E' in uscita un libro su Minozzo scritto da Giuliano Corsi. Oltre a un frammento della copertina, proponiamo l'introduzione dell'autore, che spiega il come e il perchè della sua opera.
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Da diversi mesi scorrono i giorni di questo anno 2012, un anno particolarmente importante per il nostro paese, ricorrendo quest’anno il quattrocentesimo anniversario della costruzione della sua Pieve, risalente appunto al 1612. Ed è per questa circostanza significativa soprattutto, ma non solo, che ho cercato di raccogliere in un testo di non eccessive pretese appunti molteplici e diversi per settori, finalizzati ad un percorso a ritroso della vita religiosa e civile della nostra comunità relativo al cinquantennio 1962-2011. Confido di avere realizzato qualcosa di buono, non certo di ottimale, anche per la pochezza delle fonti a disposizione, certo di avere ricordato diversi avvenimenti ma anche consapevole di possibili, anche se un po’ giustificabili, dimenticanze.
La prevista ricorrenza relativa alla nostra Pieve mi ha indotto a dedicare una prima parte alla vita religiosa del paese e, per essa, al ricordo delle figure che a titolo diverso ne hanno costituito la rappresentanza. Dapprima, penso giustamente, riferirò in sintesi nella loro successione temporanea dei nostri arcipreti, dopo di che ho pensato di dare uno spazio ai curati o cappellani rifacendomi per essi un po’ più indietro, dal 1940. Sarà poi la volta dei sacerdoti di Minozzo che hanno espletato o ancora espletano il loro mandato lontano dal paese, certamente non così lontano come i nostri missionari di cui tratterò successivamente; per finire, non per minore importanza, con alcune note relative alle religiose native di Minozzo, molte e perciò stesso con discreta possibilità di dimenticarne qualcuna o qualcosa.
La seconda parte, relativa alla vita civile del cinquantennio 1962-2011, sarà trattata,nella forma e nella misura meglio possibili per la sua complessità e per il considerevole numero di avvenimenti di questo periodo, anche se di alcuni avrò già fatto accenno riferendone in corrispondenza al periodo di conduzione della nostra Parrocchia da parte degli arcipreti che si sono succeduti. Alla vita socio-economica, alle attività associative e a particolari vicende purtroppo anche con conclusioni negative cercherò di dare sufficiente spazio. Tra esse mi soffermerò sul percorso lungo della pro loco, che, costituitasi la prima volta il 22 settembre 1963, raggiungerà essa stessa, e voglio augurarmi vengano messe in cantiere significative iniziative, il suo cinquantesimo anno di attività l’anno prossimo.
Spero di aver raggiunto almeno la sufficienza per quanto avrò cercato di mettere assieme e mi auguro di avere realizzato qualcosa di positivo, quanto meno per il ricordo a molti di noi, ma anche alla nostra comunità, alla quale sono davvero legato in molti sensi, di fatti, di avvenimenti dei quali il tempo può inevitabilmente aver agevolato la dimenticanza.
Il Caro dott. Corsi ha speso la vita a curare i suoi pazienti. Esempio di umiltà, generosità e soprattutto grandissima professionalità. Anche con questa pubblicazione ha dimostrato il forte affetto che lo lega alla sua gente.
Grazie ancora…
(Antonella)