacere tornare da voi e parlare insieme della storia partigiana che tanto mi appassiona. Mio padre fu partigiano e, fin da ragazzina, mi sono interessata a quel periodo storico cosí doloroso, cosí necessario. Circa la bellezza di quei luoghi che dire? Mi incantano e mi rasserenano. A presto e buon lavoro.
(Paola Savi)
Commovente. Grazie, compagni partigiani, per il vostro coraggio. Grazie, Paola, che ce lo ricordi.
(Claudio)