Un paese con duecentoventi persone e settanta pozzi. Uno ogni tre abitanti. Una particolarità ambientale davvero incredibile raccolta, per la prima volta, tra curiosità e immagini, in un libro.
L’annuale sagra di Montalto di Vezzano sul Crostolo sabato sera ha accolto davvero moltissima gente alla presentazione dell’ultima fatica letteraria del giornalista e scrittore vezzanese Domenico Amidati.
Un parterre d’eccezione, composto da persone di tutte le età, ha seguito con grande attenzione e interesse gli interventi a corona dell’opera che Amidati ha voluto incentrare su “I pozzi di Montalto” (impaginato da Michele Campani e stampato a La Nuova Tipolito, a colori, 15 euro): una singolare e interessantissima ricerca storica sui pozzi, antichi e nuovi, e le tipologie di approvvigionamento idrico nel territorio montaltese. Ben settanta sono i pozzi e le sorgenti censite. Ricca la documentazione fotografica.
Al tavolo tecnico, coordinato dal giornalista Gabriele Arlotti, si sono succeduti gli interventi di Ilenia Rocchi, Assessore alla Cultura e alla Scuola del Comune di Vezzano sul Crostolo; del professor Renato Valcavi, memoria storica locale e autore della presentazione al volume e di Ubaldo Montruccoli, insegnante e regista.
Domenico Amidati, giornalista pubblicista, che scrive, oltre che su Redacon, per La Gazzetta di Reggio, La Libertà, Tuttomontagna, per L’Alpino Reggiano e su altri giornali e riviste sia locali che nazionali, è membro del’Associazione Scrittori Reggiani. Dopo il romanzo autobiografico “Le ragioni della Vita” edito nel 2005, con quest’ultima opera I pozzi di Montalto Amidati si rivela anche zelante e paziente ricercatore di storia locale. Un contributo importante che serve a fare poi la Grande Storia e a lasciare una traccia indelebile per chi voglia, in futuro, continuare su questo cammino.