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Aaa, evasori cercansi

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Commercialisti, associazioni di categoria e naturalmente i contribuenti della provincia di Reggio sull’attenti. Improvvisa, pressante, “esito delle ultime restrizioni del governo Monti”, affermano da un’associazione a mezza bocca, è una serie di controlli della Guardia di finanza. Presi di mira un po’ tutti i settori, senza particolari distinzioni un controllo dettagliato, generalizzato, quasi un rastrellamento fiscale. Se ne ha notizia, anche, a Castelnovo ne' Monti dove, certo, non pare intenerire il fatto che l’economia in Appennino è certamente diversa e in molti casi più fragile dell’economia di zone urbane o industriali. Ma tant’è.

"Stiamo assistendo a un approfondimento, dell’amministrazione finanziaria, a largo “spettro”, spiega un commercialista, “che però rischia di avvenire con un metodo che penalizzerebbe chi già paga”. Infatti, i controlli e gli accertamenti che in queste ore stanno riguardando molte aziende e professionisti reggiani con posizioni contributive già in essere, in pratica le partite IVA aperte, in una regione come l’Emilia-Romagna dove è alta la tendenza a pagare tra chi è regolarmente inquadrato in posizioni fiscali e a bassa pericolosità fiscale”.

Si paventa un consistente aumento di personale da utilizzare per le verifiche fiscali, con l’auspicio, in altre parole, di intensificare i controlli per individuare gli evasori. Non è che per la crescita di dipendenti controllanti i contribuenti dovranno pagare di più per l’aumentato peso degli organi di controllo?

“Anche se – commenta un altro nostro lettore – quando sono dal barbiere non ottengo la ricevuta, se compro su internet fatico a ricevere la fattura e, certo, altri casi ricevo proposte di pagamenti in nero a fronte di uno sconto pari a circa l’importo dell’I.V.A. “21% sulla tosatura”.

“Il sistema di chi paga – osserva il commercialista – è già oberato da un’imposizione fiscale media di ben oltre il 51%. Se si appesantisce la pressione su chi già paga e che, per altro, in queste ore è chiamato a ulteriori sforzi per risanare il sistema finanziario italiano già dissestato, il rischio è che salti il sistema produttivo emiliano che, per anni, ha rappresentato una parte importante del Pil italiano. Per sistemare i bilanci ci sono due metodi: il primo è aumentare le entrate e il secondo è ridurre le spese. Se sono utilizzati in contemporanea i risultati normalmente sono significativi. Purtroppo la sensazione è che la prima fase sia stata pienamente colta, la seconda un po’ meno. I contribuenti a torto o a ragione si aspettano che la cura dimagrante colpisca quei privilegi e quelle sacche di costo determinati dalla 'concertazione' degli anni passati che, in larga misura, continuano a pesare sulla collettività". (G. A.)

16 COMMENTS

  1. Mi piacerebbe un giorno leggere o sentir girare nell’aria una notizia tipo: la finanza sta controllando il patrimonio del presidente del Consiglio Monti solo per accertamento, non perchè ci siano sospetti. Semplicemente come fanno con i commercianti! Visto che il sig. Monti fattura più della maggior parte dei negozietti italiani potrebbe essere anche lui monitorato!

    (Roberto)

  2. W i controlli. Tanto non assumono più finanzieri per i controlli, utilizzano quelli che già paghiamo, solo li concentrano nelle attività di controllo. Che non si butti fumo negli occhi…!! Se le tasse si pagano, e si è in regola, che problema è essere controllati??? A me, lavoratore dipendente, quella percentuale la detraggono direttamente… Sono del parere che chi sa di essere in regola non trema se vede arrivare la Gdf.

    (Corrado Parisoli)

  3. Libero pensiero, libero mercato, diritti civili e tanti controlli. Mi verrebbe da pensare che in tanti anni si sono visti pochi controlli e poco libero mercato, di conseguenza prezzi più alti e arricchimento di pochi a scapito della comunità. E’ un pensiero solo mio? La politica che ci governa a tutti i livelli è troppo spesso legata a lobby molto forti.

