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Ci scrive un lettore, Silvio: "Ciao, sono in villeggiatura a Cervarezza e ho notato con rammarico che l'entrata del Parco in prossimità del bivio per Ramiseto è stata recentemente 'sfregiata' dai nostri amministratori del Parco.  Il suo monumento, già fortemente contestato, è stato riverniciato con impregnante macchiando in maniera ignobile la pavimentazione in pietra. Complimenti".

 

16 COMMENTS

  1. … forse bastavano dei vecchi giornali a protezione del selciato… Come spesso succede negli appalti pubblici, la mancanza di controllo e penali porta a lavori fatti in maniera come minino “sciatta”. Ma quando ci renderemo conto che la “cosa pubblica” è la prima e più importante “nostra cosa”? Già ci sono poche risorse e questa tracuratezza vanifica anche i pochi interventi. Dovremmo indignarci molto di più!

    (/ldp)

  2. I casi sono due:
    – o l’ha verniciata qualcuno non molto competente facendo un piacere;
    – o l’ha fatto una ditta pagata, nel qual caso, se il selciato è irrimediabilmente rovinato, penso si possano chiedere i danni. Se succedesse a casa di qualcuno non credo che il proprietario committente il lavoro resterebbe indifferente al danno.

    (AG)

  3. Mi rivolgo al sindaco Govi e al presidente del Parco Giovanelli: non è che per caso il lavoro mal fatto è stato eseguito dai profughi libici, quelli per cui spendiamo 1240 euro al mese, più i corsi di formazione, le schede telefoniche, il vestiario, il cinema, ecc.? La guerra in Libia è finita (rimandarli a casa loro no?), e a quanto pare i corsi di formazione (in che?) non sono molto utili…

    (Chiara Benassi)

  4. Sì, con un po’ di diluente e olio di gomito si rimedia mentre di più difficile risoluzione lo scempio causato dall’artista Ligabue nei pressi della fontana del Frassineto, ingresso di Cervarezza Terme, che con colori e diciture ha evidenziato ancora di più un un muro in cemento armato. Così va il mondo, chi impara un lavoro lontano da casa con situazioni difficili e chi con lo status d artista con tanto di inaugurazione fa danni perenni.

    (Gabriele Ferrari)

