Riceviamo e pubblichiamo.
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La rabbia è una malattia infettiva acuta, scarsamente contagiosa, con manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale rapidamente progressiva, sostenuta da un virus appartenente alla famiglia dei “Rhabdoviridae genere Lyssavirus”,
colpisce animali selvatici e domestici e si può trasmetter all’uomo e ad altri animali attraverso il contatto con la saliva di animali malati e/o infetti quindi con morsi, ferite, graffi, soluzioni di continuo della cute o contatto con mucose anche integre.
Il cane, per il ciclo urbano, e la volpe, per il ciclo silvestre, sono gli animali maggiormente interessati sotto il profilo epidemiologico, anche se sono coinvolte anche altre specie, come il pipistrello.
La malattia determina una encefalite con decorso clinico caratterizzato da due possibili forme: forma furiosa e forma paralitica.
Non esiste terapia dopo la comparsa dei sintomi.
La malattia era scomparsa con la costruzione dei canili sanitari previsti dal regolamento di polizia veterinaria del 1954.
Ora è ricomparsa nella sua forma silvestre ed è presente in Veneto da circa due anni, proveniente dai paesi dell’Est Europa.
Per questo sollecitiamo la costruzione di un canile montano sanitario. Solo la cattura degli animali domestici randagi che sono quelli che hanno dimestichezza con l’essere umano e che tendono ad avvicinarlo, può fermare la diffusione.
Il Veneto non è lontano.
Amici delle terra
Stella Borghi
Guardie Zoofile Volontarie Enpa
Lorenza Ferretti