    (Alberto Zanni)

  4. E che controlli siano. Come dice Corrado noi dipendenti le tasse le paghiamo direttamente. Chi è in regola di che deve aver paura? Chi non è in regola, inutile si nasconda dietro il mantra “le tasse italiane sono troppo elevate”. Le tasse sono troppo elevate, e molti non hanno modo di sfangarle, proprio perchè non tutti le pagano. Comoda, per chi non paga, appellarsi al fatto che nemmeno altri pagano. Ovvio che per un negoziante, anche che sia in regola, la visita della GdF è un dispendio di tempo ed energie, e per questo è comprensibile una sensazione di frustrazione, ma, a parte questo pur legittimo disagio, i controlli sono doverosi.

    (Imerio Bolognini)

  5. Chi è senza peccato scagli la prima pietra…
    In momenti come questi in cui si fanno salti mortali per lavorare e ci si accontenta di saltarci fuori… in cui si lavora a poco più di 20 € orarie quando la tariffa sarebbe del doppio e che, oltre la metà del restante detratte le spese, se la prende lo Stato… Periodi in cui non si sa nemmeno se tra quindici giorni avremo ancora qualcosa da fare, il rischio dei controlli è sicuramente quello che preoccupa meno.
    Preoccupa invece aver lavorato una vita e trovarsi senza niente… Preoccupa non avere futuro e vivere alla giornata e sperare di riuscire a fine mese a pagare tutti…
    In momenti come questi smettiamola di fare i moralisti e finiamola con le lotte di classe… In questo paese tutti ci siamo arrangiati… Non solo gli artigiani… Lo faceva l’operaio con gli straordinari fuori busta, con i lavoretti extra, con le assenze per malattie senza essere ammalati; lo facevano tanti altri con i lavori affidati a pensionati per risparmiare qualche soldo, altri ancora che non volevano fatture per risparmiare l’iva… E chi più ne ha più ne metta…
    In un paese in cui tanti hanno speculato, truffato, rubato e lavorato poco… In un paese in cui le banche hanno piazzato ai risparmiatori i titoli argentini… Quelli della Bipop Carire… della Parmalat… sapendo bene quello che stavano facendo, in un paese dove i partiti non s’accorgono della scomparsa di milioni di €, dove gli enti hanno sperperato e sperperano il denaro ricavato dal nostro lavoro, dove la mafia, la camorra la ‘ndrangheta gestiscono una grande fetta dell’economia del nostro paese non dobbiamo essere noi che abbiamo lavorato a dover aver paura… Non siamo noi da controllare… E’ ora di smetterla con il dare dei ladri a gente che ha lavorato una vita per 10 o 12 ore al giorno come tanti artigiani che conosciamo tutti… Cosa hanno rubato? Chi li ha aiutati a partire e chi nei momenti difficili…? Quanti di noi sono potuti restare nelle nostre montagne grazie al lavoro, poco o tanto che questi ci offrivano?
    Quando giudicate gli onesti ed i disonesti, fate sempre un attento esame di coscienza e chi è senza peccato scagli la prima pietra… E non dimenticatevi anche di quelli, artigiani od imprenditori, onesti o disonesti, che si sono tolti la vita nel vedere andare in fumo il frutto del lavoro di una vita… e sono tanti…

    (Antonio Manini)

  6. Per la redazione: mi dispiace che quando mi spingo a fare qualche commento un po’ pepato ma assolutamente non offensivo esso rimane sempre in attesa di moderazione… Comunque complimenti per il vostro lavoro, un sito sempre aggiornato e ricco di spunti sulla nostra montagna, saluti.

    (Fernando)

  7. Al signor Manini, che ne fa un discorso generico sulla onestà delle persone, bisognerebbe fare anche un’ulteriore riflessione. Come dice lei qualcuno si è tolto anche la vita, io sono convinto che chi è arrivato a tanto era una persona onesta, che stava al gioco di una pressione fiscale pazzesca. Bisogna però rendersi conto che questa pressione fiscale è dovuta molto anche a causa di chi RUBA soldi allo Stato e quindi ai cittadini. Se tutti pagassero le tasse la pressione fiscale sarebbe sicuramente più leggera, e non mi venga a dire che se la pressione fiscale fosse più leggera tutti pagherebbero le tasse: non è così, chi è ladro è ladro. Probabilmente quindi se non ci fossero ladri, le aziende starebbero meglio, e probabilmente tutti quei morti non ci sarebbero stati. Ma finché continuiamo a rimanere nella logica “se rubano gli altri allora rubo anche io”, la situazione del paese non cambierà mai, se oggi c’è una crisi è anche dovuto a questo.

