Impianti per la produzione di energia elettrica da biomasse sì, ma nelle aree della regione critiche per quanto riguarda la qualità dell’aria solo se con emissioni di polveri sottili e ossidi di azoto a “saldo zero” . E’ quanto prevede una delibera che arricchisce il pacchetto di provvedimenti con cui la Regione sta regolando il settore delle energie rinnovabili. “Vogliamo contemperare le esigenze legate alla produzione di energia da fonti rinnovabili con quelle dell’ambiente – ha detto a Bologna l’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda nel corso di un incontro con amministratori locali e professionisti pubblici e privati per illustrare il provvedimento – ieri abbiamo avuto un confronto importante e proficuo con chi si trova ad operare sul territorio e ad applicare le nuove regole. Regione ed Arpa sono a disposizione per fornire il necessario supporto tecnico, specie in questa fase di avvio. Il nostro obiettivo è promuovere uno sviluppo il più possibile virtuoso delle energie da fonti rinnovabili”. Proprio per questo il provvedimento regionale prevede l'adozione delle migliori tecnologie esistenti, la valorizzazione della filiera corta entro i 70 km per quanto riguarda la materia prima e, appunto, il “saldo zero” per valutare l’impatto sul territorio e sulla qualità dell’aria dei nuovi impianti.
Cosa prevede il “saldo zero”
Si chiama computo emissivo ed è il calcolo che dovrà accompagnare il progetto di ogni nuovo impianto con potenza superiore ai 250 kwt, mettendo a confronto le nuove emissioni, comprese quelle prodotte con il trasporto delle materie prime destinate ad essere bruciate, con quelle “spente” o ridotte. Se il risultato di questa sottrazione sarà pari o inferiore a zero l’impianto potrà essere realizzato. In pratica dunque nelle aree del territorio regionale già critiche per quanto riguarda gli standard di qualità dell’aria potranno essere installati nuovi impianti solo in due casi: se sostituiranno vecchi impianti preesistenti o se saranno affiancati da interventi in grado da garantire la contestuale riduzione di inquinamento sul territorio (cogenerazione e trigenerazione, utilizzo del calore, teleriscaldamento, efficienza energetica, piste ciclo-pedonali, ecc.).
Per le aree dell’Emilia-Romagna in cui i parametri di qualità dell’aria sono rispettati la delibera regionale promuove invece un approccio di tipo cautelativo e dunque una valutazione preliminare, tesa in particolare a valutare il cumulo degli impatti generati da più impianti. Per agevolare e soprattutto omogeneizzare sul territorio regionale sia il calcolo del computo emissivo che la valutazione preliminare, la Regione mette a disposizione di tecnici e amministrazioni locali due diversi strumenti informatici realizzati da Arpa, all’indirizzo: www.biomasse-emissionizero.emilia-romagna.it.