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Carabinieri al servizio veterinario dell’Ausl montana?

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Nuovo "scossone" sulla vicenda canile nella nostra montagna.

"Si dice che ieri i Carabinieri si siano recati nella sede veterinaria dell'Ausl di Castelnovo ne' Monti per acquisire documenti relativi al fatto che i comuni della montagna reggiana non hanno più un canile sanitario dal 1° gennaio 2009". Con l'ultima nota che diffondono alla stampa Stella Borghi e Lorenza Ferretti, rispettivamente presidente Amici della Terra Club di Reggio Emilia e capo Nucleo Guardie Zoofile Enpa, si torna così sull'argomento che in questi ultimi giorni le ha portate a duellare col sindaco di Castelnovo ne' Monti.

"Si suppone - annotano ancora - che ciò sia la conseguenza dell’interrogazione parlamentare del 7 agosto scorso dei deputati radicali ai ministri dell’Interno e della Salute". Le due esponenti ambientaliste si augurano quindi che questo "caffè" abbia il potere di rimettere in moto la macchina amministrativa perchè si giunga finalmente a ridotare l'Appennino di questo servizio.

Nell'interrogazione a cui si fa riferimento, presentata dagli onn. Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Maurizio Turco ed Elisabetta Zamparutti, si riporta tra le altre cose che "a causa della mancata soluzione del problema, il 24 gennaio 2011 i carabinieri della stazione di Villa Minozzo sono dovuti intervenire presso una abitazione privata del paese, dove personale medico giunto in elicottero era intervenuto per prestare assistenza ad un bambino milanese di 2 anni rimasto ferito gravemente da un cane che lo aveva azzannato alla testa provocandogli gravi ferite tanto da doverlo trasportare con elisoccorso, perché in condizioni gravi, presso l'ospedale S. Anna".

Ricordando che "la rabbia silvestre è nuovamente apparsa nella limitrofa regione Veneto, circa due anni fa", gli interpellanti scrivono anche che "sull'argomento sono stati presentati atti di sindacato ispettivo all'assessore competente, dal quale si evince la disponibilità economica pari a 71.356,00 euro, ma la Regione ha prorogato la realizzazione del canile al 31 maggio 2013". Pare che l’interrogazione al ministro sia già giunta in prefettura dove saranno convocati, per adeguate risposte, i vari responsabili.

Aggiungono Borghi e Ferretti: "A tutti coloro che ci chiedono di dare un aiutino per trovare una collocazione alla struttura sanitaria di legge, facciamo presente che abbiamo da mesi (era primavera) segnalato all’assessore provinciale Roberta Rivi (che ha anche la delega sul randagismo e il benessere animale) che è in vendita l’allevamento Valle del Re a Villa Cella (RE) a meno di un chilometro dal canile comunale di Reggio Emilia, che abbiamo chiesto sempre all’assessore Rivi di acquisire planimetria e tutti i dati catastali della struttura e di farli avere alla presidente della Comunità montana Sara Garofani, che l’assessore Rivi ci ha confermato di averlo fatto immediatamente (era primavera!) e che un mese fa abbiamo chiamato il sindaco di Ramiseto Dolci per sapere se avevano riflettuto su questa possibilità; e lui 'è cascato dal pero': non ne sapeva nulla e così altri sindaci".

Allora, concludono: "Il canile della Valle del Re è in vendita a € 700.000, è una struttura che esiste da 20 anni e non ci sono comitati tra i piedi; la Comunità montana ha a disposizione € 990.000: potrebbe comprarlo e aggiungere il reparto di isolamento sanitario d’ingresso con i soldi che ha, senza ricorrere al project financing, che suonerà pure bene ma per adesso non ha trovato un 'pirla' che 'investa' un milione e 260.000 euro su un canile intestato ai comuni". 

Gli interpellanti in Parlamento, dal canto loro, richiedono al ministro "se sia a conoscenza dei fatti (soprariportati, ndr) e, nell'eventualità positiva, quale iniziative si intendano assumere per iniziare un'opera di monitoraggio della presenza dei cani randagi nella zona indicata anche a tutela della pubblica incolumità".

 

7 COMMENTS

  1. Mah, che dire di questi ambientalisti (reggiani), che sparano “notizione” ma con il punto di domanda, e piene di “si dice”, “si suppone” (della serie: non sappiamo se è vero però intanto l’importante è suscitar clamore), e che, dopo essersi a lungo lamentati della mancanza di un canile comprensoriale in montagna e degli onerosi trasporti dei randagi in canili della pianura da parte dei comuni appenninici, alla semplicissima richiesta di un lettore, “voi come fareste”, se ne escono con la abbagliante proposta di acquistare una struttura a Villa Cella? La cosa farebbe ridere, ma così tanto da far sorgere il sospetto che queste associazioni reggiane siano pronte, se il canile fosse effettivamente realizzato comodo comodo a Villa Cella, a farsi avanti per poi gestirlo. Ma anche questo onestamente va archiviato sotto i “pare che”, “si suppone”…

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  2. Si dice che si suppone che se si augura o si segnala si potrebbe dotare l’Appennino reggiano di un canile sito lontano dal territorio dell’Appennino ma senza comitati (Amici della terra – ENPA) tra i piedi.???????????????????? I nostri gestori del potere locale sono pessimi, ma c’è di peggio purtroppo.

    (Efro)

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  3. Credo che l’onere di confermare “la notizia” spetterebbe a chi l’ha lanciata, altrimenti io potrei dire “pare che gli alieni siano atterrati al polo nord e ripartiti dopo un’ora, ma nessuno li avrebbe visti direttamente”, poi basandomi sul fatto che nessuno la smentisca, sostenere che sia vera…

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  4. Ma queste due signore nella vita non hanno altro da fare che monopolizzare gli organi di stampa sempre con le solite litanie? Una settimana fa tra Felina e la Croce la macchina che mi precedeva ha schiacciato una biscia che attraversava la strada. Peccato che non ho pensato a prendere la targa così ve la comunicavo e lo denunciavate per omicidio colposo. A lavurààààà!!!!!!!!

    (Tonino)

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  5. Comunque vada e se la montagna non avrà un suo necessario canile nonostante i fondi regionali messi a disposizione da un sacco di tempo in capo alla Comunità montana, sarà un male per il territorio montano. Spero veramente che la Comunità montana si decida a risolvere il problema. Il comune di Ramiseto, ad esempio, si è prodigato in ogni modo per favorire l’accoglienza nel suo territorio di detta struttura, pur non essendo il titolare del finanziamento a supporto. Si dice che gli enti piccoli non funzionino? … mi pare che capiti anche il contrario.

    (Marco Leonardi)

    • Firma - marcoleonardi