    (Alessandro Torri Giorgi)

  8. @Alessandro Torri Giorgi: mi dispiace doverglielo dire, ma il suo ragionamento è errato su tutta la linea. Tuttavia è comprensibilissimo poichè è frutto di una propaganda statale che vuole trovare nell’evasione la causa dei guai di questo paese. Lo Stato, inteso come apparato burocratico ed amministrativo, è oggi il ladro più pericoloso che si aggira per le lande di questa italietta alla deriva.
    Non c’è alcuna volonta di giustificare l’evasione e gli evasori; anzi, i grandi evasori dovrebbero essere puniti ben più severamente di quanto si faccia ora.
    Ma il suo ragionamento è errato perchè è assolutamente falso che se tutti pagassero le tasse le tasse sarebbero più basse. Solo propaganda statale alimentata da (brutti) spot, nient’altro. E’ falso perchè è vero che in Italia l’evasione fiscale è vergognosa ma è altrettanto vero che chi paga le tasse, con la vergognosa pressione fiscale odierna, lo fa anche per chi non paga.
    Questo solo per dire che allo Stato ladro i soldi in cassa entrano tutti, non un centesimo di meno. Anzi le entrate dello stato italiano sono pari se non superiori a quelli di altri stati europei. E’ da lì in poi che bisognerebbe chiedersi dove finiscono i soldi.
    In secondo luogo il ragionamento è errato perchè le maggiori entrate fiscali non sono mai servite per una diminuzione della pressione fiscale ma solo per mantenere gli sprechi di uno Stato (ladro) tassedipendente.
    Detto in altri termini: se tutti pagassero le tasse lo Stato ringrazierebbe i sudditi e continuerebbe a spendere e spandere ancora di più alla faccia loro.
    Fino a quando questo Stato che ti ruba i soldi dalle tasche non restituendoli in servizi non darà miglior prova di sè non c’è da meravigliarsi che l’evasione fiscale continui a permanere elevata.
    In terzo luogo le dico, eccome, che in Europa la tendenza è stata proprio quella di diminuire la pressione fiscale anche per fare percepire al contribuente che lo Stato non è lo strozzino che è in Italia, unico paese in cui lo Stato, anzichè mettersi a dieta, ha spolpato i contribuenti per mantenere i suoi lauti banchetti.
    Quindi la logica del “rubano loro e quindi rubo anche io” è sicuramente sbagliata. Per superare l’impasse bisognerebbe cercare di farglielo capire… allo Stato.
    Salute.

    (R.S.)

  9. Vede, RS, sa qual è la giustizia di questo paese? Tutti i lavoratori dipendenti pagano le tasse senza nessuna obiezione. Gli imprenditori onesti pagano le tasse, i disonesti (ladri) evadono il fisco. Le tasse servono sì per alimentare quella macchina che si chiama stato, se vuole anche con grandi sprechi, ma senza quella macchina che si chiama stato non avremmo nessun tipo di servizio. Ergo, non avremmo forze dell’ordine, non avremmo sanità, non avremmo istruzione, non avremmo niente. Quindi, caro RS, non pagare le tasse vuol dire rubare a gente onesta parte di questi servizi. Ma chissà, magari lei farebbe volentieri a meno dei carabinieri e della polizia, farebbe volentieri a meno dei medici, farebbe volentieri a meno degli insegnanti. Sinceramente una visione di questo tipo mi fa molta molta tristezza. Inoltre, visto che ha detto che lascia capire che la lotta all’evasione non porta a risultati, quale sarebbe la sua ricetta? Abbassare le tasse? In tal modo lei è convinto che gli attuali evasori le pagherebbero? Infine, poco tempo fa un luminare della politica, un genio nell’abolizione delle tasse, fece una manovra a dir poco populista: togliere l’ICI. Risultato? Beh, lo conosciamo tutti, buco nel bilancio dei comuni, reinserimento con altro nome “IMU” e con costi per il contribuente ben più elevati. Le tasse vanno pagate, senza se e senza ma. Lo stato sarà ladro, ma anche molti cittadini italiani lo sono. Bisognerebbe fare una legge molto semplice. Evadi le tasse? Ti aspetta la prigione e non leggi vergognose come legalizzare “il falso in bilancio”. Ad ogni modo ognuno è libero di pensarla come vuole, ma rimane il fatto che è ignobile pensare che l’operaio che percepisce 20.000 € lordi annui paghi le tasse regolarmente, mentre alcuni (diciamo anche la minoranza) artigiani, commercianti, liberi professionisti in genere, aziende ecc., con redditi incredibili, spesso e volentieri dichiarino redditi inferiori agli operai. FINIAMOLA!