  5. Non avevo dubbi sul fatto che la “colpa” anche di questo poccio fosse dei profughi libici! E non avevo dubbi sulla chiara, esaustiva “informazione” che è arrivata al volgo sulla loro gestione, sui fondi spesi per loro e sulla stessa provenienza di questi fondi. L’intervento della signora Benassi è, perlomeno, ingenuo. E qui mi fermo. Ricordo soltanto, sommessamente, che i fondi (europei e italiani) stanziati sono dai 40 ai 46 euro al giorno per ogni rifugiato (decreto Maroni!) e che questi fondi non vanno agli interessati, ma agli enti (anche cooperative sociali) che li gestiscono. Molti di questi fondi, in alcune zone d’Italia, sono “scomparsi”, fagocitati da chissà chi (ma non è difficile capire chi), come in Calabria, in Campania e in Lazio. Grazie a questi fondi, lavorano molti italiani, tra cui anche alcune persone della nostra montagna. Ai profughi vanno 2.50 euro al giorno; la spesa gli viene fatta, il vestiario è della Caritas.
    A titolo informativo, anche perché, se si continua a fomentare la guerra in Siria, di profughi ne avremo altri, eccovi un po’ di numeri sulla questione.
    Il “Dis-sistema” Accoglienza Italia
    • Dal 1954 al 1989 nessun sistema di accoglienza nazionale -limitazione geografica – Italia terra di transito – una sola Commissione territoriale per il riconoscimento dell’asilo a Roma tempi di attesa lunghi;
    • Crisi balcanica 1992-1995 ci coglie impreparati cooperazione decentrata, accoglienza decentrata dal basso, ruolo ICS (consorzio italiano solidarietà) proposta per la nascita di un piano nazionale accoglienza. In Italia in quegli anni accolte dal basso 6.000 persone, in Germania 360.000 accolte dal sistema nazionale;
    • 2001 nascita del PNA (Piano nazionale di accoglienza) su proposta dell’ICS;
    • 2002-2010 il PNA diventa SPRAR (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) gestito dall’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani), da quando nasce ha i seguenti problemi: i posti sono insufficienti; sei mesi per raggiungere l’autonomia sono pochi; è su base volontaria; i progetti sono all’inizio su base annuale, poi biennale e ora trimestrale; è un sistema decentrato, di servizi integrati – costo medio 33 euro al giorno;
    • Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) e Cie (Centri identificazione ed espulsione) – Entrambi grandi centri decisi a livello centralizzato attraverso fondi statali dati in appalto agli enti gestori, costo circa 70 euro al giorno;
    • FER (Fondi europei rifugiati) dovrebbero servire ad integrare un sistema di accoglienza nazionale funzionante accompagnando le categorie “vulnerabili”;
    • 2011 Stato “d’emergenza umanitaria” (febbraio-aprile 2011- ottobre 2011) diversità tra tunisini (considerati migranti economici) e persone in fuga dalla Libia (considerati potenziali richiedenti asilo) costo circa 40-46 euro al giorno i fondi d’emergenza gestiti da protezione civile, prefetture delle città capoluogo di regione e regioni dati in appalto agli enti gestori;
    • Secondo i dati IOM (organizzazione mondiale delle migrazioni) del 14 settembre 2011 dalla Libia dall’inizio del 2011 per diversi motivi sono fuggite 685.744 persone di cui: 291.101 sono scappate in Tunisia; 220.247 in Egitto; 76.601 in Nigeria; 50.564 in Ciad; 13.962 in Algeria; 25.935 in Italia;
    Piano di accoglienza nazionale in emergenza cosa prevede sino a 50.000 arrivi cosa è al momento 22.261 arrivi (anno 2011):
    • Piemonte 1.737/3.819;
    • Valle D’Aosta 38/108;
    • Liguria 596/1.367;
    • Lombardia 3.127/8.557;
    • Prov. Autonoma Trento 210/430;
    • Prov. Autonoma di Bolzano 176/430;
    • Veneto 1.724/4.270;
    • Friuli Venezia Giulia 517/1.057;
    • Emilia-Romagna 1.719/3.846;
    • Toscana 1.253/3.221;
    • Umbria 387/787;
    • Marche 556/1.345;
    • Lazio 2.337/4.892;
    • Abruzzo 0/0;
    • Molise 126/260;
    • Campania 2.278/4.728;
    • Puglia 1.376/3.300;
    • Basilicata 252/476;
    • Calabria 1.013/1.643;
    • Sicilia 2.270/4.093;
    • Sardegna 569/1350
    • Tot assistiti 22.261/50.000 + 1500 posti aggiuntivi
    SPRAR Ruolo GMA (Gruppo monitoraggio accoglienze).
    Secondo i dati raccolti dal sito di Fortress Europe i morti nel Mediterraneo negli anni sono stati i seguenti:
    • 1275 nel 2008;
    • 425 nel 2009;
    • 20 nel 2010;
    • 1675 sino a settembre 2011 (di cui 188 sulla rotta tunisina e 1486 sulla rotta libica) l’UNHCR dice 1500 Nel 2010 abbiamo però respinto alle frontiere (secondo i dati del Dossier Caritas/Migrantes 2011) 4.200 persone.

    (Normanna)

  6. Carissimo Silvio, chi è lei per dire che sono stati gli amministratori del Parco? Forse sarà il nome che la rende onnipotente? Prima di parlare si informi!! Sono lavori di volontariato fatti dai profughi ospiti a Cervarezza!!!

    (C.M.)

  7. Recriminare su un lavoro svolto male è nell’ordine della normalità e anche corretto da parte di un cittadino, quello che non ritrovo “normale” o per meglio dire educato sono le parole della signora/signorina Benassi, prive di qualsiasi logica se non lo scagliarsi “contro” i profughi dalla Libia (che per inciso non sono libici!)… Concordo invece con chi propone diluente e olio di gomito per togliere le macchie dal selciato. Le macchie di impregnante si possono rimuovere… quelle dovute al pregiudizio non si tolgono ahimè!!

