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Chiude la ex Medici, naviga male la Fondazione: per la Carbognani momenti difficili

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Cristina Carbognani

VEZZANO (13 luglio 2012) - A spasso anche alcuni pendolari montanari. E’ stato sottoscritto ieri in Provincia un verbale di accordo per la cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione attività della ditta Leatherauto Srl - nuova ragione sociale della ex Medici Srl di Vezzano sul Crostolo - che riguarda 40 lavoratori e copre il periodo rimanente di cassa integrazione fino al 31 gennaio 2013. L'accordo è stato sottoscritto, oltre che dalla Provincia in base alla normativa, dal liquidatore dell'azienda, dalla Confapi-pmi di Reggio Emilia e – da parte sindacale – dalla sola Uil: Rsu aziendale e Filctem-Cgil, infatti, hanno dichiarato di non condividere le recenti scelte aziendali, lamentando inoltre mancate risposte da parte della Leatherauto in merito alle mensilità arretrate di lavoro non pagate. E' stato sottoscritto invece da tutte le parti, Rsu e Cgil comprese, il verbale di accordo relativo all'anticipazione sociale della cassa integrazione da parte delle banche, così come previsto dal Protocollo promosso da Palazzo Allende.

"Provincia di Reggio Emilia e Comune di Vezzano - affermano il vicepresidente Pierluigi Saccardi e il sindaco Mauro Bigi – si trovano purtroppo a dover registrare, con rammarico, un’altra cassa integrazione per cessazione di attività da parte di una importante azienda del nostro territorio che, in particolare per Vezzano, rappresentava un fondamentale tassello dell'economia locale. Non siamo in grado di valutare le scelte aziendali effettuate dalla proprietà, anche se restiamo spiazzati dalla velocità con cui una azienda che, fino a poco tempo, fa occupava decine di lavoratori nel Reggiano e in altre realtà produttive fuori dall'Italia, ha deciso di chiudere i battenti, con conseguenze sociali davvero pesanti per il nostro territorio. Avremmo sicuramente preferito, come abbiamo già avuto modo di dire, che i titolari dell'azienda coinvolgessero le istituzioni locali ben prima dell'attuale situazione, per valutare possibili soluzioni alternative alla chiusura, attraverso percorsi di ristrutturazione e rilancio aziendale sul nostro territorio da parte di una imprenditoria locale che non si arrende di fronte alle difficoltà, ma che vuole andare avanti e "rilanciare", mentre le scelte aziendali operate dalla Medici Srl vanno proprio nella direzione opposta.

La ditta è del marito di Cristina Carbognani, presidente di Confapi e vicepresidente della Fondazione Manodori, istituzione che, a sua volta, naviga in acque terribili con pesantissime ricadute sociali sulle minori elargizioni in Appennino.

 

6 COMMENTS

  1. nei momenti d’oro “sulla pelle degli operai” vita agiata, rally ecc ecc, poi tutto all’estero!!! ed ora tuttti a casa!!!
    Mi chiedo per quanto la gente possano ancora sopportare sta “razza” di imprenditori!!!

    (Malvolti Roberto)

  2. Globalizzazione…globalizzazione…
    La globalizzazione porta a questo: le aziende grandi si trasferiscono all’estero!quelle piccole, chiudono…
    I paesi emergenti sono diventati: India, Cina e Brasile, ma…..il “merito” è delle nostre aziende, italiane ed europee, che finiscono per traslocare tutte all’estero!
    E noi? Beh! Noi stiamo prendendo il loro posto!…
    Stiamo per essere inseriti nei paesi del terzo mondo!
    (L.D.)

  3. Questa storia è davvero al limite della decenza. Hanno sfruttato la cassa integrazione finchè hanno potuto, hanno sfruttato all’osso i dipendenti finchè hanno potuto ed ora se non erro se ne vanno bellamente oltreconfine… Questo è l’esempio di come gli imprenditori NON devono essere.

    (AG)

  4. Grande plauso sui quotidiani locali, non più di tre anni fa, alla ditta Medici nonchè signora Carbognani per il grande investimento in Tunisia, all’inaugurazione (se non ricordo male) vi era anche la presidente della Provincia signora Masini. Il risultato ad oggi qual è: chiusura e 40 persone disoccupate; è troppo facile fare l’imprenditore nei momenti di vacche grasse, non combattere e sacrificarsi nei momenti di crisi, purtroppo la maggior parte degli imprenditori italiani incassano gli utili e caricano sulla società le loro perdite causate, molte volte, da investimenti da manie di grandezza e poco lungimiranti. A questo punto pongo una domanda: è opportuno che la Carbognani continui a mantenere la vicepresidenza della fondazione e la presidenza della Confapi?

    (Commento firmato)