    (Alessandro Torri Giorgi)

  10. Gentile Alessandro, non si intristisca troppo. Soprattutto non si intristisca senza aver compreso quanto ho scritto. Non starò qui a discettare di astruse teorie economiche, anche perchè non ne ho le competenze, ma cerchiamo almeno di andare oltre gli spot pubblicitari della Presidenza del Consiglio secondo i quali “se tutti pagano le tasse le tasse ripagano tutti”. Bello, molto bello… Ma siamo in Italia e perciò assolutamente falso. Falso come l’esistenza di babbo Natale, come le cicogne che portano i neonati; da bambini ci si crede, poi si cresce e si diventa più smaliziati… Quando lo ritrasmetteranno provi a correre dietro al televisore e magari troverà il ragioniere generale dello Stato che ridacchia e si sfrega le mani 😉
    Ciò che stupisce me, invece, è che la maggioranzea degli italiani continuino a crederci. Si cerchi i dati comparati delle entrate tributarie nei vari paesi europei e vedrà che come ho già detto l’Italia incassa tanto quanto o più degli altri paesi. Ora paragoni la sanità italiana, l’istruzione, i trasporti e tutto quello che vuole con gli altri paesi e forse le si accenderà la lampadina e capirà come certi spot sono abilmente fatti per dire solo delle mezze verità e trovare il capro espiatorio mediante il quale lo Stato potrà permettersi di ingrassare in santa pace.
    Allo stesso modo non voglio nemmeno entrare nella querelle dei lavoratori autonomi contro lavoratori dipendenti. “Divide et impera”. Lo Stato lo sa bene e intanto prepara un’altra tassuccia mentre il popolino si scanna su chi sta peggio. Sa che bella idea è venuta ad un imprenditore? Ha pagato gli stipendi dei dipendenti al lordo delle tasse in modo che le tasse se le potessero pagare da soli e poi ha mostrato quali erano i guadagni dell’azienda in modo che potessero meglio capire chi fosse il ladro.
    Eppure i dati sono lì sotto il naso di tutti: pressione fiscale ai massimi storici, debito ai massimi storici, spasa pubblica fuori controllo, fiducia dei consumatori ai minimi, numero di aziende che chiudono ai massimi. Continuiamo?
    Pare che i magistrati abbiano scoperto che nello stesso periodo in cui Monti varava la sua manovra strozza-Italia, gli strozzini della camorra riducevano il pizzo che chiedevano ai commercianti del 30%. Mica stupidi questi criminali! Hanno capito che se volevano che le gallinelle continuassero a produrre uova era meglio che limitassero le loro pretese. I bocconiani non ci sono arrivati purtroppo. Più tasse – effetto recessivo – crollo consumi – crollo produzione – aziende chiudono – operai senza lavoro – meno gente paga le tasse – meno consumi – effetto recessivo… Eppure è così semplice…
    Che poi… ladri… eh… Mi stupisco di lei. Che forse si può dare dei “ladri” così, impunemente, un tanto al chilo? Non lo conosce il politically correct? Bisogna indagare le ragioni per cui i ladri sono diventati ladri, valutare i fattori culturali, sociali ed economici ed eventualmente concedere le attenuanti generiche. Che poi, sa, se continua così ho paura che saranno in molti a dover scegliere se fare il pieno dell’auto per andare a lavorare o pagare la seconda rata dell’IMU… Ci vuole niente a diventare ladri e ad essere additati come degli avanzi di galera… Togliere l’ICI fu operazione populista perchè non si accompagnò ad una riduzione della spesa pubblica. E’ come pretendere di salvare capre e cavoli. E’ come pretendere che le decine di migliaia di forestali in giro per regioni del sud a far non si sa che siano meno ladri dell’imprenditore che evade perchè se no deve chiudere e mandare tutti a casa. E’ come pretendere che i giovani di oggi debbano lavorare per pagare le pensioni di chi è andato in pensione a 40 anni. Le cose sono sempre un po’ più complesse… Comunque stia allegro, che magari tra un po’ sentirà le pale degli elicotteri e vedrà scendere i men in black del FMI che le porteranno anche una bella patrimoniale e una cura dimagrante obbligatoria per lo Stato che non ha saputo mettersi a dieta da solo. Eh sì, è ora di finiamola, è ora di basta…
    Salute.

