Home Cronaca Sei anni sola pur di vivere sulla soglia di casa

Sei anni sola pur di vivere sulla soglia di casa

49
11

 

Leda. Luigi, la piccola Matilde, Elio... dinnanzi alla casa padronale di Maillo dove questo splendido esemplare di Lupetto del Gigante è voluto tornare a vivere

Leda non conosce catene per legare i sogni. La sua fedeltà, a differenza della casa dove è cresciuta, non si può comprare. Di Leda, però, nessuno sa cosa pensasse nel suo viaggio, sola, da Felina al Maillo, per tornare a custodire la “sua” casa. Contro il volere di chi voleva accudirla, contro la distanza, contro le intemperie.

Lei è un cane lupino del Gigante, discendente degli antichi cani da gregge che in Appennino transumavano tra Piemonte e Toscana. Nasce nel 2003 e, ben presto, diventa cane di Valter Donadelli che, assieme alla famiglia Severi, è l’ultimo agricoltore di Maillo, incantevole nucleo rurale appena cinque chilometri sotto Castelnovo, lungo l’omonimo rio, ai piedi delle ruderi di un antico castello.

“Metti una sera al Maillo” è la grande manifestazione, in calendario il 7 di agosto, che porta a scoprire le poche abitazioni in sasso rimaste dove un tempo c’erano 26 fuochi, cioè 26 famiglie, il fienile, l’oratorio del seicento con le reliquie di Sant’Ignazio e San Pellegrino, l’antico caseificio…

Leda ama i bambini e... anche i gatti

I fratelli Luigi (46 anni) ed Elio (50) Biagini, di Carpineti con un autocarrozzeria a Castelnovo, del Maillo si sono subito innamorati di queste pietre e, poco prima del 2006, hanno acquistano l’intera area, in parte crollata, dagli ultimi proprietari.

“Leda, – spiegano i due fratelli – era sempre qui, sulla soglia di casa. Una volta formalizzata la vendita, la lupa partì assieme al padrone, Valter, diretta in quel di Felina. Ma nessuno si sarebbe aspettato, certo, che sarebbe tornata indietro. Noi, all’epoca dovevamo ancora avviare i lavori di ristrutturazione e qui era disabitato”.

Ma per Leda no. Il Maillo doveva essere il posto più bello del mondo. La soglia dell’antica casa padronale era il suo gregge, da accudire ad ogni costo. Lei, nottetempo, decise così abbandonare il nuovo posto dove era stata forzosamente condotta, di sfidare le auto, le strade asfaltate e di avventurarsi in un percorso che non aveva mai fatto. Il suo sesto senso, però, da Felina la ha condotta oltre i Ronchi, oltre Monchio, oltre Villa Berza, proprio qui dove era vissuta da piccola. Al “suo” Maillo.

 

Il borgo di Maillo a Castelnovo Monti

“E’ un cane buonissimo con i nostri bambini”, spiegano di fratelli Biagini che, con le rispettive mogli Marcella e Clementina, e con i figli con Francesco, la piccola Matilde - per Luigi -, Anna, Andrea, Gabriele (e la di lui morosa Valentina) - per Elio - hanno ripopolato il borgo recuperato in maniera intelligente senza uso alcuno di cemento armato.

 

“Ritrovarsela innanzi– spiega Luigi – fu una grande sorpresa. ‘Miarà’ ca’ tal tign tè’ (bisognerà che la tieni te) fu il commento dell’anziano padrone che sarebbe purtroppo morto di lì a due anni”.

Leda, la sua casa, la aveva già scelta, con la complicità di Simona Bizzarri, amante degli animali, che per 5 anni la accudiva assieme ai due fratelli. La sua casa era ed è all’aperto, “la sua cuccia la soglia”.

La piccola Matilde con Leda

 

“Quando nel 2012 ci siamo trasferiti qui – aggiunge Elio – per lei è ricomunicata una nuova vita. Perché ogni mattina ci aspetta proprio dinnanzi alla porta per accompagnarci…”.

Leda ha un solo difetto. Non ama i guinzagli e diffida di chiunque provi a prenderla. Per il resto ama la vita, i bambini, i gattini, il suo Maillo e le anime buone dei precedenti abitanti che, ancora, qui si ritrovano con lei al tramonto. (G.A.)

Leda

11 COMMENTS

  1. Quando ancora il borgo non era abitato Leda accompagnava chi si trovasse nei pressi per una passeggiata e per ammirare le abitazioni di sasso che, pian piano, tornavano a nuova vita.
    Faceva un tratto di strada al fianco dell’occasionale viaggiatore, silenziosa, educata, discreta, sempre pronta ad una coccola, fiduciosa nell’altrui bontà.
    Poi, quasi ci fosse una linea, nota a lei sola, si fermava e trotterellava verso casa.
    Un esempio di legame profondo ai propri luoghi dal quale molti “a due zampe” dovrebbero trovare ispirazione.

    (Cristina)

  2. Il Borgo del Maillo è un luogo davvero magico, dove la storia lungo il corso degli anni ha stratificato tanti avvenimenti e tante memorie. Riuscire, quest’anno, a creare un evento che sia in grado di esaltare e celebrare la bellezza e la suggestione di questi luoghi sarà una scommessa che vogliamo a tutti i costi riuscire a vincere. Leda è un esemplare splendido di cane, fedele e docile; i Biagini sono persone di rara cortesia e disponibilità. Speriamo che il meteo faccia la sua parte. Forza Maillo!

