Al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar di Puianello sono distese tre pagine di un quotidiano con gli annunci delle aste giudiziarie: 64 immobili abitativi (fra i quali 2 a Castelnovo Monti e 1 a Collagna), 3 terreni, 2 capannoni, 9 altri immobili, di cui 1 a Castelnovo Monti. Effetti della crisi economica e della terza guerra mondiale scatenata dai turpi gnomi della finanza che “si genuflettono solo davanti al simulacro del dio denaro”.
I membri del tavolo conoscono chi, simile a un gufo, dall’enclave del bar planerà sull’asta giudiziaria, farà la sua offerta, per molto meno del suo valore si aggiudicherà la casa di un qualche sfortunato o grullo che l’avrà consegnata alla banca assieme a un pezzo della sua anima. Quel gufo, già avaro milionario sconosciuto al fisco, si vanterà dell’affare, già preparandosi ai nuovi legalizzati arrembaggi.
Al tavolo, il cui primo principio è quello di schierarsi sempre dalla parte dei deboli e degli ultimi, se fossero governanti decreterebbero di nazionalizzare o municipalizzare pro-tempore gli immobili abitativi al prezzo d’asta ed affittandoli a riscatto agli ex proprietari.
Qualora questo avvenisse (pia illusione), al tavolo sarebbero i primi a definire il Governo “equo e giusto e Monti = Robin Hood”.
(il portavoce del tavolo Hemingway-Cadsociale, Mario Guidetti)
Pia, molto pia illusione, Monti è sì il Robin Hood, ma alla rovescia.
(Fernando)
Monti questa situazione l’ha trovata ed è stata creata da politici corrotti, ladri, egoisti, incapaci e soltanto preoccupati di portare a casa soldi per le prprie aziende, per loro stessi e i propri “amici”. Monti non ha mai detto di prendere ai ricchi per dare ai poveri, ma ha dovuto fronteggiare una situazione al limite del fallimento generale nonostante tutte le rassicurazioni che in passato ci venivano date da chi ci ha SGOVERNATO. Monti non è un Robin Hood ma un eccellente economista considerato tale in tutto il mondo. Che sta cercando, mettendo a disposizione dell’Italia e dell’Europa tutte le sue forze, di riuscire a traghettare questo povero (di idee e volontà) continente che sta andando alla deriva proprio a causa del suo sfrenato egoismo. Monti non ha promesso nè milioni di posti lavoro nè un calo drastico delle tasse (altissime, al limite della tolleranza), anche queste trovate, un debito pubblico straripante, pure questo già esistente. Allora, concludendo, caro amico Fernando, non se la prenda con Monti ma con chi ci ridotto in queste condizioni.
(Sergio Tagliati)