    (R.S.)

    • RS, sa, io sono molto allegro. Mi ritengo fortunato e le dirò anche di più sono anche contento di pagare le tasse. Vengo da una cultura dove mi hanno insegnato a rispettare la legge, il prossimo, la comunità e appunto anche a pagare le tasse. Sono contento dei valori che mi hanno insegnato e, alla notte, IO dormo tranquillo perchè sono in regola con tutti, fisco incluso. Detto questo sono anche consapevole che non tutti hanno avuto gli stessi miei insegnamenti e sono anche consapevole che qualcuno la notte non dorme tranquillo come me.

      (Alessandro Torri Giorgi)

  11. Sì, è ora di finirla, finché un dentista, un gioielliere, un ristoratore o un imprenditore presenta una dichiarazione di reddito da 10.000 euro annui (quelle uscite nel 2005 parlano chiaro) qualcosa non va. Chi crede che sia normale, provi a vivere con 10.000 euro lordi un anno e poi mi dica se è verosimile…

    (Corrado Parisoli)

    • Giustissimo, è ora di finirla… Per favore basta con queste provocazioni! Ragazzi, ma provate! Siete giovani. Invece di fare parecchi chilometri per andare a lavorare altrove, con tutti gli inconvenienti del caso… provate ad “evadere” anche voi e fare gli “affari”. Ci sono tante attività che chiudono vicino a casa vostra… Perchè non ne rilevate una? Ma poi, vi siete chiesto perchè chiudono parecchie attività? Ho letto i commenti a ragione sulla distanza da percorrere ogni mattina per recarvi sul posto di lavoro, purtroppo oggigiorno è già una fortuna avere un lavoro sicuro, anche lontano!
      Guardiamo un po’ più in alto e riflettiamo come risolvere i nostri problemi (di tutti)!

      (Un commerciante)

  12. Quando chiude un’attività non è mai bello, in primis per l’imprenditore e la sua famiglia, ma neanche per la collettività. Che far l’imprenditore sia duro è un dato di fatto, e giustamente ognuno fa il lavoro che si sente di fare con i sacrifici che ne conseguono. Il perchè chiudono parecchie attività? Sinceramente il discorso richiederebbe un’analisi molto approfondita, ma molto probabilmente parte tutto dal fatto che oggi come oggi c’è molta incertezza. Si salvano gli alimentari, se pur in flessione, di cui le persone non possono fare a meno. Per il resto le persone di questo periodo tendono a non fare spesa extra di cui potrebbero fare a meno. Non credo però che la crisi sia dovuta ai controlli del fisco.nGiusto perchè comunque noi ci lamentiamo molto. Vado abitualmente ad Altamura, tutti gli esercenti mi fanno lo scontrino senza che io lo chieda, e non solo la vita costa molto meno che da noi. Un esempio? Un caffè 0,70 €, contro gli 1,10 € di Castelnovo Monti. Bisogna riflettere.

    (Alessandro Torri Giorgi)