    (Mimmo Delli Paoli e Francesco Melillo)

  3. Con i problemi dello spread, del terremoto, dell’euro che forse non vinciamo, dell’euro dal quale usciamo, della casta che resta tale, dell’economia che non si ripiglia… stiamo qui a parlare di un cane.
    Per fortuna che la vita è anche questa, perché del resto non saprei come sorridere.

    (Fulminant La Penna)

  4. Leggendo la meravigliosa storia di Leda mi viene da dire: quante cose dobbiamo imparare noi umani dagli animali. Non ho mai visto Leda dal vivo ma è come se la conoscessi da sempre. E’ mio marito Giorgio che me ne ha parlato più volte e sempre in occasione di temporali: sì, perchè Leda pare abbia o abbia avuto paura del temporale. Partiva da Maillo e si rifugiava nella cantina della signora Monique e del signor Adriano, proprietari e gestori del bar ristorante al Casino. Giorgio, che si trovava nel bar, telefonava ai Biagini i quali l’andavano a prendere. Ebbene, Leda non saliva sulla Jeep, li seguiva a “piedi”. Ma una volta, sempre dopo un temporale e sempre nello stesso posto, mio marito è riuscito con pazienza a farla salire in auto ed a riportarla a Maillo. Molto probabilmente ha capito che di lui poteva fidarsi. Leda sei grande! Complimenti a Luigi, Elio ed a tutta la loro grande famiglia.

    (Paola Bizzarri Caselli)

  5. Leda quando arrivò a Felina nella nuova casa non riuscì proprio ad ambientarsi, ci guardava con quegli occhioni e un’espressione triste, triste e sembrava che piangesse (era un po’ quello che provavamo anche noi che avevamo vissuto lì) e non è che scappò, ma quando mio padre riprese il trattore per tornare a recuperare alcune cose che avevemo lasciato là, lo seguì fino a Maillo e al momento di ripartire decise che la sua CASA era quella. Così cominciò il via vai, ogni giorno la frase era “a ghé da andar a dar da mangiar a la Leda”, si andava giù lei veniva contenta vicino alla macchina, aspettava paziente la sua razione di cibo, si faceva dare una qualche carezza, poi tornava davanti alla porta di casa. Con il passare dei mesi divenne un po’ il cane di tutti, perchè non eravamo più solo noi a pensare al suo mantenimento ma anche altre persone. Poi finalmente i fratelli Biagini comprarono il borgo ed è proprio vero che mio padre disse questa frase con Elio ‘Miarà’ ca’ tal tign tè’, e così fu. Ora quando passo di lì (e devo dire che anche per me, quando arrivo alla curva è un po’ come tornare a casa) è una gioia vedere che tutto ha ripreso a vivere. Leda quel giorno ha fatto la sua scelta di vivere libera…

    (Donatella Donadelli)

  6. Mi ha spinto a intervenire il commento di Paola Bizzarri Caselli laddove scrive “quante cose dobbiamo imparare noi umani dagli animali”. La località Bré del romanzo “Il profumo della farina calda” è un parto della mia fantasia, in realtà è stato proprio Maillo a ispirarmi. In un episodio del libro c’è un animale protagonista: non un cane ma una volpe, una volpe femmina che con i suoi cuccioli impartisce una lezione di vita a due ragazzini. Un episodio che piace moltissimo ai lettori.
    Il 7 agosto, una giornata che stiamo preparando a più mani e a più voci grazie soprattutto alla preziosa disponibiltà della famiglia Biagini, ci sarà anche questo libro. Farà da guida per andare a scoprire e a conoscere i luoghi e i personaggi che lo hanno ispirato. Partendo dalla lettura di alcuni frammenti dell’opera sveleremo chi ne è stato protagonista nella realtà. Questa è solo una anticipazione: saranno un tardo pomeriggio e una serata pieni di musica, danza, parole, ricordi, incontri, rionoscimenti e… il programma definitivo sarà pronto a breve. Anticipo che abbiamo intenzione di iniziare con una passeggiata alle cinque del pomeriggio. Sono sicuro che saremo in tanti e che sarà una bellissima serata diversa dalle altre.

    (Armido Malvolti)

  7. Hey, Fulminant, take it easy…. relax…. viva Dio che oggi si riesca, malgrado tutto, a guardare le meraviglie di un cane e a potersi emozionare con i veri sentimenti… cosa suggeriresti? Di abbrutirsi completamente? Di pensare solo alle miserie dell’esistenza? Oggi la vera scommessa, il vero coraggio, è quello di riuscire, malgrado tutto, a frequentare il sentiero delle emozioni… e scusa se è poco 🙂

    (Dominik)

  8. I figli di Leda invece, nati a Maillo, ma cresciuti a Felina, ci si sono adattati molto bene e come la madre hanno tanta paura dei temporali e sono sempre alla ricerca di coccole. Uno di loro, Biggy, sebbene grande e grosso ,ama la nostra bambina , è geloso del suo padrone e anche lui è molto protettivo della sua casa , non conosce la parola guinzaglio e soprattutto gli piace la buona compagnia! Con lui mio marito ha portato con sè un pezzo di Maillo, in ricordo di quel posto magico dove è crescito in modo semplice ma pieno di valori che questi cani sanno trasmettere perfettamente: l’amore per la casa, la famiglia ,la voglia di stare insieme, la fiducia e il rispetto reciproco …

    (Sara Simeone)