VALLISNERA (30 agosto 2012) - “E’ indubbiamente un incendio di dimensioni significative – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia - per il nostro appennino, quello che si è verificato pochi giorni fa nei boschi vicino a Vallisnera alle falde del Ventasso, un incendio che ha devastato circa 25 ettari di prateria a mirtilli, con ginepri, faggi e molte altre essenze che compongono l’importante ecosistema del nostro crinale. Proprio per la gravità dell’episodio è necessario risalire all’autore e confidiamo che l’ispettore Claudio Rossoli del Corpo Forestale dello Stato riesca presto ad individuarlo. Non manca inoltre la singolarità che nello stesso luogo anche negli anni passati si siano verificati dei roghi, di ben più ridotte dimensioni, in un ambiente, il nostro, dove comunque le condizioni di autocombustione restano estremamente rare".
"Al fine di prevenire gli incendi certamente non giova vedere i nostri boschi, anche nella zona di Collagna, che dopo il taglio della legna presentano una situazione a dir poco disarmante, con l’abbandono sul terreno di tutte le ramaglie e spesso anche dei rifiuti dei veloci pranzi che le squadre di boscaioli, molte delle quali provenienti dall’estero, lasciano nel bosco. Una quantità considerevole di massa organica secca che non può che agevolare il propagarsi delle fiamme. La prevenzione passa anche da queste situazioni, a dire il vero molto diffuse sul nostro appennino. E’ inoltre importante, al fine di evitare un impoverimento biologico dell’area percorsa dal fuoco, che come previsto dalla L. 353/2000 "Legge-quadro in materia di incendi boschivi" che si vieti per dieci anni il pascolo e la caccia, onde evitare, come in altre parti del nostro Paese purtroppo accade, che si diano fuoco ai boschi per trarne un profitto personale”.
A questa presa di posizione si aggiunge quella di Amici della Terra che chiedono assicurazione da parte degli enti competenti sulla effettiva e concreta applicazione del divieto di caccia nelle zone percorse dal fuoco . "Tale divieto è operante ope legis ma riteniamo opportuno rammentarlo e attendiamo pronte rassicurazioni da parte delle pubbliche autorità"
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Ecco la Legge 21/11/2000 N°353
Art.10. Divieti, prescrizioni e sanzioni.
comma 1. "Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni. È comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell'ambiente. In tutti gli atti di compravendita di aree e immobili situati nelle predette zone, stipulati entro quindici anni dagli eventi previsti dal presente comma, deve essere espressamente richiamato il vincolo di cui al primo periodo, pena la nullità dell'atto. Nei comuni sprovvisti di piano regolatore è vietata per dieci anni ogni edificazione su area boscata percorsa dal fuoco. È inoltre vietata per dieci anni, sui predetti soprassuoli, la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive, fatti salvi i casi in cui detta realizzazione sia stata prevista in data precedente l'incendio dagli strumenti urbanistici vigenti a tale data. Sono vietate per cinque anni, sui predetti soprassuoli, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche, salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell'ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici. Sono altresì vietati per dieci anni, limitatamente ai soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco, il pascolo e la caccia."
comma 3. "Nel caso di trasgressioni al divieto di pascolo su soprassuoli delle zone boscate percorsi dal fuoco ai sensi del comma 1 si applica una sanzione amministrativa, per ogni capo, non inferiore a lire 60.000 e non superiore a lire 120.000 e nel caso di trasgressione al divieto di caccia sui medesimi soprassuoli si applica una sanzione amministrativa non inferiore a lire 400.000 e non superiore a lire 800.000."
Non sono d’accordo che si vieti il pascolo in zona.
A Vallisnera purtroppo non esistono più pastori da qualche anno e quei pascoli (o ex) vengono usati solo da qualche vacca nei mesi estivi-autunnali e da pochi muli ed una cavalla (nel recinto in cui erano rinchiusi un mesetto fa, il fuoco ha faticato ad espandersi, visto l’erba più bassa).
Mi auguro scoprano al più presto chi ha provocato questo incendio che ha rischiato di fare danni ancora maggiori e vedere se è la stessa persona che ha appiccato i fuochi anche nei mesi passati (oltre che negli anni scorsi).
(Andrea Poletti)
Egregio signor Becchi, mi tolga gentilmente una curiosità: dove vive? Le chiedo questo perchè se vivesse a Reggio o in qualche altro centro della pianura il quadro mi apparirebbe subito molto più chiaro, visto che non comprendo a fondo il fine delle sue esternazioni. Se vivesse a Reggio sarei portato a pensare che lei sia uno dei tanti rappresentanti di gruppuscoli “leganonso “che intendono trattare ed usufruire della montagna come “riserva degli indiani.” Allora le farei notare che se la montagna può vantare bellezze naturalistiche invidiabili ciò è soprattutto merito di chi in montagna ha vissuto e vive, fra mille difficoltà, tutto l’anno. Come gli ultimi eroici pastori e boscaioli che lei vorrebbe ulteriormente penalizzare o, perchè no, come i cacciatori che sono poi i contadini, i negozianti, gli operai, i lavoratori di questa montagna che nelle ore di svago trovano un loro modo (discutibile, se vuole, ma legale) di vivere ancora più intensamente il loro rapporto con la montagna. Allora le direi di guardare di più attorno a casa sua e di lasciar decidere ai montanari delle cose del loro territorio.
Penso e spero che l’incendio di Vallisnera sia un fatto episodico: gli abitanti del luogo non meritano le ritorsioni da lei auspicate. Se poi lei non fosse un cittadino resterei alquanto disorientato dalle sue esternazioni… Nel salutarla cordialmente le torno a chiedere: ma dove vive?
(Luigi)
P.S.: dimenticavo: i mirtilli crescono molto più in alto rispetto ai pascoli, dopo le faggete.