    (Monja Beneventi)

  8. Grazie alla monumentale risposta signora/signorina Normanna: ora capisco perchè si vogliono tenere qui da noi questi profughi dalla Libia (sudanesi, nigeriani, ciadiani, del Mali, ecc.), perchè alcune cooperative e associazioni (cattoliche? di sinistra?) incassano decine di migliaia di euro al giorno! Mi pare che solo in provincia di Reggio Emilia l’anno scorso siano stati spesi oltre tre milioni di euro (euro 3.168.000 circa) per i 440 profughi che abbiamo accolto. Ho saputo che alcuni di loro sono ex mercenari gheddafiani, scappati dalla Libia perchè altrimenti gli avrebbero fatto la pelle. Altri perchè non musulmani… e si sa che i buoni maomettani che hanno preso il potere ora in Libia, grazie ad America, Francia, Regno Unito e Italia non sono molto tolleranti con gli infedeli. In ogni caso, se, come lei dice, signora Normanna, non sono libici, rimandiamoli al più presto, dopo averli rivestiti, formati e con qualche soldo in tasca, ai loro paesi. I nostri disoccupati e gli italiani che si rivolgono alla Caritas, gli oltre 8 milioni di poveri che abbiamo, i nostri recenti terremotati (a cento euro al mese di sussidio!!) potrebbero forse stare meglio… o non li si vuole considerare almeno al pari di questi profughi stranieri?

    (Chiara Benassi)

  9. Sarebbe bello rimanere “in tema”. Non mi sembra il caso forzare il passaggio da un selciato macchiato ai soliti temi triti e ritriti che possono avere sfogo in altri commenti più focalizzati: sarebbero anche discussioni più efficaci. Se per imperizia o incuria c’è stato un danno, indipendentemente da chi lo ha causato, spero si provveda al più presto.

    (/ldp)

  10. In effetti, /ldp credo abbia ragione. Normanna (ma anche Chiara: non credo sia decisivo se chi ha verniciato sia africano o marmoretano purosangue): non si può per ogni sciocchezza tirare in ballo il mondo. E’ stato fatto, chiunque sia stato, un errore lavorando? Si rimedi e chiusa lì.

    (Giovanni)

    • Condivido quanto scritto da Giovanni, ha fatto bene anche il lettore a segnalare “il poccio”, spero che chi di dovere sia venuto a conoscenza della cosa e si provveda a far pulire. Ricordiamoci comunque che chi non fa non falla…

      (GB)

  11. Gentilissimi Giovanni e /Idp, a tirare in ballo il mondo per una questione di vernice sparsa non sono stata certo io. E poiché ho letto delle emerite castronerie (che non sono finite, a quanto pare), ho voluto precisare, dati alla mano. Questo è un giornale e trovo estremamente poco corretto che serva a diffondere notizie non vere. Per il resto, una citazione: “Io scrivo. Ma ciò contro cui scrivo non sa leggere”. (Arnfrid Astel).

    (Normanna)

  12. Penso invece sia giusto allargare il discorso prendendo spunto da piccoli episodi; da quel che leggo non mi pare che questi profughi siano qui proprio a gozzovigliare alle nostre spalle, non sono loro il problema dell’Italia, semmai il problema é come viene gestita l’immigrazione con un buonismo fuori da ogni logica nei confronti degli immigrati: aiuti fino eccessivi a scapito degli italiani, buonismo delle leggi che “permettono” di delinquere, di non pagare nulla, etc. e un altro problema è quello di associazioni e cooperative che si accaparrano soldi pubblici spesso per rimpinguare ancora di più lo stipendio di dirigenti nullafacenti mentre pagano stipendi di 4 euro l’ora ai propri dipendenti.

    (Fernando)

  13. Pienamente d’accordo col sig. Fernando, non capisco la veemenza della sig.ra Normanna su questioni che agli italiani costano solo soldi, non dimentichiamo che ogni euro proviene dalle tasse dei cittadini (siano italiani o “europei”). Credo che in un momento di crisi come questo per il buonismo non ci sia posto.

    (Fabio)

  14. Solito buonismo… il buonismo della vecchia DC ci ha portato alla situazione schifosa politica odierna… Ma se anzichè le tante parole (di compassione) che spendiamo a favore dei rifugiati/immmigrati, facessimo qualcosa di utile? Ho visto veramente poche persone alzare le natiche dalla seggiola e FARE qualcosa… Siamo tutti maestri e tutti dirigenti… Ci lamentiamo se il mondo va male????
    Ragas, fèma quel!!!

    (Luca Fabbiani)