Allarme siccità negli USA. Rincari dei prezzi di grano, mais e soia. Nelle ultime 5 settimane i prezzi del mais negli Usa si sono impennati del 55%. E’ alle porte una crisi alimentare.
Il prezzo dei tre prodotti agricoli, che trovano il loro punto di produzione mondiale nella “corn belt” americana (la cintura del mais) è in rapida impennata al Chicago Board od Trade (Cbot).
Il rally di questi prezzi interessa direttamente non solo l’alimentazione umana, ma anche i mangimi animali.
Vi chiederete perché parlo di questo.
Semplice, è un calcolo che invito a fare a coloro che pensano che la via di uscita per Italia sia quella del ritorno alla lira.
Ho riflettuto su di un calcolo molto semplice. Un chilo di pane speciale oggi ci costa 6 euro, vale a dire 12 mila delle nostre vecchie lire.
Con il passaggio da euro a lira, cioè con il ritorno alla valuta nazionale, comporta una forte svalutazione dl nostro potere di acquisto anche del 60%; il prezzo del chilo di pane, corredato da aumenti vari, potrebbe arrivare a 36 mila lire.
Se calcoliamo che lo stipendio, stante la recessione, potrebbe arrivare al milione delle vecchie lire, questo stipendio potrà pagare solo 30 chili di pane al mese per 4 persone.
Ho una sola definizione per tale situazione: miseria.
Se la Spagna dovesse arrivare alla richiesta di aiuto per lo Stato (e ci sono infatti 5 regioni che stanno chiedendo il salvataggio, e tra queste la Catalogna, motore del paese iberico) e non solo aiuto per le banche (che necessitano a dire il vero di 250 miliardi e non solo di 30), non ci sarebbero più risorse per aiutare Italia qualora questa ne dovesse aver bisogno.
Un nostro spread decennale a 500 punti base non mi rende ottimista.