Home Cronaca Glf apre una cooperativa. Tra allevamento e teatro

Glf apre una cooperativa. Tra allevamento e teatro

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Giovanni Lindo Ferretti al Centro del Cavallo di Comano

Che il nostro Giovanni Lindo Ferretti fosse appassionato di cavalli lo si sapeva da un po'. Che fosse istrionico poeta e artista, anche. Che amasse la ruralità del vivere in Appennino lo ha scritto e decantato in molti modi, non ultimo nella sua rubrica domenicale su Avvenire.  Che però Glf potesse fondare una cooperativa agricola e, con questa, gestire cavalli e fare teatro no. La giusta sintesi.

Avevamo letto, nei mesi scorsi, della ‘Corte transumante di Nasseta’,un gruppo di allevatori dell'appennino tosco-romagnolo (sic), presieduti da Glf, che ai Chiostri di Reggio Emilia aveva presentato uno spettacolo di uomini e cavalli, "la Saga, Il Canto dei Canti". Ora questo ensemble ha dato vita alla cooperativa ‘La via Comano’ che, nel passare il crinale, ha trovato casa proprio a Comano, dove il Comune e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano hanno realizzato, grazie anche a fondi europei, il Centro del cavallo.

In sintesi, l’associazione di Giovanni Lindo Ferretti, Marcello Ugoletti e Cinzia Pellegri d’ora in poi gestirà la struttura affidata loro dal Parco Nazionale.

Un progetto, il loro, "di grande fascino che si pone obiettivi culturali ed economici capaci di coinvolgere tutto il crinale e l’Area Vasta che arriva fino al mare delle Cinque Terre", spiega il comunicato di lancio.
E’ stato lo stesso Ferretti ha spiegarlo durante la cerimonia di consegna della struttura che si è svolta ieri, domenica 24 giugno, a Comano. «La via di Comano è il progetto di un centro ippico strutturato sui moduli di un’antica corte: le scuderie, i recinti, i pascoli; la dimora familiare e l’ospitalità; la conoscenza del territorio e le infinite possibilità di viaggiarlo a cavallo. Un Teatro e un’Accademia con spazi privilegiati per lo sviluppo di una cultura equestre dei monti. La scelta del cavallo italiano, conoscenza e valorizzazione di una storia millenaria, è la nostra storia. Comano deve essere: sorpresa, nel segno estetico e nella coscienza culturale, per chi di cavalli e montagne nutre la propria passione vitale. Aspira ad essere proposta educativa rivolta alle scuole; supporto logistico e informativo per il territorio; proposta turistica ai visitatori, anche delle Cinque Terre: una giornata a cavallo nell’entroterra vi stupirà. La via di Comano coltiva un sogno, da intrecciare nel tempo con rapporti istituzionali, culturali, artistici, per la realizzazione del primo festival equestre del Mediterraneo. Lo spazio c’è, in dimensioni perfette e deve imporsi da subito come luogo di avvenimenti, concerti, convegni, in un’area difficile e problematica pressoché sconosciuta. Qui, dove Toscana muore, Liguria non vive ed Emilia veloce attraversa per arrivare al mare, può, deve, nascere una risposta forte al disagio che è spopolamento e annichilire del vivere sui monti.

Comano è un luogo perso, nascosto, ma è una meta facile e comoda da raggiungere: 17 chilometri dal casello di Aulla, poi montagne fin quante ne vuoi e il respiro dei secoli tutto intorno».

Il Parco Nazionale ha consegnato il Centro del cavallo alla cooperativa ‘La via di Comano’ che se n’è aggiudicata la gestione tramite un bando, anche alla presenza dei sindaci di Monchio delle Corti, Claudio Moretti, di Ramiseto, Martino Dolci, e di Filattiera, Lino Mori. La loro presenza a Comano rappresenta un legame forte che esiste tra i territori del crinale.
Comano, infatti, appartiene a quell’antica rete di borghi medievali fortificati storicamente conosciuta come Terre Matildiche la cui dorsale principale è la Valle dei Cavalieri.
Il fiume Enza, che nasce proprio nel territorio di Comano, oggi traccia il confine tra le province di Parma, Reggio Emilia e Massa Carrara. I versanti, omogenei per arte, cultura, tradizione, dialetto e storia, sono divisi tra le diverse province, ma uniti all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che si propone come punto riferimento delle comunità montane.
Per scrivere un’altra riga della carta d’identità del territorio, il Parco Nazionale, proprio a Comano, ha stabilità di realizzare la Porta dei Cavalieri capace di esprimere, in modo immediato, il senso di comunità e di appartenenza a questa storia e a questo territorio. Questa Porta insieme alle altre poste in altri punti strategici del Parco Nazionale rappresentano un filo conduttore facilmente riconoscibile, una rete di strutture con un’immagine coordinata, capaci marcare il territorio.

Pietro Romiti Marcello Ugoletti Fausto Giovanelli

«La Porta dei Cavalieri, così come il Centro del cavallo – spiega Pietro Romiti, vicepresidente del Parco Nazionale – rappresentano indiscutibilmente questo lembo d’Appennino. Proprio a Comano dal 1967, a settembre, viene organizzata la rassegna equina. Da quest’esperienza ha preso le mosse un percorso di valorizzazione zootecnica che, grazie alla Regione Toscana e al Ministero delle Politiche agricole e Forestali, ha portato alla salvaguardia del cavallo appenninico. Oggi proprio questa razza italiana, insieme alle altre del crinale, il ventasso e il maremmano, diventano protagonisti del Centro del cavallo, grazie alla ‘Corte transumante di Nasseta’. La cooperativa che da quest’associazione ha preso le mosse ci permetterà di realizzare un modello di gestione di una struttura importante per il territorio. Attraverso la valorizzazione del cavallo, patrimonio economico delle nostre comunità fin dall’antichità, sarà possibile promuovere la biodiversità, uno sviluppo sostenibile, un turismo consapevole e soprattutto una rinascita culturale attraverso una prima ed eccellente esperienza di teatro equestre».

6 COMMENTS

  1. Si può anche leggere alla rovescia… Cioè: un’impresa fondata su persone di Collagna è in grande crescita. Forse questa è la lettura più vera e utile. Utile per Comano, utile per l’Appennino, utile per Collagna. A meno che non si pensi come ai tempi di Carlo Cotica. Non solo prima di internet… ma prima della luce, prima del telefono, prima del motore… Quando le economie e le comunità nascevano e morivano lì dove erano nate…

    (Commento firmato)

  2. Si può vedere anche un’ altra versione: il pubblico al servizio del privato….non mi pare di avere visto sul sito del parco un bando di gara per gestire questa “Porta”….si pagerà un affitto? O la nuova cooperativa farà l’imprenditore con i soldi di tutti? Spero di sbagliarmi e di non aver trovato il bando.

    (Piero Martini)

  3. Mi spiace che continui la fuga di cervelli e idee dalla nostra montagna ma, purtroppo, non credo sia l’ultima volta che succederà. Agli Amici Giovanni e Marcello auguro un enorma in bocca al lupo e prometto, come già fatto di persona, che verremo a vederli nella nuova splendida location. Buon lavoro.

    (Alessandro)