Nonostante la grande siccità e i gravi episodi verificatisi anche questa estate in gran parte d’Italia, è un bilancio sinora positivo quello che riguarda la nostra provincia per quanto riguarda gli incendi boschivi. “E il merito è sicuramente dell’intensa opera di prevenzione attuata dalla Provincia attraverso il proprio piano di emergenza provinciale rischio incendi boschivi, uno dei tanti fondamentali strumenti di protezione civile predisposto dal nostro ente che viene applicato ogni anno all’apertura della campagna anti-incendi, ma soprattutto dell’impegno dei tanti volontari che, anche su questo fronte, assicurano alla nostra comunità un contribuito fondamentale”, dichiara la presidente Sonia Masini.
In effetti, le 8 squadre da 5 avvistatori l’una che questa estate il Coordinamento provinciale delle associazioni di protezione civile è stato in grado di allestire hanno garantito una scrupolosa attività di avvistamento e di controllo del territorio, risultata fondamentale per evitare che i focolai, che pure si sono registrati anche da noi in questa torrida estate, provocassero danni significativi. Coordinate, nelle fasi di emergenza, da Mirco Ricchetti dell’Associazione nazionale alpini e da Walter Bonilauri del Campanone di Scandiano, le otto squadre di volontari - in supporto ovviamente a Corpo forestale e Vigili del fuoco – sono stati fondamentali per spegnere e bonificare in poche ore diversi focolai.
“Piccoli incendi - che però, se non tempestivamente affrontati, avrebbero potuto creare danni consistenti alla vegetazione e, in qualche caso, minacciare centri abitati – si sono registrati in particolare a Ca' di Roggio e nel bacino del Rio Rocca tra Scandiano, Casalgrande e Castellarano, al Muraglione di Baiso e nell’alto crinale da Toano a Ramiseto, da Villa Minozzo a Vallisnera di Collagna”, spiega Federica Manenti, responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia.
L’attività di prevenzione assicurata dai volontari, intensificata in queste settimane in relazione alla tipologia di alcune aree dal punto di vista vegetazionale e morfologico (come la pinetina e il monte Grafagnana a Vezzano o le pinete di Castelnovo ne' Monti e Toano), ha però finora scongiurato gravi danni. Il periodo di massima allerta, scattato in tutta la regione lo scorso 21 luglio, proseguirà fino al 2 settembre e sarà affrontato con il coordinamento della sala operativa unificata della Regione Emilia-Romagna, che lavorerà in stretto raccordo con il Centro funzionale meteo di Arpa per le valutazioni delle condizioni meteorologiche e la gestione di eventuali situazioni critiche.
Fondamentale è anche la collaborazione da parte dei cittadini: chiunque avvista personalmente o riceve segnalazione di un incendio boschivo ne deve dare immediata comunicazione al Corpo Forestale dello Stato al 1515 o oppure ai Vigili del fuoco chiamando il 115 o al Centro operativo regionale al 0515274200 – 800841051.
La violazione dei divieti previsti nella fase di attenzione e grave pericolosità per incendi boschivi comporta l'applicazione delle sanzioni amministrative pari a una somma non inferiore a euro 1.000 e non superiore a euro 10.000 e revoca della licenza/autorizzazione per gli esercenti attività turistiche.
E' utile ricordare che la prevenzione degli incendi parte, prima di tutto, dai cittadini e da tutti coloro che usufruiscono dei boschi della provincia, con il rispetto di alcune semplici regole di comportamento. È dunque buona norma non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate quando si fanno gite fuori città; non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi, o quando si viaggia in auto o in treno; non gettare i rifiuti negli appositi contenitori; non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca. Inoltre, in caso di principio di incendio o di incendio attivo, non si deve bloccare la strada fermandosi a guardare le fiamme, così da non intralciare l'arrivo dei mezzi di soccorso e le operazioni di spegnimento.
Si ricorda che qualsiasi operazione di bruciamento di stoppie a scopo pulizia e di accensione di fuochi all'aperto per qualsiasi uso è vietata a meno di 100 metri dal limite del bosco, dai terreni di pascoli, ed a meno di 200 metri durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi. È permesso il bruciamento controllato del materiale di risulta dei lavori forestali avvertendo il locale comando di stazione forestale entro le 48 ore precedenti, in assenza di vento ed in giornate particolarmente umide, circoscrivendo il terreno ed isolandolo con mezzi efficaci ad arrestare il propagarsi del fuoco. Il fuoco deve essere sempre custodito, chi lo accende è personalmente responsabile degli eventuali danni che ne possono derivare. Da considerare che il bruciamento è sempre vietato durante i periodi di grave pericolosità per gli incendi boschivi e che è vietato ripulire il pascolo con l'uso del fuoco.